Il brand cinese Bafang (www.bafang-e.com) ha sede a Suzhou, vicino a Shanghai ed è uno tra i maggiori produttori al mondo di motori elettrici e sistemi per ebike.

Su queste pagine abbiamo già parlato del motore centrale Bafang M510 quando è stato lanciato, ora siamo riusciti a metterlo seriamente alla prova in occasione del test della mountain bike elettrica Alpek Runa e anche in sella a un’altra ebike che Bafang ci ha fornito.

In breve, l’M510 deriva dall’M500 ed è una drive unit con 250 Watt di potenza nominale, funzionamento a 43 Volt e coppia massima di 95 Nm, quindi un voltaggio e una coppia più alti di molti motori presenti sul mercato.

È stato sviluppato dopo due anni di collaborazione con gli atleti olandesi del Bafang MTB Team, una squadra che gareggia in Coppa del mondo di e-XC. L’M510 è più leggero del 15% (2,9 kg di peso) e più potente del 20% rispetto al modello precedente e assiste fino a 120 RPM.

Può essere accoppiato a diverse batterie tra cui i power pack Bafang ad alta capienza, mentre per il controllo delle funzioni è possibile abbinare uno dei tanti display della casa. Dispone di connettività Bluetooth e può essere controllato tramite l’applicazione Bafang Go App.

Foto del motore Bafang M510 visto da destra

Motore Bafang M510: comando e display

Il comando è a collarino, è intuitivo ed ergonomico nell’utilizzo e posizionabile esattamente tra manopola, freno e comando del reggisella telescopico. Il cavo esce dal comando in un punto a mio avviso abbastanza esposto in caso di caduta.

Sul comando troviamo tre semplici tasti per gestire il display, le assistenze, le eventuali luci e la funzione walk che ho trovato soddisfacente come spinta.

Foto del comando del motore Bafang M510

Entrando nel sottomenù del display è possibile impostare la vibrazione sui tasti del comando così da avere un feedback ad ogni pressione.

I tasti sono piuttosto sensibili e non hanno un click definito: la vibrazione quindi aiuta a capire se abbiamo cambiato livello o meno. Questa la trovo una soluzione utile specialmente sui percorsi più dissestati, anche se la vibrazione del tasto a volte resta “mascherata” da quelle trasmesse dal terreno al manubrio.

Foto del display della mountain bike elettrica Alpek Runa 2022

Il nuovo display Bafang è a colori, ben leggibile e compatto. Nella schermata troviamo i cinque livelli di assistenza, la percentuale di batteria, km totali e parziali, la velocità media e massima, il range, le calorie, i km e la potenza espressa in pedalata.

Troviamo anche anche una barra a lato del display che ci indica in tempo reale quanto aiuto ci sta dando il motore. Naturalmente è presente un ingresso USB per poter collegare la drive unit al pc in uno dei centri assistenza con diagnostica BESST, oppure ricaricare lo smartphone o collegare una luce portatile.

Durante il test ho scaricato dal Playstore l’app Bafang Go e collegato la bici: l’app fornisce molti dati quali i cicli di ricarica, lo stato della batteria, svariati dati di viaggio e anche la possibilità di monitorare la frequenza cardiaca collegando una fascia dedicata.

Inoltre abbiamo descritti i dati della bici, del motore e dei sensori, quindi un’app piuttosto completa. Per chi utilizza delle bici urban o trekking o anche la mountain bike elettrica in ambito cicloturistico, è possibile utilizzare il telefono come display e personalizzare la schermata principale.

Bafang ci ha parlato inoltre di un nuovo aggiornamento del software e dell’app, disponibile a breve, attraverso cui si potranno modificare e personalizzare ampiamente i livelli di assistenza.

Foto del motore Bafang M510

Il test del motore Bafang M510

Ho effettuato diverse uscite in sella alle due eMTB motorizzate Bafang M510 per un totale di circa 5.000 metri di dislivello positivo pedalando su terreni e zone molto diverse fra loro.

Il motore Bafang M510 ha fatto sicuramente un salto di qualità rispetto all’M500 che avevamo testato nella recensione della Alpek Evoke Pro 2020.

Se paragonato alle drive unit concorrenti, l’M510 ha un’ottima potenza, risulta silenzioso a bassi e medi regimi e soprattutto non produce rumori o ticchettii in discesa come altri motori.

Foto di Claudio Riotti durante il test del motore Bafang sulla Alpek Runa

Per quanto riguarda l’erogazione e la gestione dei 95 Nm di potenza, abbiamo potuto provare tre diversi firmware, di cui due customizzati per Alpek da Bafang: le differenze sono molto marcate e siamo passati da un carattere decisamente brusco a un’erogazione corposa, discretamente fluida e gestibile in tutte le situazioni.

Sia a basse che alte cadenze di pedalata, il supporto dell’M510 c’è ed è notevole, specialmente nelle assistenze 3, 4 e 5.

Foto di Claudio Riotti durante il test del motore Bafang sulla Alpek Runa in un giro alpino

L’M510 messo alla prova sul trail ricco di salite tecniche che porta al rifugio Capanna Corno Gries in Svizzera.

La risposta al pedale dell’M510, con l’ultimo firmware provato, è ben gestibile, sufficientemente pronta e senza sorprese. Come su altri motori, la risposta è più decisa più sono alti i livelli di supporto.

La spinta residua (in inglese “overrun”) ovvero quel momento in cui il motore spinge ancora quando si smette di pedalare è abbastanza prolungata. Questa caratteristica, se sperimentata e conosciuta, permette di superare agevolmente i passaggi più ostici, quelli in cui è necessario fermare la pedalata per una frazione di secondo per evitare di urtare le pedivelle sul terreno e sugli ostacoli.

L’autonomia, come ribadiamo in ogni test, è un parametro difficile da calcolare perché sempre soggetto a molte variabili. Due biker di peso e corporatura identici ma con allenamento differente potrebbero avere consumi molto diversi.

In base alle stime sui percorsi che uso abitualmente come test, l’M510 è nella media come consumi ma dipende molto da come lo si utilizza, perché su salite ripide e nella modalità più potente  la batteria diminuisce in modo vistoso (come tutte le drive unit, del resto). Viceversa, con livelli di assistenza bassi si risparmia notevolmente.

Inoltre dipende anche dalla ebike su cui è montato e la capienza e il peso della batteria utilizzata, perché anche questi sono parametri che alla fine influenzano il rendimento, così come ovviamente il dislivello, il tipo di terreno,le fermate e le ripartenze, la temperatura esterna, la pressione delle gomme e altri fattori minori.

Foto del motore Bafang M510 visto da sinistra

Motore Bafang M510: conclusioni

Il motore centrale Bafang M510 si è rivelato un prodotto ben concepito, poco rumoroso in salita e silenzioso in discesa. Il suo punto forte sono i 95 Nm di coppia che permettono ai rider più smaliziati di affrontare salite tecniche e ripidissime senza problemi. Anche i principianti, specie se di corporatura robusta, possono trarre vantaggio dalla grande potenza fornita da questa drive unit dato che l’erogazione è corposa ma ben gestibile.

I consumi dell’M510 sono nella media, il comando e il display sono intuitivi, l’interfaccia con l’utente tramite l’app è abbastanza completa: manca solo la possibilità di modificare i parametri delle assistenze che dovrebbe arrivare a breve con un nuovo aggiornamento.

Per maggiori informazioni visita il sito web ufficiale Bafang.

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A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!