Il brand tedesco Haibike (www.haibike.com) ci ha inviato in test la Nduro 6, una mountain bike elettrica mullet con escursione generosa di 180 mm su entrambi gli assi, motore Yamaha PW-X3 e batteria integrata da 720 Wh.

Questa ebike è disponibile in quattro taglie: S, M, L e XL. Si tratta del montaggio più basic della famiglia Nduro, difatti tra i tre modelli disponibili in gamma presenta una componentistica meno pregiata ma un prezzo più abbordabile di 5.799 euro.

Come però vedremo, non sempre è necessario avere una ebike top di gamma per divertirsi, e anche parecchio, sui trail in discesa e salita… cliccate play per gustarvi la nostra video-recensione e poi proseguite nella lettura per vedere tutte le caratteristiche tecniche e avere maggiori considerazioni sulla Nduro 6.

Sempre del brand di Schweinfurt abbiamo testato la Haibike AllMtn 2 2023, leggete la nostra prova corredata di video.

Ora vediamo le caratteristiche tecniche in pillole, le geometrie e poi passiamo al test vero e proprio.

Haibike Enduro 6, caratteristiche tecniche

  • Telaio: alluminio, disco freno post mount, escursione 180mm
  • Motore: Yamaha, PW-X3, 250 W, 85 Nm
  • Batteria: InTube, 720 Wh
  • Forcella: RockShox, Domain R Air, 180 mm
  • Ammortizzatore Posteriore: RockShox, Super Deluxe Select, Air, Trunnion
  • Display: Yamaha Side Switch, 1.7″ LCD, 7 funzioni
  • Trasmissione: Sram SX Eagle 12 velocità, cassetta PG1230 11-50T, corona 38T
  • Freni: TRP Slate T-4 ad olio minerale e dischi Tektro da 203 mm a/p
  • Reggisella: Haibike Components da 34.9, 150 mm di escursione su taglia M
  • Sella: Selle Royal, Vivo
  • Manubrio: Haibike Components, TheBar +++, 780 mm
  • Pneumatici: Schwalbe, Magic Mary Evo TLE Super Trail, 29×2.4″, Big Betty 27.5×2.6″, mescola Addix Soft
  • Peso totale permesso (rider+bici): 120 kg
  • Peso bici taglia M, tubeless: 27,1 kg senza pedali
  • Prezzo: 5.799 euro

È possibile installare un portaborraccia tramite il Modular Rail System (MRS) in modo integrato e discreto, solo rimuovendo la sottile striscia in gomma sul tubo obliquo e installando gli attacchi per la borraccia, venduti a parte.

Geometrie

La Nduro 6 presenta geometrie moderne con un angolo sterzo aperto di 63,5°, angolo sella verticale di 77°, carro da 460 mm (su tutte le taglie) e un interasse abbondante di 1.275 mm in taglia M. Sempre in questa taglia troviamo un reach di 455 mm quindi abbastanza equilibrato e uno stack piuttosto elevato di 644 mm, che però aiuta molto sui tratti ripidi in discesa e dona una postura alta e comoda in pedalata.

Qui tutte le geometrie:

Il test sul campo

Il test è durato tre settimane. La prova si è svolta su più uscite e terreni differenti, sia con pedali flat che con pedali a sgancio rapido: a riguardo di ciò, se volete saperne di più leggete la nostra guida Flat o sganci: come scegliere i pedali MTB.

Foto di Claudio Riotti durante il test della eMTB Haibike Nduro 6

Foto: Ermete Strazzari @metvideo

L’assetto in sella alla Nduro 6 è tipico di una ebike moderna, molto centrale e, grazie al manubrio da 780 mm e l’angolo sella piuttosto verticale, ci si sente centrali e pronti ad aggredire il terreno. Una volta in piedi la Nduro 6 risulta equilibrata e vedere la ruota anteriore così in avanti (grazie all’angolo sterzo da 63.5°) dà molta sicurezza (unito allo stack alto) anche sulle discese più ripide.

Il look è tipico delle ultime creazioni di Haibike, un mix di linee piuttosto spigolose che rende la bici personale e a mio avviso anche grintosa.

Le finiture nel complesso sono buone e ci sono dei dettagli come il guidacatena corredato di bash para corona che è difficile vedere su altre ebike di questa fascia di prezzo.

Il bash sotto alla corona è risultato molto utile nei passaggi più ostici sulle rocce. Dovrebbe essere di serie su tutte le e-MTB!

In salita

Mi sono dovuto ricredere sul fatto che una ebike così votata alla discesa vada davvero molto bene in salita tecnica e sui tratti scassati “mangia e bevi” tipici dei sentieri di montagna, come quelli che avete visto nel video: merito delle sue geometrie, il carro abbondante da 460 mm e l’angolo sella verticale, ma anche l’angolo sterzo aperto e la ruota anteriore da 29” aiutano molto a sorpassare gli ostacoli di slancio e senza rischio di impuntarsi.

Il motore Yamaha PW-X3 ha tanta potenza, la sua erogazione è discreta (nelle assistenze più potenti risulta un po’ irruento) e quindi va conosciuto e ci fa va fatta la mano, anzi, il piede.

Questo perché, sulle salite tecniche, necessita di una pedalata continua se si vuole avere una spinta costante del motore. Difatti presenta un overrun (spinta residua) contenuto che da un lato lo rende più gestibile anche dai neofiti ma dall’altro obbliga i rider esperti a una guida più fisica per sorpassare gli ostacoli in sequenza.

Peccato non poterlo ancora personalizzare attraverso un app o tramite il display.

Anche se funziona discretamente, l’ormai datato display Side Switch di Yamaha avrebbe bisogno di un upgrade.

La corona da 38 denti (che Haibike continua a montare da diversi anni come se fosse un “marchio di fabbrica”) è a mio avviso troppo abbondante: sugli strappi più ripidi, con il pignone posteriore da 50 denti, si sente il motore che cala di giri e bisogna metterci molta gamba, stancandosi prima del previsto anche se la potenza è davvero abbondante.

Quindi una corona da 36T o 34T sarebbero sicuramente benvenute, così come si vede su praticamente tutte le altre eMTB moderne.

Non ho trovato particolari problemi con l’ammortizzatore Rockshox senza blocco delle compressioni alle basse velocità: anche su altre Haibike testate l’ho usato solo in alcune lunghe salite asfaltate. Idem per la forcella.

Autonomia

Per questo argomento è sempre bene specificare che dipende da moltissimi fattori (allenamento, peso, percorso, temperature) ed è un parametro molto soggettivo: due rider diversi, sulla stessa identica ebike e nello stesso giro, possono riscontrare consumi molto differenti.

Nel caso della Nduro 6, paragonandola alle altre ebike testate, ho rilevato un’ampia autonomia grazie alla capiente batteria da 720 Wh.

Il PW-X3, se usato con parsimonia, può farci arrivare anche oltre i 2.000 metri di dislivello positivo in un giro con questa batteria. Come già accennato, attendiamo con ansia il momento in cui si potranno personalizzare le assistenze tramite app o display.

Foto di Claudio Riotti durante il test della eMTB Haibike Nduro 6

Con 180 mm di escursione, i salti sono il pane quotidiano della Nduro 6!

In discesa

Dopo una bella salita tecnica, giusto il tempo per buttare giù qualche marcia e il divertimento non diminuisce, anzi è proprio il contrario.

Quando la pendenza è negativa, più il trail è scassato e meglio la Nduro 6 si comporta. Anche nei trail più scorrevoli e guidati si difende bene nonostante la sua mole e lunghezza complessiva: qui la ruota posteriore da 27,5″ fa davvero la differenza in maneggevolezza.

Sui salti, frangente dove nasconde bene il suo peso, è stata intuitiva e rassicurante anche in caso di atterraggi non perfetti.

Solo sui sentieri molto guidati (specialmente quelli dove c’è da “pompare”) risulta più fisica e stancante di altri modelli in gamma di Haibike che abbiamo testato.

Bene trovare un reggisella da 150 mm di escursione sulla taglia M, in discesa la sella è bassa e non dà fastidio. Io preferirei addirittura un 170 mm ma l’inserimento è limitato dal disegno del tubo piantone.

Se regolate con un sag corretto per il peso e lo stile di guida del rider, le sospensioni lavorano assieme molto bene su varie tipologie di terreni. Hanno solo la regolazione del ritorno ma per molti rider non avvezzi a termini come “alte e basse velocità in compressione”, questo è un bene: less is more dicono gli americani!

Quando il trail è veramente dissestato e la velocità è alta si sente la forcella Domain perdere di precisione sugli impatti in sequenza: la sua idraulica base ha già una buona taratura standard ma non si può di certo paragonare a un modello top di gamma più sofisticato. Risulta abbastanza sostenuta in tutte le situazioni e solo sui trail più ripidi avrei desiderato poter agire sull’idraulica per limitare un po’ l’affondamento in staccata.

I freni TRP Slate T-4 sono risultati modulabili e discretamente potenti e la trasmissione Sram SX, seppur rumorosa nelle cambiate, ha sempre fatto il suo dovere restando precisa per tutta la durata del test.

Disco da 200 mm anche posteriore… ottima scelta! Notare il magnete del sensore di velocità integrato sul disco.

Le coperture scelte per questa e-MTB, Magic Mary e Big Betty in mescola Addix Soft, sono risultate valide, tra l’altro la bici è arrivata già trasformata in tubeless (grazie a Genc dello staff di Haibike Italia) con un notevole miglioramento nel feeling di guida rispetto alle camere d’aria. Al posteriore vedrei bene l’aggiunta di un inserto per proteggere il cerchio o di una carcassa Super Gravity o Super Downhill invece della Super Trail di serie.

Il tappino che copre la presa della ricarica andrebbe fissato al telaio.

Conclusioni

La Nduro 6 è una mountain bike elettrica che si è rivelata capace, robusta e adatta a discese e salite tecniche.

Nell’insieme di componenti, telaio e geometrie risulta intuitiva e divertente da guidare, anche se la sua mole può stancare il rider meno allenato.

Il rapporto qualità prezzo di 5.799 euro è buono e la vediamo indicata sia per principianti che per rider più esperti perché come abbiamo visto ha, senza troppe pretese, tutto ciò che serve per divertirsi sui trail.

Per maggiori informazioni consulta il sito ufficiale Haibike.

Leggi il nostro catalogo e listino prezzi mountain bike elettriche Haibike 2023, la news sulla e-MTB Haibike AllMtn 10, la presentazione della ebike leggera Haibike Lyke 2023 e il test con video della mountain bike elettrica Haibike AllMtn 2 2023.

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A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!