Abbiamo presentato la Haibike Lyke in questo precedente articolo parlando di come è nata e di tutti i suoi dettagli, compresi i tre allestimenti che hanno prezzi compresi tra i 6.999 e i 12.499 euro: Haibike Lyke CF SE, Haibike Lyke CF 11 e Haibike Lyke CF 10.

In questo test abbiamo potuto mettere alla prova su diverse uscite e diversi terreni la Haibike Lyke CF 11 da 7.999 euro, una ebike full con telaio in carbonio con 140 mm di escursione sulle ruote da 29″, motore centrale Fazua Ride60 orientato in verticale e batteria integrata estraibile da 430 Wh.

Cliccate play per vedere la nostra video recensione e poi proseguite nella lettura.

Haibike Lyke CF 11, caratteristiche tecniche in pillole

  • Telaio: full carbon
  • Motore: Fazua Ride60, 250W, 60 Nm, 450 W di picco in Boost
  • Display: Fazua Led Hub con Ring control
  • Batteria: Fazua Energy InTube 430 Wh
  • Forcella: FOX, 36 Float Performance Air, 140mm
  • Ammortizzatore: FOX Float Performance DPS EVOL Air
  • Trasmissione: Shimano XT, cassetta SLX 10-51T
  • Corona: Rotor 32T
  • Pedivelle: Rotor, E-Kapic
  • Freni Shimano XT M8120 4 pistoni
  • Dischi: Shimano RT-MT800LE 203mm/180mm
  • Pneumatici: Maxxis Dissector MaxxTerra EXO ed EXO+, 29″ x 2.40″
  • Cerchi: Mavic E-Crossmax XL S
  • Sella: Selle Italia Model X
  • Reggisella: Dropper-Post Remote da 150 mm su taglia M
  • Peso massimo consentito: 120 kg rider+attrezzatura+bici
  • Peso: 18,8 kg rilevati in taglia M, senza pedali e con pneumatici tubeless
  • Prezzo: 7.999 euro

Il test

Sono alto 170 cm e peso 75 cm in assetto da enduro con zaino, casco, scarpe e protezioni. La taglia M di questa Lyke mi calza a pennello, con le sue geometrie di 452 mm di reach e 620 di stack ci si trova “dentro alla bici” con il peso ben distribuito sulle ruote.

Il telaio in carbonio presenta una grafica davvero accattivante.

Il passo è di 1.227 mm. Angolo sella da 77,3° e angolo sterzo da 65°, uniti a un carro è di 450 mm su tutte le taglie: valori che su questa M sono risultati equilibrati per ottenere buone prestazioni sia in salita che in discesa, tenendo conto che si tratta di una ebike da trail/all mountain.

Tenendo presente la sua indole ovviamente l’abbiamo portata anche su percorsi enduro molto sconnessi, oltre che linee di salti di medie dimensioni (4/6 metri) per valutare il suo comportamento anche fuori dal contesto per cui è stata concepita. Ma vediamo innanzitutto la salita e la performance del motore Fazua.

Foto di Claudio Riotti durante il test della Lyke di Haibike in salita tecnica

Nel test della Lyke abbiamo usato le scarpe Fox Union Boa, il casco Leatt Enduro 3.0 e i pantaloni Rockrider FEEL.

La salita e il motore Fazua

In salita la Haibike Lyke stupisce per il grande grip, la compostezza nel superare anche i tratti più dissestati e l’erogazione del motore, fluida e mai eccessiva, che fa fare fatica al rider ma al contempo dà quel giusto aiuto senza sembrare un motorino come su altre drive unit delle ebike full power.

Il motore è inserito nel tubo piantone in verticale.

Con 60 Nm di coppia massima, il Fazua Ride60 rappresenta l’evoluzione del Ride50 che avevamo provato a suo tempo su una delle primissime eMTB light, la Lapierre Ezesty del 2019. Dispone di 350 Watt con un picco di 12 secondi a 450 Watt quando si aziona il Boost tenendo premuto verso l’alto per due secondi il collarino/comando delle assistenze.

In questa foto di Haibike si vede chiaramente lo studio per una distribuzione delle masse ribassata. Il N. 4 è il range extender opzionale.

Questa funzione è molto utile per superare gli strappi più ripidi e i passaggi più tecnici, peccato che il fatto di dover premere il comando verso l’alto distragga un po’ dalla guida, specie se il trail è molto sconnesso e siamo già “al gancio”, quindi senza fiato, durante una salita tecnica.

Il comando delle assistenze è l’unica cosa che non ci ha convinto del sistema Fazua.

Il comando a collarino Ring control è in plastica, funziona con dei magneti e non sempre recepisce il movimento al 100%. Non c’è nessun avviso sonoro come su Shimano o un “click” ben definito e alcune volte serve guardare il display sul manubrio per capire se effettivamente abbiamo cambiato assistenza o meno.

Quest’ultimo si chiama Led Hub, ha cinque led e una porta micro USB, è molto minimale e indica il consumo della batteria a incrementi del 20% e l’assistenza usata al seconda del colore. Sarebbe bello avere un display con almeno la percentuale di consumo in numeri.

Sono tre le assistenze, Breeze, River e Rocket e ognuna è modificabile tramite l’app Fazua. L’app funziona molto bene, si collega velocemente e permette di scaricare dei profili già pre impostati o di personalizzare in modo interessante tre diversi parametri: Max Power, Support Relation e Ramp Up. La prima è la potenza massima, la seconda in poche parole può modificare la risposta del motore in base anche alla spinta che fornisce il biker, la terza è l’immediatezza nella risposta del motore.

IMPORTANTE: Se l’app vi chiede il codice di associazione e non lo avete, potete ottenerlo da un negozio che sia rivenditore Fazua: basta collegare la bici al Toolbox Fazua versione 2.20, andare in “configuration” e trovare il codice nel campo “BLE bounding key”. Inserendolo quando lo chiede l’app si accede alle varie schermate per modificare i parametri.

Una volta collegati all’app, capire “cosa fa cosa” e come ogni parametro è correlato all’altro richiede magari un’uscita o due; con un po’ di pratica però diventa possibile cucirsi su misura il motore e trovare la personalizzazione che più si addice al nostro stile di guida, così come gestire al meglio i consumi.

La batteria si estrae dal basso togliendo la cover in plastica: serve svitare due perni ma l’operazione è veloce.

Autonomia

La batteria da 430 Wh, se ben utilizzata, permette di fare molti metri di dislivello. Come specifichiamo sempre in ogni test, il consumo reale dipende da molti fattori (allenamento, peso del rider, percorso, assistenze usate, pendenze, temperatura, modo di pedalare ecc) ma dalle prove che ho effettuato posso affermare che l’autonomia della Lyke è molto buona.

In più dovrebbe arrivare a breve anche un range extender da 210 Wh, ma sulla data precisa ancora non si sa nulla da parte di Fazua.

La piccola cover copri batteria e la parte inferiore del motore Fazua.

Per fornire dei dati puramente indicativi sill’autonomia, sono mediamente allenato e con la Lyke ho effettuato uscite da 50 km e 1.300 m d+ o 35 km e 1.600 m d+ con una sola carica, usando Breeze e River con alcune rampe ripide in Rocket.

Usando solo Rocket e attivando il Boost diverse volte, il dislivello è stato di 900 metri d+ e 20 km di distanza.

La porta per ricaricare la batteria ha il coperchio magnetico. Purtroppo in questa zona tende ad accumularsi fango, acqua e sporco, quindi attenzione a quando la si apre/chiude.

In discesa

La Lyke, per come è stata concepita con il motore in verticale e il baricentro abbassato, risulta ben bilanciata con un carattere particolare in discesa: mi ha dato l’idea di essere sia “piantata a terra” sia giocosa e pronta a saltare ovunque.

Se infatti si effettua una buona regolazione delle sospensioni, permette di affrontare una grande varietà di trail: da quelli semplici e scorrevoli dove è facile da pompare e rapida nei cambi di direzione a quelli più dissestati in cui, seppur richiedendo una guida più energica, si difende bene, come potete vedere nel video.

Il Fox Float DPS strizza più l’occhio al cross country che al vero utilizzo di questa ebike.

Solo negli impatti ripetuti con ostacoli squadrati si sentono un po’ andare in crisi le sospensioni ma per il resto l’insieme di geometrie, telaio, ruote e anche le Maxxis Dissector (convertite a tubeless grazie ad Andrea di Parcobici di Monza) fanno un ottimo lavoro. Di sicuro un lavoro di tuning per migliorare la progressività di forcella e ammortizzatore Fox con l’inserimento di token e spessori può aiutare molto, specie per i biker già più esperti e sensibili.

Freni e trasmissione non sbagliano un colpo, la famiglia Shimano XT in questi casi è sempre una garanzia.

Molto belle le pedivelle e corona Rotor e l’efficace protezione per la catena sul fodero basso.

Il passaggio cavi nella serie sterzo non è tra le nostre preferenze ma dona grande ordine e pulizia nelle linee.

Conclusioni

Una trail ebike light da 19 kg molto capace in salita, che non disdegna percorsi anche mediamente sconnessi o l’occasionale puntata in bike park. La Lyke ci ha stupito per maneggevolezza, intuitività e autonomia. Il rapporto qualità-prezzo, considerando tutto l’insieme, è buono. La vediamo indicata per il biker “muscolare” con allenamento medio che vuole effettuare il passaggio all’elettrico ma cerca leggerezza e reattività oppure per chi, stufo del peso delle ebike full power, vuole una eMTb meno potente ma più guidabile in contesti all mountain ed enduro leggero.

Per maggiori informazioni vai sul sito web ufficiale Haibike.

Leggi il nostro catalogo e listino prezzi mountain bike elettriche Haibike 2023, la news sulla e-MTB Haibike AllMtn 10, il test della Haibike Nduro 6 2023 e il test della Haibike AllMtn 2 2023.

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A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!