Oggi parliamo di una giovane azienda situata a Bosconero in provincia di Torino, tra l’imbocco della Val di Susa e la Val d’Aosta, Alpek Bike, che dal 2018 progetta e produce ebike urban, trekking, mountain bike elettriche full e front.

Per questo test ci hanno inviato la Evoke PRO 2020, una eMTB con ruote differenziate 29/27.5″motore Bafang M500, batteria da 450 Wh e sospensioni FOX Kashima.

Con 145 mm di escursione al posteriore si pone nel segmento all mountain e rappresenta il top di gamma nel catalogo Alpek a 5.590 euro IVA inclusa.

Ovviamente l’abbiamo messa alla prova sui nostri sentieri per trarre il massimo da motore e ciclistica. Vediamone innanzitutto le caratteristiche.

foto della emtb alpek evoke pro

La Alpek Evoke PRO è progettata e costruita in provincia di Torino.

Alpek Evoke PRO 2020: caratteristiche tecniche

Il telaio è in alluminio 6061 idroformato con tubazioni saldate e verniciate a mano a Torino secondo i disegni stabiliti dai progettisti di Alpek Bikes.

Avevamo già parlato della Alpek Evoke Pro 2019: la versione 2020 presenta un nuovo allestimento e delle migliorie a livello geometrico riguardanti reach e stack, lunghezza dei carro ridotta a 451 mm, modifica delle biellette e dei drop out e ottimizzazione dello schema di sospensione a 4 punti con giunto Horst chiamato R.P.S. (Real Progressive Suspension).

foto del telaio della alpek evoke pro

Il sistema di sospensione è denominato R.P.S. ed è a 4 punti di infulcro con ammortizzatore FOX DPX2.

Questo sistema prevede 145 mm di escursione e una curva di compressione con grande sensibilità nel tratto iniziale della corsa per poi diventare progressivamente più resistente all’affondamento, in modo da dare la sensazione di un’escursione alla ruota molto più ampia. Se volete approfondire il funzionamento dei vari sistemi vi consigliamo il nostro tutorial sulle sospensioni della MTB.

foto del telaio della alpek evoke pro

Il passaggio cavi è interno e le saldature sono evidenti ma ben curate.

La Evoke PRO nel complesso ha un aspetto davvero robusto e resistente, questo in parte si riflette sul peso ma i tecnici di Alpek preferiscono l’affidabilità alla leggerezza e condivido questa scelta su una eMTB. Il peso totale di 25 kg è comunque in linea con le altre mountain bike a pedalata assistita.

Il montaggio 2020 prevede una forcella FOX Float Factory 34 Kashima FIT4 29” da 140 mm, l’ammortizzatore è un FOX DPX2 Factory Kashima 190×51 mm, la trasmissione è Shimano XT M8000 11v con cassetta Sunrace da 11-50. La scelta delle 11 velocità è per avere più robustezza e affidabilità, sempre per stare in tema.

L’impianto frenante è adeguato a una eMTB con i Magura MT7 a 4 pistoncini e dischi da 203/180 mm, anche se al posteriore preferirei un 203 mm per evitare di surriscaldare l’impianto su discese lunghe.

foto della trasmissione della Alpek evoke pro

La trasmissione è Shimano/Sunrace 11v con corona da 32T e cassetta 11-50. Il batticatena lascia esposto il cavo del cambio.

Il reparto ruote è formato dalle italiane Miche XMH AXY con canale da 30 mm all’anteriore sulla 29″ e canale da 35 mm al posteriore sulla 27.5″, gommate con le tedesche Schwalbe Magic Mary 29×2.35″ EVO TLE Soft e Schwalbe Nobby Nic EVO TLE 27.5×2.6″.

Completano il montaggio uno stem da 50 mm EVO personalizzato Alpek con manubrio FUNN Full On Bar da 35 mm di diametro e 785 mm di larghezza, assieme a un reggisella telescopico FUNN Updown da 150 mm in taglia L e M (125 mm in taglia S) e una sella Italia XLand Ebike. È presente un portaborraccia sul tubo obliquo.

foto del motore della alpek evoke pro

Il motore Bafang M500 e la corona da 32T con guidacatena superiore.

Motore Bafang M500, batteria e display

La Evoke PRO va in controtendenza rispetto alle varie eMTB presenti sul mercato montando il Bafang M500, un motore centrale da 250 Watt che sviluppa 95 Nm di picco dichiarati. La scelta del Bafang è per un motivo di numeri, dato che un’azienda giovane come Alpek non si può certo permettere una produzione di migliaia di ebike come i grandi marchi.

Bafang si occupa di motori elettrici dal 2003 ma nell’ambito delle eMTB è poco conosciuto, avendo introdotto motori centrali solo recentemente. Tuttavia, la collaborazione tra Alpek e il brand cinese è attiva sui due fronti con uno scambio di feedback e uno sviluppo concreto del prodotto.

foto della drive unit bafang m500

La drive unit Bafang M500 resta molto compatta e ben integrata nel telaio.

Questo fattore tra l’altro ci ha permesso di provare dei software e diverse mappature motore durante il test grazie a un’uscita con il responsabile tecnico di Alpek Bikes Nicolò Andrina, cosa che risulterebbe impossibile da fare con le aziende più grandi.

La batteria della Evoke Pro è una Bafang asportabile da 43 Volt e 450 Wh, mentre per il test ho utilizzato anche la 600 Wh che può essere scelta come alternativa e sarà di serie nel 2021.

foto della batteria della alpek evoke pro 2020

La batteria da 600 Wh della Alpek Evoke PRO (in foto) pesa 3,5 kg, quella da 450 Wh pesa 2,75 kg.

Il display è Bafang retroilluminato con funzioni di ciclo computer, walk, livello batteria, livelli assistenza e tutta una serie di regolazioni aggiuntive come il numero delle assistenze che può essere impostato su 3, 5 o 9 livelli. Il comando sul manubrio è piccolo e sufficientemente ergonomico e dispone anche della vibrazione al tocco, gestibile anche questa dal display.

La Alpek Evoke PRO in pillole

  • Telaio alluminio idroformato 6061 da 145 mm di escursione
  • Tre taglie S, M, L
  • Colorazione personalizzata disponibile su richiesta
  • Motore Bafang M500 da 43V e 95 Nm
  • Batteria da 450 Wh (2,75 kg) e 43 V, opzionale 600 Wh (3,5 kg)
  • Display Bafang retroilluminato
  • Comando al manubrio a collarino con feedback a vibrazione
  • Forcella FOX Float Factory 34 Kashima FIT4 29″ 140 mm
  • Ammortizzatore FOX DPX2 Factory Kashima 190×51 mm
  • Trasmissione Shimano/Sunrace 11v 11-50T
  • Freni Magura MT7
  • Reggisella telescopico FUNN Updown 150 mm/L-M, 125 mm/S
  • Ruote Miche 29/27.5″
  • Pneumatici Schwalbe Magic Mary/Nobby Nic EVO TLR
  • Peso taglia L senza pedali con camere 25 kg (batteria da 450 Wh)
  • Prezzo: 5.590 euro
foto di claudio riotti in sella alla alpek evoke pro 2020

Una delle pinete del Campo dei Fiori (VA), terreno perfetto per mettere alla prova la Evoke PRO.

La prova sul campo della Alpek Evoke PRO 2020

Ho testato la Alpek Evoke PRO 2020 su diversi terreni per circa 20 giorni, passando dallo scorrevole al tecnico sia in salita che in discesa.

Sono alto 170 cm e peso 76 kg vestito da bici con casco, scarpe e zaino. Ho scelto una taglia L per il test perché preferisco avere una bici più lunga e stabile sullo sconnesso e in velocità, oltretutto la Evoke PRO Large ha un reach di 446 mm e uno stack di 640 mm, quindi è abbastanza compatta e fornisce una postura piuttosto eretta. Per questo ho abbassato tutto l’attacco manubrio per caricare meglio l’anteriore in salita e discesa e avere più grip in curva.

L’interasse è di 1211 mm e il carro come già detto è di 451 mm. Queste misure, unite a un angolo sterzo di 66° e un angolo sella di 74° possono sembrare un po’ conservative ma teniamo conto che si tratta di una ebike da trail e non da enduro.

Sono partito con un sag del 25% sulla forcella e del 30% sull’ammortizzatore, provando diverse modifiche a seconda dei percorsi e arrivando a trovare un buon equilibrio per il mio stile di guida con il 20% anteriore e il 25% posteriore.

Numeri a parte, per i test cerco sempre di valutare una bici nel suo insieme basandomi soprattutto sulle sensazioni che il mezzo riesce a darmi nei vari contesti.

foto del pneumatico eddy current

La Schwalbe Eddy Current rear ha dato la svolta al test: zero forature e grip da vendere! Le ruote Miche hanno morso qualche roccia…

Un upgrade con gli Eddy Current

Apro subito una doverosa parentesi. Mentre all’anteriore la Magic Mary è una gomma che utilizzo e apprezzo, al posteriore purtroppo la Nobby Nic non mi ha convinto. Alpek fornisce le proprie bici già trasformate tubeless, ma per motivi di tempistiche il modello in test è stato spedito con camere d’aria.

Durante le prime uscite ho bucato diverse volte al posteriore appunto con la Nobby Nic EVO TLE da 2.6″ usata con pressioni di 1,8 bar: si tratta a mio avviso di uno pneumatico troppo leggero e poco performante su una ebike da 25 kg, qualsiasi sia il livello del rider e anche se la si trasforma in tubeless.

Approfittando del materiale di un nuovo test che troverete più avanti sulle pagine di ebike.bicilive.it ho montato gli pneumatici specifici per eMTB Schwalbe Eddy Current front e rear da 2.6″ con carcassa rinforzata Supergravity e non ho più avuto un problema, pur scendendo a pressioni ridotte fino a 1 bar davanti e 1,3 bar dietro, sempre con camere d’aria.

Il comportamento della Evoke PRO è nettamente migliorato in tutti i frangenti, l’unica risvolto negativo è il peso considerevole degli Eddy Current (circa 1.300 grammi l’uno) che aggiunto alle camere d’aria rende il mezzo meno scattante nei rilanci e nei cambi di direzione e aumenta seppur di poco il consumo della batteria. Il consiglio è passare a un sistema tubeless così da eliminare i 200 grammi di camera d’aria per ogni ruota e beneficiare appieno dei vantaggi di una copertura più robusta e specifica per eMTB.

foto del carro della evoke pro

Le biellette e il ponticelli del carro della Alpek Evoke PRO sono ricavati dal pieno.

Salita

Dopo un paio di uscite a cui è seguita la sostituzione delle gomme, ho portato la Evoke PRO sui miei percorsi abituali e sulle “salite ultratecniche” in cui testo tutte le mountain bike a pedalata assistita.

Credo che una eMTB vada usata prevalentemente per divertirsi sulle salite tecniche, proprio dove con la muscolare non mi sognerei neanche di salire, ma questo è ovviamente un mio parere. Nelle varie uscite ho comunque usato la Alpek in modalità più “classica” risalendo su asfalto e sterrato per poi scendere dai trail.

foto di claudio riotti nel test della alpek evoke pro

Un tratto di salita tecnica verso il Campo dei Fiori (VA). La 29″ davanti scavalca gli ostacoli senza problemi. Foto: Luca Vanzetto.

Come impressioni, in partenza ero scettico per via della ruota anteriore da 29″ che su un’altra bici mi aveva dato un assetto troppo alto in salita, ma mi sono dovuto ricredere: la Evoke PRO si è comportata molto bene fornendo un grande grip senza mai alleggerirsi sull’anteriore e mantenendo un comportamento davvero equilibrato in ogni situazione.

La posizione centrale permette di spostarsi agilmente in avanti e indietro per superare i tratti tecnici come gradoni o radici. In questi frangenti il motore Bafang fornisce un’ottima potenza e il giusto overrun (spinta residua quando si fermano i pedali) che fa scavalcare gli ostacoli in modo relativamente semplice senza sembrare una “moto”.

foto della protezione del motore della alpek evoke pro

La protezione del motore è robusta e ben realizzata.

Sulle salite tortuose e strette la maneggevolezza è molto buona e anche qui si apprezza il fatto che la Evoke PRO sia nata con le ruote differenziate e non sia una 27.5 a cui è stata applicata una ruota da 29 o viceversa.

Non ho mai azionato la levetta delle basse compressioni per avere più sostegno dall’ammortizzatore (se non su asfalto), segno che il lavoro della sospensione è sostenuto a metà corsa e ben concepito per una ebike.

Il motore Bafang M500 è fluido, docile ed è molto silenzioso se paragonato alle altre drive unit sul mercato. Con il nuovo software installato nelle ultime uscite la risposta sul pedale è istantanea mentre prima dava un leggero ritardo nelle ripartenze da fermo su pendenza elevata. Anche l’erogazione è migliorata risultando costante e corposa in qualsiasi circostanza.

Le assistenze sono 3 ma possono essere cambiate fino ad arrivare a 5 o addirittura 9 livelli. Dopo una breve prova ho preferito usare le classiche 3 assistenze, con la 2 utilizzata per la maggior parte del test. Nella modalità 3 si ha una buona dose di potenza sempre ben sfruttabile ma i consumi aumentano notevolmente.

Il sensore di potenza lavora in maniera ottimale: se si spinge poco il motore fornisce poca spinta e ugualmente se si “pesta” sui pedali il Bafang restituisce tutta la potenza ma lo fa sempre in maniera fluida.

foto del display della alpek evoke pro

Il display ha in bell’evidenza la velocità ma meno gli altri dati.

Per quanto riguarda il display, si apprezza il fatto che sia piccolo e ben protetto vicino all’attacco manubrio ma la sua leggibiltà è migliorabile così come la grandezza dei caratteri, soprattutto quella della percentuale di consumo della batteria. In pieno sole, con la luminosità regolata al massimo, è purtroppo difficile distinguere i vari dati. Di sera o di notte invece è ben leggibile.

Se si seleziona la vibrazione dei tasti sul comando delle assistenze, questa si avverte poco durante la guida in fuoristrada: sarebbe meglio avere l’opzione (inseribile o meno) del classico “beep” simile a Shimano così da capire quando si cambia assistenza. La trovo una cosa utile nei momenti dove serve il “turbo” ma non si capisce se lo si è inserito o meno.

foto dei freni magura mt7

I Magura MT7 sono ben modulabili e potenti, anche se a volte rumorosi.

Discesa

Gli americani definiscono le mullet bike, le bici con ruote differenziate, con questa frase: business in the front and party in the back (davanti si fanno gli “affari” e dietro si fa festa).

E in effetti in discesa le mixed wheels fanno la differenza fornendo un’ottima precisione di guida sull’avantreno unita alla capacità di scavalcare gli ostacoli e al posteriore l’agilità della ruota da 27.5 nelle curve e nei cambi di direzione.

Anche sul ripido estremo la confidenza resta alta, proprio per l’assetto generale della bici e il fatto di lasciare più spazio al biker nei fuorisella grazie alla ruota posteriore più piccola.

Per concludere il test ho portato la Evoke PRO su terreni molto tecnici e sconnessi, fuori dalla sua destinazione d’uso, e né le sospensioni né il telaio o i freni sono mai andati in crisi.

Qui l’ammortizzatore ha lavorato parecchio e come unico upgrade, se siete dei rider “smanettoni”, potrei consigliare di inserire qualche spessore nell’ammortizzatore per avere una curva di compressione ancora più progressiva ed evitare di arrivare a finecorsa sugli impatti più grossi.

Nel guidato stile bike park resta attiva e divertente a patto, come appena detto, di regolare correttamente le sospensioni: consiglio un sag minore per avere più prontezza nei cambi di direzione, sui salti e sulle sponde.

Parlando di salti, l’ebike torinese nasconde egregiamente il suo peso e grazie al buon bilanciamento delle masse si lascia condurre in aria senza problemi anche su drop, panettoni e doppi di medie dimensioni.

In velocità è stabile e gestibile anche su rock garden o sezioni di radici, senza dare però l’effetto schiacciasassi un po’ goffo di altre eMTB.

foto del manubrio della alpek evoke pro

Il comando delle assistenze e la leva del reggisella telescopico: lo spazio è poco ma si riesce a gestire tutto senza problemi.

Autonomia della Alpek Evoke PRO 2020

Ribadendo che si tratta di un parametro molto soggettivo e che dipende dalla modalità utilizzata, dal peso del rider, il suo allenamento, la tipologia di percorsi, la temperatura, la pressione delle gomme ecc. posso affermare che i consumi del motore Bafang sono nella media.

Indicativamente con la batteria da 600 Wh in modalità 1 si possono scalare 1500/2000 metri di dislivello positivo e percorrere 30/50 km. Nella modalità 2 si arriva a 1300/1700 metri d+ e nella 3 si scende a 1000/1300 metri d+. Ripeto, sono dati soggettivi e si riferiscono alla mia esperienza e il mio modo di pedalare.

Con la batteria di serie da 450 Wh i numeri diminuiscono leggermente ma aumenta la maneggevolezza della eMTB grazie ai 750 grammi in meno posti sul tubo obliquo. A voi la scelta al momento dell’acquisto, dato che Alpek dà ampio spazio alla personalizzazione.

foto del telaio della emtb alpek evoke pro 2020

Il tubo orizzontale lascia spazio ai movimenti e il portaborraccia è un must a mio avviso sulle eMTB o le mountain bike.

Note da segnalare

– Dopo aver provato anche la taglia M assieme a Nicolò Andrina sui sentieri di Colazza nell’Alto Vergante piemontese, resto dell’idea che la L sia la taglia più adatta al mio stile di guida.

Consiglio comunque di rivolgersi a Nicolò per provare le eMTB Alpek in varie taglie nella sede di Bosconero o nei test bike Alpek che vengono organizzati nel corso della stagione e che trovate sul sito indicato alla fine dell’articolo.

– Nelle foto ho montato delle manopole diverse dalle originali Alpek Skull Grip in quanto preferisco manopole sottili.

 Il reggisella telescopico FUNN non è tra i miei preferiti come azionamento ma ha sempre fatto il suo dovere. I freni Magura MT7 sono potenti e modulabili anche se in certe situazioni un po’ rumorosi.

Le ruote Miche sono risultate molto scorrevoli e discretamente rigide nella guida ma il cerchio posteriore si è bozzato in tre punti per via delle forature. Tuttavia entrambe le ruote hanno mantenuto la centratura per tutta la durata del test.

– Come già segnalato, con la Schwalbe Nobby Nic al posteriore ho avuto problemi di forature e grip, risolti una volta montati gli Eddy Current, quindi consiglio vivamente l’upgrade almeno per il posteriore.

Il cavo del cambio passa sopra alla protezione batticatena sul fodero basso, comoda in caso di sostituzione ma una soluzione con cavo integrato sarebbe più sicura e silenziosa.

foto di claudio riorri in sella alla alpek evoke pro emtb 2020

Gradini in salita per mettere alla prova motore e grip delle ruote: anche qui nessun problema. Foto: Luca Vanzetto.

Alpek EVOKE PRO 2020: le nostre conclusioni

Tenendo conto della “giovane età” dell’azienda Alpek, la Evoke PRO 2020 risulta essere un’ottima eMTB, nata per il biker che cerca un mezzo a tutto tondo. È performante in salita come in discesa grazie alla ruote differenziate, è di facile utilizzo e ha un motore, il Bafang M500, molto fluido e silenzioso.

L’idea di Alpek è che una grande bici nasca da chi ha una vera passione per le due ruote a pedali: dopo una giornata con Nicolò, uno dei fondatori dell’azienda, non posso che essere d’accordo con queste parole.

La passione traspare nelle parole di Nicolò, dei suoi collaboratori e si riflette nei prodotti Alpek.

Il look particolare e la certezza di avere una ebike fatta a mano in Italia aggiungono valore e giustificano il prezzo di 5.590 euro, cifra comunque in linea se non inferiore ai prezzi delle eMTB presenti sul mercato se si confrontano componentistica, motore e batteria.

In più c’è la possibilità di poter personalizzare il colore e il montaggio, arrivando quindi a un prodotto unico ed esclusivo.

Ricordo che Alpek Bikes vende online le sue bici con spedizioni in Italia e all’estero e dà la possibilità di poterle ritirare a casa, negli Alpek Point che trovate sul sito o presso i negozianti di fiducia.

Si ringrazia il negozio The Gravity Hub di Varese per l’assistenza.

Cosa ci è piaciuto:

  • La versatilità nell’utilizzo
  • Le ruote differenziate
  • L’erogazione e silenziosità del motore

Cosa non ci ha convinto:

  • Lo pneumatico posteriore Nobby Nic poco robusto
Il test della Alpek EVOKE PRO, una eMTB fatta in Italia con motore Bafang
Costruzione8.5
montaggio8
salita8.5
discesa8.5
autonomia8
rapporto qualità/prezzo8.5
Prezzo
  • 5.590 euro
8.3Il nostro voto
Voti lettori: (13 Voti)
7.1

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A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!