Dario Acquaroli dallo scorso aprile è il nuovo responsabile marketing di Merida Italia, un ruolo chiave per l’azienda taiwanese che mira a rilanciare il marchio nel nostro Paese, attraverso la competenza di un uomo che di bici se ne intende veramente e ha saputo dimostrarlo con una grande carriera sportiva.

Abbiamo intervistato Dario Acquaroli, ex professionista della MTB con una carriera degna di nota. In questo articolo andremo a conoscerlo meglio…

Dario Acquaroli: i successi agonistici

Dario inizia presto la sua carriera agonistica e, purtroppo, deve fare tutto da solo. Non ha figure di riferimento, il papà viene a mancare il giorno prima della sua gara di debutto. La morte di una figura così importante segna la vita di chiunque, figuriamoci di un ragazzo di 16 anni alla vigilia del suo esordio agonistico.

Dario però dimostra una tenacia e una forza notevoli e non si affida a procuratori o consiglieri di alcun tipo. Fa tutto da solo, con qualche sbaglio dice lui, ma conseguendo tante vittorie e anche una carriera lavorativa di tutto rispetto, questo a dimostrazione di qualità sicuramente fuori dal comune.

Un atleta formidabile che ha firmato il suo primo contratto con il team Bianchi a soli 16 anni.

Una vecchia foto di Dario Acquaroli campione mtb

Dario Acquaroli ha corso nelle discipline XC e Marathon salendo innumerevoli volte sul podio. Ha vinto due titoli mondiali (nel 1993 e nel 1996) e due titoli europei (nel 1992 e nel 1993).

È stato cinque volte campione italiano XC (1992, 1993, 1996, 2000, 2005) correndo con tre squadre diverse: Team Bianchi, Full-Dynamix e Sintesi Larm. Ha corso inoltre 19 mondiali con la nazionale italiana. A suggello di una così importante carriera ha ricevuto dal CONI il Collare d’oro al merito sportivo.

La carriera professionale di Dario Acquaroli

L’avventura professionale di Dario Acquaroli dopo la carriera agonistica prosegue sempre nel mondo bici. Decide di ritirarsi dalle gare a 33 anni. Anche se avrebbe potuto continuare per un po’, sente il bisogno di cambiare: la sua fame di vittorie e di affermazione sportiva è stata ampiamente soddisfatta. In quel periodo corre per il Team Sintesi Larm e gli viene proposto di diventarne il manager.

Successivamente viene coinvolto in altri progetti fino a diventare il rappresentante tecnico dell’azienda, a capo dei rivenditori.

Una foto di Dario Acquaroli nuovo marketing manager di Merida Italy

Dario Acquaroli è stato molto disponibile durante la nostra visita in azienda.

Acquaroli, dal 2013, prosegue la sua carriera in Vittoria come ambasciatore del marchio. Vittoria è un’azienda storica del settore del ciclismo e della produzione di copertoni, ruote e accessori per bici. Questo fino ad aprile del 2021 quando il suo ex compagno di squadra in Bianchi, Gianluca Bonanomi, gli propone di lavorare al suo fianco in Merida Italia dov’è in atto una trasformazione profonda.

Il compito è quello di far crescere il marchio sul territorio italiano e valorizzarlo per quello che merita veramente. La sfida viene accolta con entusiasmo, del resto un corridore ama le sfide.

L’intervista a Dario Acquaroli

[ebike.bicilive.it]: Ciao Dario, benvenuto! Da aprile sei il responsabile marketing di Merida Italia, un grande riconoscimento che conferma le tue capacità anche al di fuori del campo agonistico. Vorremmo chiederti come sono cambiate le bici e il modo di venderle?
[Dario Acquaroli]: Negli ultimi cinque anni è cambiato tutto, anche nella bici da strada che è il settore più tradizionalista del mondo bici, con l’arrivo dei gruppi elettronici e dei freni a disco c’è stata davvero una grande innovazione.
La MTB ha passato questa tecnologia alla bici da strada. Per quanto riguarda le MTB c’è stato un cambiamento radicale. In primis le ruote, quelle da 26” non esistono praticamente più. I materiali dei telai sono cambiati. Il carbonio nelle bici di alta gamma è il materiale più utilizzato. Poi i freni a disco, reggisella telescopici, manubri, cambi da tripla a doppia al dominio quasi incontrastato della singola, ovviamente rapportature diverse e via discorrendo.
E naturalmente la novità più travolgente sono state le ebike. La bici elettrica che tra qualche anno, secondo me, potrebbe anche superare le vendite delle muscolari. Abbiamo già un’evoluzione che riguarda le ebike che ora sono disponibili per lunghe percorrenze con batterie da 630 Wh e oltre ed ebike superleggere che hanno una manovrabilità molto simile a una muscolare.

Foto dell'azienda Merida Italy

[ebike.bicilive.it]: Dario secondo te come è cambiato il modo di vendere le bici?
[DA]: Adesso le vendite sono davvero alle stelle anche a causa della pandemia in cui le uniche attività consentite erano la bicicletta e la corsa. È davvero sbalorditivo l’aumento delle vendite che c’è in questo momento. In Italia, tuttavia, prevale l’approccio più ludico alla bici, legato alla passione, alla performance in generale, all’estero invece il mercato è molto improntato alle biciclette per spostarsi, quindi legate al concetto di mobilità sostenibile.
Basta paragonare un negozio italiano a uno olandese per rendersi conto della differenza. Nel negozio olandese c’è un piccolo angolino dedicato alle bici superspecializzate da strada o da MTB e tutto il resto dedicato a bici da trekking o modelli urban, in Italia è esattamente il contrario. Quindi il marketing è impostato in maniera completamente opposta al resto d’Europa. Anche se qualcosa sta cambiando.

[ebike.bicilive.it]: Qual è stata secondo te la miglioria tecnica che ha cambiato di più il modo di andare in bici?
[DA]: Il grande cambiamento l’hanno fatto, secondo me, i freni a disco e le forcelle che hanno avuto un’evoluzione pazzesca e permettono di fare cose che erano impensabili ai tempi delle prime gare in MTB.

Un rider pedala sullo sterrato con una nuova emtb Merida 2021

[ebike.bicilive.it]: Qual è stato l’avversario più temibile nella tua carriera agonistica e quale nella tua vita in generale?
[DA]: Se dovessi tirare fuori un nome secco direi Dario Cioni. Io ero già l’Acquaroli che vinceva quasi tutto e per una bella mezza stagione mi ha dato filo da torcere, finivo secondo dietro di lui e questo mi ha fatto preoccupare un po’. Nella vita invece mi reputo una persona fortunata che è riuscita a ritagliarsi una posizione nel campo lavorativo. L’avversario più temibile per un atleta è il cambiamento, il passaggio dalla carriera agonistica, specie se hai ottenuto grandi risultati, alla vita normale. È molto difficile se non hai saputo amministrarti passare dagli ottimi guadagni di una carriera vincente a un lavoro, magari modesto e meno gratificante.

[ebike.bicilive.it]: Quali sono stati gli atleti che più hai ammirato e che ti hanno ispirato di più?
[DA]: Uno degli atleti che ho ammirato di più in carriera è Thomas Frischknecht, un altro che stimo molto è stato mio compagno di squadra ed è secondo me il corridore più intelligente che ha avuto la MTB: Josè Hermida, grande campione capace di gestirsi e amministrarsi molto bene anche nella vita post-agonistica. Un altro atleta, il più astuto, sveglio nelle competizioni agonistiche è stato Miguel Martinez, quando si correva insieme nel team Full Dynamix ho imparato molto da lui.

Foto di Dario Acquaroli e Gianluca Bonanomi di Merida

A sinistra Dario Acquaroli e a destra Gianluca Bonanomi, responsabile vendite Merida e anch’esso pluricampione di MTB.

[ebike.bicilive.it]: Com’è cambiata Merida Italia nell’ultimo periodo?
[DA]: Merida Italia è in una fase di profondo cambiamento ancora oggi, nel senso che negli ultimi dodici mesi è stata completamente stravolta, è diventata una S.p.A. con la partecipazione di Merida International. Uno dei due soci che era esterno all’azienda ora è diventato C.E.O. dell’azienda e presente qui tutti i giorni. Sono cambiate tantissime persone della rete di vendita che è in miglioramento continuo.
Gianluca Bonanomi sta facendo un ottimo lavoro come direttore commerciale ed io ho l’arduo compito di inventare un settore marketing che non esisteva fino a ieri. Non è facile, ma assolutamente fattibile e sono confidente di riuscire a portare il marchio alla conoscenza di tante persone.
Merida è la seconda azienda come volume di produzione a livello mondiale, ma in Italia non è conosciuta o per lo meno associata a bici di bassa-media gamma, invece abbiamo prodotti di alta gamma di tutto rispetto offerti a prezzi competitivi e dotati di una grande tecnologia e cura costruttiva. Le bici sono belle, la gamma è completa e adesso tocca a me farla conoscere al grande pubblico.

[ebike.bicilive.it]: Dario ti ringraziamo per questa bella intervista e ti auguriamo in bocca al lupo per il tuo lavoro!
[DA]: Grazie a voi per questa opportunità e buon proseguimento.

Per informazioni sui prodotti Merida vi invitiamo a visitare il sito internet ufficiale Merida, mentre sul nostro sito potete consultare il catalogo ebike 2021 Merida e il catalogo MTB Merida 2021.

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A proposito dell'autore

Appassionato da sempre di sport. Le bici e le arti marziali lo accompagnano sin da bambino. Ama qualsiasi disciplina che preveda l’uso di due ruote a pedali, anche se la vocazione per eccellenza è la Mountain Bike, specie quando punta verso la discesa. Il Taijiquan diventa mestiere e la bici si coniuga perfettamente con la passione per la scrittura grazie alla collaborazione con la redazione di BiciLive.it.