L’arrivo sul mercato della Lapierre Ezesty ha determinato la nascita di una nuova categoria di ebike biammortizzate ibride, concepite quindi per essere utilizzate sia muscolari sia elettriche semplicemente asportando o inserendo l’innovativo blocco motore e batteria Fazua Evation.

Chiaramente, essendo un nuovo segmento, da un lato è difficile giudicare una ebike del genere visto che non ne esistono ancora altre uguali.

foto della ezesty da 18 kg

Lapierre Ezesty AM LTD Ultimate: 18,2 kg senza pedali Tg.M.

Dall’altro lato è stimolante che nel mercato dell’elettrico nascano nuovi modelli e nuove correnti di pensiero: le innovazioni sono praticamente all’ordine del giorno e noi di ebike.bicilive.it siamo qui per illustrarvele.

Vediamo allora come è fatta e come si è comportata nel test la Lapierre Ezesty Am LTD Ultimate con motore Fazua Evation 1.0.

foto del sistema fazua evation

Il cuore della Lapierre Ezesty, il sistema Fazua Evation 1.0 che pesa 3,32 kg e comprende motore e batteria.

Lapierre Ezesty Am LTD Ultimate, ibrida in carbonio

La all mountain Lapierre Ezesty Am LTD Ultimate oggetto del test fa parte della gamma “Hybrid” di Lapierre ed è dotata di un telaio completamente in carbonio, quindi triangolo anteriore, carro e link dell’ammortizzatore, e sfoggia componentistica di alto livello.

La bici presenta 150 mm di escursione posteriore accoppiati ad una forcella da 160 mm con sospensioni FOX e ha un prezzo di listino di 7.729 euro.

foto del telaio della lapierre ezesty

Le forme in carbonio della Ezesty sono di grande maestria. In primo piano il foro della serratura del blocco motore.

In gamma Hybrid è presente anche la Lapierre Ezesty AM 9.0 Ultimate sempre in carbonio, con un montaggio leggermente inferiore al prezzo di 6.099 euro.

Tutti i modelli di bici a pedalata assistita dell’azienda francese sono disponibili sul nostro articolo catalogo e listino ebike Lapierre 2019.

foto del passaggio cavi della lapierre ezesty

Il passaggio cavi della Ezesty è completamente interno e ben realizzato.

Caratteristiche tecniche Lapierre Ezesty

La Ezesty è disponibile tre taglie, M, L e XL. Non è presente la taglia S perché un telaio più piccolo avrebbe potuto compromettere la geometria e l’integrazione del sistema Fazua Evation.

  • Motore FAZUA EVATION 1.0 con batteria da 250 Wh
  • Comando Fazua al manubrio con Led
  • Telaio in carbonio Lapierre Ultimate
  • Forcella FOX 36 Float Factory Kashima da 160 mm ebike ready
  • Ammortizzatore FOX Float DPS Factory Kashima Evol Trunnion
  • Ruote Lapierre eAM+ Carbon da 27,5″ con cerchio asimmetrico 33 mm diametro interno
  • Freni SRAM Guide RE con dischi da 200 mm anteriori e posteriori
  • Reggisella telescopico Lapierre Carbon Dropper con fodero in carbonio da 125 mm su M e 150 mm su L e XL
  • Pedivelle FSA in carbonio da 170 mm
  • Corona Sram X-Sync II 32 denti
  • Cambio posteriore SRAM X01 Eagle Carbon 12 velocità
  • Cassetta SRAM NX PG1230 Eagle 11-50
  • Manettino cambio SRAM GX Eagle a cambiata singola
  • Manubrio Race Face da 785 SIXC in carbonio da 785 mm
  • Attacco manubrio Lapierre da 35 mm su M ed L e 45 mm su XL
  • Pneumatici Maxxis High Roller II WT 27,5×2,5 3C Maxxterra EXO
  • Sella Lapierre CRMO by Velo
  • Impermeabilità sistema elettrico IP 54
  • Peso 18,2 kg con gomme tubeless, senza pedali Tg. M
  • Peso senza motore e batteria: 15,39 kg Tg. M
  • Peso caricabatteria: 630 grammi.
  • Taglie M, L, XL
  • Prezzo 7.729 euro
  • Downtube Cover – vano portaoggetti: 84 euro
  • Batteria aggiuntiva: 350 euro
Foto della lapierre ezesty e il suo motore

Il blocco motore Fazua estraibile della Lapierre Ezesty a sinistra (1,9 kg), che contiene la batteria (1,4 kg, a destra).

Lapierre e il motore Fazua Evation

Fazua è un’azienda di Monaco di Baviera nata nel 2013 con l’obiettivo di rivoluzionare il mercato delle ebike con questo innovativo sistema di assistenza alla guida molto docile, naturale e asportabile, che finora è stato utilizzato su bici da corsa elettriche e alcune mtb front. Non per nulla sul sito Lapierre troviamo la Ezesty nella categoria “Hybrid MTB” e non nelle ebike classiche che presentano motore centrale Bosch, Shimano o Yamaha.

Al momento solo un’altra azienda europea propone una full motorizzata Fazua e si tratta delle tedesca Bulls con una trail bike da 120 mm di escursione: di conseguenza al momento la Ezesty è veramente “one of a kind”, unica nel suo genere.

foto del comando del motore fazua

Lo squadrato comando del motore Fazua che comunque lascia spazio alla leva del telescopico.

Sicuramente le ebike ibride aumenteranno perché l’interesse verso questa tipologia di e-MTB è alto da parte di chi antepone la leggerezza alla potenza: nel caso della Ezesty abbiamo infatti un peso di soli 18,2 kg in taglia M e una sensazione di guida in discesa impareggiabile, difficile da raggiungere con le classiche mountain bike a pedalata assistita attualmente sul mercato.

Lapierre ha infatti integrato nel telaio in carbonio il sistema tedesco Fazua Evation, in sostanza un cilindro da 3,3 kg che contiene il motore da 250 W da 60 Nm di potenza e la batteria da 250 Wh. Quando questo cilindro viene asportato, sulla bici resta solo il movimento centrale Fazua dotato di coppia conica (e un doppio sensore di sforzo e cadenza) che pesa solo 1,3 kg.

foto del passaggio cavi della ezesty

La Ezesty senza blocco motore, notare il passaggio cavi ben nascosto e protetto in una intercapedine del telaio.

Nella guida, una speciale frizione separa il motore dal movimento centrale ogni volta che si superano i 25 km/h: ciò permette un feeling praticamente uguale a quello di una bici normale, senza trascinamento di ingranaggi o resistenze interne.

Infine, è disponibile una “Downtube Cover”, ovvero un cilindro portaoggetti (disponibile separatamente), da inserire quando si toglie il sistema Fazua e si usa la Ezesty come una bici normale: la cover funge da “stiva” per attrezzi, camera d’aria, bombolette CO2, giacca tascabile e cibo ed è estremamente utile per evitare di portare lo zaino.

foto del cilindro che sostituisce il blocco motore della Lapierre Ezesty.

La downtube cover, il cilindro che sostituisce il blocco motore della Lapierre Ezesty: addio zaino!

Le modalità di assistenza, il comando Bluetooth e la app Fazua

Il Fazua Evation non prevede un display centrale e presenta tre livelli di assistenza gestibili da un comando al manubrio abbastanza funzionale ma a cui gioverebbe un cambio di look, essendo un po’ spigoloso e “anni 70” con le sue lucine colorate; tuttavia è un bene che permetta facilmente l’integrazione di un comando reggisella telescopico e sia anche utilizzabile con scarsa illuminazione, a differenza di altri comandi.

foto del comando fazua

Il comando indica con i led la carica della batteria e in verde la modalità di assistenza. In questo giro avevo utilizzato il motore solo sulle salite più ripide.

Ogni modalità di assistenza è identificata da un colore dei 10 Led che indicano anche la carica della batteria: Breeze (verde) che fornisce solo 125 watt; River (blu) da 250 watt; Rocket (viola) che arriva a un picco di 400 watt.

L’undicesimo led indica con dei colori eventuali notifiche di errore o gli eventi legati al sistema che possono presentarsi. In assenza di errori, l’indicatore è spento. Tenendo premuto il tasto “giù” nella modalità “nessuna assistenza” si attiva la modalità Walk dopo circa 2 secondi.

immagine della app fazua

L’app Fazua permette diverse funzioni, tra cui l’uso dello smartphone come display e l’analisi delle proprie prestazioni.

Il comando è fornito di interfaccia Bluetooth che si collega automaticamente allo smartphone una volta scaricata l’app Fazua, disponibile per Android e Iphone. L’applicazione non permette di modificare le assistenze ma include le seguenti funzionalità:

  • Navigazione e tracciamento GPS
  • Tachimetro
  • Panoramica tecnica, stato di carica della batteria
  • Supporto, accesso diretto al servizio Fazua
  • Interazione e condivisione delle uscite con gli altri
  • Riepilogo e analisi dei dati raccolti dopo un’uscita

Inoltre, rivolgendosi a un centro autorizzato Fazua è possibile aggiornare il sistema, effettuare eventuali check up e modificare le percentuali di assistenza dei tre livelli, in modo da customizzare la propria bici a seconda delle preferenze.

Nel mio caso ringrazio Marco Palestini, Support Engineer di Fazua France e Italia che mi ha fornito “assistenza a distanza” per un controllo del motore, un aggiornamento e diversi consigli.

foto della protezione del motore della lapierre ezesty

Il rivestimento del movimento centrale è realizzato in gomma spessa e dura.

Particolarità del sistema Fazua Evation 1.0

Dopo otto ore di inattività, se lo stato di carica della batteria è inferiore al 30% o se la bicicletta rimane ferma e nessun pulsante del comando viene premuto per tre ore, la batteria si spegne automaticamente e deve essere riavviata manualmente utilizzando la chiave per estrarre il sistema motore+batteria. Il motore e la batteria infatti non possono essere accesi o spenti tramite il comando al manubrio, quindi è sempre meglio avere con sé la chiave della serratura.

Con un livello di carica residuo uguale o inferiore al 15-20%, il sistema diminuisce le prestazioni di supporto del motore per evitare brusche interruzioni. – L’unità motore può essere parzialmente estratta dall’eBike lasciando accessibile la porta per la carica della batteria.

foto della lapierre ezesty emtb

Nessun problema durante un’uscita particolarmente fangosa, l’importante è non lavarla con l’idropulitrice!

La Lapierre Ezesty AM LTD Ultimate sul campo

La prima cosa che stupisce della Lapierre Ezesty AM LTD Ultimate sono le finiture e la linea, le prime molto curate e la seconda davvero riuscita, con un’integrazione del sistema Fazua impeccabile e che si nota appena.

Le grafiche curate e gli abbinamenti cromatici donano ancor di più un aspetto stiloso, aggressivo e pregiato.

Il passaggio dei cavi è ben fatto e non ci sono rumori durante l’uso. L’alloggiamento del motore distribuisce le masse verso il centro del mezzo, favorendo la guida e la stabilità. In molti mi hanno chiesto: ma ha davvero il motore? Anche il carro è in carbonio, idem la bielletta dell’ammortizzatore, e tutto è realizzato con estrema cura.

Peccato che qui la verniciatura sia delicata e nell’uso con il fango restino molti graffi, così come sulle pedivelle in carbonio.

Lo schema ammortizzante della Lapierre Ezesty è in comune con le nuove Spicy e Zesty muscolari ed è di tipo “full floater”, con l’ammortizzatore che viene compresso da entrambi i lati. Questo sistema permette una sensazione di maggiore stabilità e controllo, un’ottima sensibilità iniziale con l’impressione di avere più escursione a disposizione. Va tuttavia tarato con cura e l’ammortizzatore e, come vedremo, quest’ultimo potrebbe essere modificato per ottenere prestazioni ancora migliori.

immagine delle geometrie della lapierre ezesty 2019

In sella

La posizione in sella sulla taglia M è centrale e dona subito confidenza per la mia statura di 170 cm, grazie anche al generoso manubrio in carbonio da 785 mm (che porterei a 750 mm per i miei gusti e i percorsi che frequento). L’attacco manubrio da 35 mm sembra cortissimo ma una volta in discesa si apprezza l’immediatezza dello sterzo.

L’angolo sterzo da 65,5°, il reach di 443 mm, il carro corto da 435 mm e un interasse abbastanza lungo la rendono stabile e reattiva allo stesso tempo, due aspetti che permettono di spingerla in discesa ben oltre le velocità e le caratteristiche dei trail della tipologia “all mountain” per cui Lapierre la propone.

foto di claudio riotti in sella alla lapierre ezesty

Questa e-MTB è un piacere nelle curve senza appoggio, non tende ad allargare come certe ebike normali. Foto: Alberto Bornati.

Il test è durato circa un mese e mezzo in cui ho portato la Ezesty su terreni molto differenti, da Finale Ligure alla Val Curone in Piemonte, i trail spettacolari di Coggiola, i trail vicino a Como e Varese e dei giri alpini in Svizzera. La bici era già montata tubeless (ringrazio Lapierre per questa finezza) e ho solo cambiato le manopole utilizzandone un paio più sottili rispetto a quelle originali a lamelle marchiate Lapierre.

NOTA: la chiave della serratura per estrarre la batteria è da portare sempre con sé. Niente chiave, niente pedalata assistita, e su questo il sistema Fazua potrebbe a mio avviso migliorare, così come il pulsante di estrazione blocco motore che spesso è difficile da azionare (ma questo e altri aspetti in futuro saranno implementati, come ci ha confermato Marco Palestini).

foto della lapierre ezesty in salita

In salita basta spegnere l’assistenza per capire che il Fazua comunque spinge con la sua potenza da 60Nm. Foto: Alberto Bornati.

In salita: come va il motore Fazua della Lapierre Ezesty?

Il motore Fazua è molto silenzioso, si sente solo quando la pendenza inizia a essere importante e si utilizza la massima potenza. I sensori di sforzo funzionano egregiamente, con molta sensibilità a seconda di quanto si spinga sui pedali. Questo dà un feeling estremamente naturale nella pedalata.

Le tre assistenze sono ben distinte, con la Breeze in verde che fornisce un piccolo aiuto, la River in blu che permette di pedalare su pendenze medie senza problemi e la Rocket, in viola, che ho utilizzato nei passaggi più tecnici in salita e in tutti quei momenti in cui si necessita di più aiuto. La spinta delle gambe però ci deve sempre essere, non è una ebike “per non sudare”.

Per estremizzare il test ho effettuato diverse prove, pedalando assieme ad altri biker in sella a eMTB con motori diversi e scambiando le bici. Non si tratta di un paragone adatto perché la Ezesty ha un motore differente da tutte le altre: con questa prova voglio solo fornire un termine di paragone agli ebiker che già conoscono i principali motori in commercio e magari sono interessati a questa nuova soluzione.

foto del motore fazua

A destra il blocco motore e batteria, a sinistra il suo sostituto quando si usa la bici in versione tradizionale.

Il motore Fazua Evation ha una potenza massima simile alla modalità Eco/Tour di un motore Bosch o la modalità Eco di uno Shimano STEPS o di un Brose (anche se quest’ultimo permette la customizzazione tramite l’app, quindi il paragone può variare).

In salita quindi la Ezesty spinge poco rispetto alle ebike normali, ma questo è voluto; di certo non si tratta del mezzo migliore se volete uscire spesso con gruppi di biker in sella a elettriche tradizionali, a meno che non abbiate un ottimo allenamento (o loro utilizzino solo assistenze basse).

Il bello del Fazua è la sua fluidità e il grip che dona in salita senza strappare, e che arrivati a 25 km/h non ci si accorge dello stacco del motore e non c’è praticamente nessun attrito: in piano o nei rilanci si pedala anche a 30 km/h e oltre senza problemi, cosa che con molte altre mountain bike a pedalata assistita richiede invece un grande sforzo.

In pedalata, partendo da “senza assistenza” (led bianchi), il motore Fazua si attiva dopo circa una pedalata e mezza ma in maniera molto fluida. Da fermi invece parte dopo circa mezza pedalata, quindi ha una discreta latenza di avvio, cosa da tenere presente anche nelle partenze in salita dove bisogna mettere più gamba, proprio come su una bici normale.

Per ottenere il miglior supporto possibile, Fazua indica che la frequenza di pedalata deve essere compresa tra 65 e 85 giri al minuto.

Nel test ho trovato che la spinta si sente maggiormente se la cadenza resta tra i 60 e gli 80 rpm, quindi bisogna proprio cambiare il modo di utilizzare i rapporti e l’interazione tra gambe/motore rispetto a una pedelec convenzionale.

foto delle ruote della lapierre ezesty

Gli ottimi cerchi in carbonio Lapierre sono creati appositamente per le ebike.

La Ezesty è una discreta scalatrice, anche se l’angolo piantone di 75° non è così “ripido”. Ho spostato la sella in posizione un po’ più avanzata per migliorare la postura in salita, ma per i rider più alti questa geometria, complice anche l’attacco manubrio corto, potrebbe essere troppo arretrata.

Per evitare l’ondeggiamento del sensibile carro va attivato il propedal presente sull’ammortizzatore FOX e regolabile in tre ulteriori step. Di sicuro non è una ebike che scala i muri ma la trazione è molto buona anche sui punti più tecnici proprio per la docilità dell’assistenza che non strappa mai, assieme al cinematismo del carro che tiene la ruota incollata a terra e la bontà delle gomme Maxxis 3C Wide Trail da 2,5″. Serve solo una pedalata più lenta, cosa che però può stancare se i tratti tecnici sono lunghi o si è poco allenati.

foto del telaio della lapierre ezesty

Il parafango per l’ammortizzatore posteriore è molto utile ed efficiente.

Autonomia della batteria da 250 Wh del Fazua Evation

Ecco un paragrafo in cui è sempre difficile fornire dati oggettivi, essendo il consumo di ogni ebike collegato strettamente al rider, il suo peso, la sua spinta di gambe, le assistenze che usa, i percorsi che pratica e molte altre variabili minori.

Per il test con l’assistenza minore, pedalando prevalentemente in modalità Breeze (eco) durante un giro su salite mediamente impegnative ho scalato 1.290 metri di dislivello su 22 km e ho avanzato il 20% della batteria da 250 Wh.

Per il test “massimo consumo” ho percorso 20 km e 600 metri di dislivello sempre in Rocket (turbo) con salite molto impegnative, utilizzando tutta l’autonomia della batteria. Durante un’altra uscita “sperimentale” ho pedalato a motore spento per il 50% del giro, usando Breeze solo quando ero stanco e Rocket su alcuni passaggi più difficili.

Totale: 1.650 metri di dislivello su 41 km e ho avanzato il 25% della batteria. Possono sembrare cifre assurde ma la Lapierre Ezesty si può pedalare anche a motore spento finché la salita non è impegnativa, ed è questo che la discosta da tutte le altre ebike convenzionali.

Per chi magari ci metta meno gamba, ipotizzando un uso sempre in Rocket si potrebbe prevedere una seconda batteria nello zaino (7,2 x 7 x 28,5 cm e 1,39 kg di peso) per prolungare ancora di più l’autonomia.

foto di claudio riotti in sella alla emtb ibrida lapierre ezesty

In discesa la Lapierre Ezesty è una delle migliori ebike mai provate: agile e reattiva ma stabile e precisa. Foto: Alberto Bornati.

La Ezesty in discesa

In discesa si tratta della migliore ebike mai provata: leggera, maneggevole, reattiva, stabile e capace. Tutto ciò grazie a un ottimo connubio tra telaio e integrazione del motore, basso baricentro, il nuovo cinematismo posteriore, le geometrie azzeccate, i componenti come le robuste ruote in carbonio, le gomme, gli appoggi e naturalmente le sospensioni FOX che lavorano davvero molto bene.

La Ezesty non affatica il rider e si trova a suo agio su qualsiasi tipologia di trail.

Nei percorsi con curve spondate o appoggi si sente una leggera flessione del carro se si pompa in modo deciso, ma questo non lo vedo necessariamente come un difetto, a meno che non si stia parlando di un ambito racing e rider aggressivi. Se lo si porta al limite su percorsi molto sconnessi il posteriore sfrutta troppo rapidamente tutta la corsa, per cui sarebbe utile un tuning dell’ammortizzatore per renderlo più progressivo.

foto della lapierre ezesty di profilo

Ecco la cover della Ezesty che la rende una MTB tradizionale.

Utilizzo senza blocco motore-batteria

Naturalmente ho chiesto a Lapierre di fornirmi una Downtube Cover, ovvero il blocco motore vuoto, e ho provato a usare la Ezesty come se fosse una bici normale per un paio di uscite. Senza il sistema elettrico si risparmiano 2,8 kg perché la cover pesa 500 grammi.

Si arriva dunque a 15,4 kg, un peso tuttavia nella norma per una enduro moderna.

In pedalata non c’è nessun attrito, si possono affrontare dislivelli importanti senza problemi e in discesa le prestazioni migliorano ancora con una reattività davvero esaltante. Per ottenere il massimo consiglio di ri-settare le sospensioni sul peso più leggero.

Con quest’ultima prova ho avuto la conferma che la Lapierre Ezesty è davvero di due bici in una: la soluzione perfetta per chi voglia un aiuto elettrico ma desideri anche una enduro normale, ad esempio per un giro più breve o la giornata in bike park.

foto della cover della batteria lapierre ezesty

La downtube cover si può usare come “stiva”: camera, giacchetta, tool, attrezzi, e molto altro.

Problemi riscontrati e considerazioni

Pur con una certa apprensione, ho utilizzato le ruote in carbonio Lapierre da 33 mm di diametro interno anche su pietraie molto aggressive e sono rimasto stupito dalla loro robustezza, quindi da questo punto di vista nessun problema.

Il reggisella Lapierre da 125 mm con corpo in carbonio presenta invece un discreto gioco laterale e longitudinale, che si avverte anche quando si è in sella. Inoltre sarebbe bello trovare il 150 mm anche sulla taglia M, e non solo su L e XL.

Il movimento centrale Fazua è dotato di una seconda ruota libera che fa un leggero rumore a ogni stop delle pedivelle, ma il problema non è questo: piuttosto il suo ingaggio ha una leggera latenza e ciò influisce sulla rapidità del colpo di pedale in salita, per esempio quando si affrontano gradoni in sequenza e serve la classica “mezza pedalata”.

I freni SRAM Guide RE sono potenti e affidabili ma dopo aver provato i nuovi SRAM Code RSC vedrei bene un upgrade in questo senso. Idem per il pacco pignoni economico SRAM NX da 11-50, per il prezzo della bici vedrei una cassetta GX da 10-50 che dà la possibilità di sfruttare meglio i rapporti in discesa e nei rilanci.

foto di claudio riotti su un salto con la emtb ezesty

La Ezesty AM LTD Ultimate si trova a suo agio anche in aria, tanto da sembrare una MTB normale. Foto: Alberto Bornati.

Per chi è la Lapierre Ezesty?

La Lapierre Ezesty è per quei rider che già pedalano una MTB con una certa frequenza e desiderano un mezzo con un’assistenza elettrica molto naturale e al contempo vogliono il feeling di una enduro tradizionale.

Oppure, è per i pedalatori che non sono ancora disposti ad abbracciare la filosofia dell’ebike classica con motore centrale e preferiscono avere una MTB ibrida, che si possa utilizzare con o senza motore.

Di sicuro non è la bici per il neofita senza esperienza che pensa di avere trovato una ebike leggera e potente allo stesso tempo: non si tratta proprio della filosofia Lapierre per questa bici. Se vogliamo, la Ezesty è proprio l’opposto di alcuni nuovi modelli di ebike sul mercato dove, passando da un estremo all’altro, si trovano motori con 120 Nm di potenza e pesi che sfiorano i 30 kg.

la lapierre ezesty a fosseno

Conclusioni

La Lapierre Ezesty non va paragonata a una ebike proprio perché non lo è. Si tratta di un nuovo concetto, una ibrida, un nuovo modo di vedere la pedalata assistita che niente ha a che fare con le eMTB dai classici motori centrali. Lapierre infatti la propone come una vera All Mountain con un “piccolo plus di potenza” che farà la differenza, citando una frase del sito ufficiale. Ed è così che va usata.

La Ezesty è una bici di alta qualità, con un rapporto qualità prezzo comunque buono, visto che spesso la concorrenza propone allo stesso prezzo degli allestimenti inferiori.

In più si hanno due biciclette in una grazie al sistema asportabile Fazua. Un tuning più progressivo dell’ammortizzatore la renderebbe ancora più godibile in discesa, così come una rivisitazione al software per ottenere potenza anche a cadenze più alte. Di certo sarà il mercato a decidere quale rotta seguire e la Ezesty non è una bici per tutti, ma coloro che abbracceranno questa filosofia avranno grandi soddisfazioni in sella alla Lapierre Ezesty AM LTD Ultimate.

Per tutte le informazioni andate su sito ufficiale Lapierre. Vi ricordiamo che la Lapierre Ezesty è già disponibile nei rivenditori autorizzati.

Il distributore italiano Lapierre è www.r11.it.

Cosa ci è piaciuto:

  • La maneggevolezza e la reattività in discesa
  • La linea e le finiture
  • Il fatto di essere due bici in una

Cosa non ci ha convinto:

  • La spinta del motore è maggiore a cadenze basse
  • La latenza di ingaggio sulle pedivelle
  • Il sistema si accende solo estraendo il motore

Nota finale: abbiamo deciso di non includere la nostra solita valutazione a punti per il fatto che la Ezesty è al momento un modello unico nel suo genere: un punteggio, oltre che essere difficile da stabilire proprio per questo fatto, potrebbe falsare il giudizio della bici.

iscrizione newsletter

Iscriviti alla newsletter di BiciLive.it


Ho letto e accetto le Politiche di Privacy

A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!