Il mini test della Specialized Turbo Levo Comp 2019 Claudio Riotti 15 Dicembre 2018 Test Abbiamo avuto l’occasione di provare per un breve test la eMTB Specialized Turbo Levo Comp 29″ 2019. Avendo già parlato delle particolarità di questa nuova ebike dell’azienda di Morgan Hill vi rimandiamo per tutte le specifiche tecniche all’articolo Specialized Turbo Levo 2019. Qui andremo ad analizzare il montaggio del modello testato e come si è comportato durante la prova. Chiaramente si tratta di un “assaggio”: le nostre impressioni a caldo su una delle ebike più desiderate del momento andrebbero verificate con un test a lungo termine soprattutto per mettere alla prova la durata della batteria e stimare una tabella di consumi, come fatto ad esempio nel test della eMTB Brinke XRF+. La Specialized Turbo Levo Comp 29″ 2019 ha un prezzo di 5.699 euro. Specialized Turbo Levo Comp 29″ 2019, montaggio e prezzo La nuova Stumpjumper Levo si piazza a cavallo tra precedente Turbo Levo e la “sorellona” Specialized Kenevo, proponendosi con ruote da 29″x2,6″ e 150 mm di escursione su entrambi gli assi. Mentre le top di gamma Levo S-Works e Levo Expert presentano un telaio in carbonio e una batteria da 700 Wh, la Levo Comp del test ha un telaio in alluminio con batteria integrata da 500 Wh. Il nuovo disegno del telaio prevede l’estrazione della batteria dal basso. La batteria è stretta e lunga, circa 53 cm. La batteria è inserita totalmente nel tubo obliquo. Notare le protezioni per non impattare con la testa della forcella. Per la parte hardware del motore, Specialized come sempre alla tedesca Brose, montando in questo caso il nuovo motore Brose S Mag definito Turbo 2.1. I tecnici americani hanno sviluppato la parte software lavorando al massimo per trovare un feeling il più naturale possibile nella guida sui trail. Oltre a ciò l’utente può personalizzare a piacimento le assistenze e la potenza grazie all’Infinite Tune e alla App Mission Control. Proseguendo nel montaggio, il reparto sospensioni è interamente RockShox con una forcella Revelation Charger RC e un ammortizzatore Deluxe RT. La Levo 2019 ha sempre lo spazio per la borraccia. Il nuovo motore è più piccolo, 15% più compatto e 400 grammi più leggero. La trasmissione è SRAM GX a 11 velocità, i freni sono SRAM RE, i componenti, le ruote Roval (con 30 mm di canale interno) e le gomme sono tutti Specialized. Infine, il reggisella telescopico è un X-Fusion Manic da 150 mm in taglia M, la misura da noi testata. Il peso è di 22,9 kg rilevati senza pedali e il prezzo è di 5.699 euro. Nonostante la qualità del prodotto, ci sembra una cifra tutto sommato alta per il montaggio che presenta. Nel nostro catalogo e listino ebike Specialized 2019 potete trovare comunque tutti i modelli e i relativi prezzi riguardanti la gamma elettrica completa della “grande S”. Specialized Turbo Levo Comp 29″, il test La prova si è svolta durante una giornata piovosa sui sentieri dell’Alto Vergante in provincia di Novara. La tipologia di trail è stata sia scorrevole sia tecnica (in salita e discesa) con qualche piccolo salto, curve con e senza appoggio e sezioni con tornanti. Il comando delle assistenze è piccolo e intuitivo e ha la funzione Walk Assist. Settaggio della Turbo Levo Sono alto 170 cm e ho un peso di 74 kg in assetto di riding, con scarpe, zaino, casco aperto e ginocchiere comprese. Le condizioni dei trail erano particolarmente fangose e scivolose ma ho preferito mantenere un setting delle sospensioni abbastanza sostenuto con pressioni di 100 psi (10 click di ritorno da tutto aperto) nella forcella e 180 psi nell’ammortizzatore (ritorno regolato a metà registro). Prediligo le mountain bike reattive: con questo setting, una ebike si riesce a gestire con più facilità ma necessita di una guida attiva e decisa. Per le gomme (con camera d’aria) sono partito da 1,2 bar anteriori e 1,5 posteriori, arrivando poi a 0,9 bar davanti e 1,1 dietro. Non ho utilizzato nessun tipo di app per settare i parametri delle assistenze, preferendo la versione “stock” che ho già utilizzato sempre sulle ebike Specialized nella comparativa Specialized Turbo Levo e Turbo Kenevo dello scorso anno. Stesso discorso per il flip-chip sull’attacco dell’ammortizzatore che modifica l’altezza del movimento centrale e la geometria della bici, ho lasciato la posizione standard. Partiamo dalla postura in sella: il reach (la distanza orizzontale tra l’asse della serie sterzo e la proiezione in altezza del movimento centrale) è stato portato a 435 mm, 4 mm in più della Kenevo e ben 24 mm in più della Levo precedente. Sulla Turbo Levo si sta comodi e la sensazione è di guida centrale, spaziosa il giusto grazie a un attacco manubrio corto da 45 mm. Il manubrio da 780 mm arriva a 800 mm con le manopole: a mio avviso è davvero troppo su una ebike di questo tipo, in taglia M. Certo, dà confidenza in discesa ma solo sul dritto; appena si affrontano dei tornanti ci si rende conto di avere il braccio esterno teso e non riuscire a caricare a dovere l’anteriore, specialmente sul fango. Una volta iniziato il test, in pedalata in salita si avverte una leggera rumorosità ma nulla di comparabile ad altri prodotti, il Brose è sempre uno dei motori più silenziosi sul mercato. Solo in caso di pendenze estreme e sotto sforzo il rumore del motore diventa più presente. La Turbo Connect Unit è da dove si accende il motore e si vede il consumo della batteria. Provando a spegnere l’assistenza, tra l’altro dal comodissimo tasto centrale sul tubo orizzontale Turbo Connect Unit e non più laterale, la pedalata è fluida e non risente di alcun trascinamento se non quello del peso della bici stessa. Le tacche della batteria sono 10 e non sono proprio ben visibili ma questo non è un problema durante la guida. Ogni tacca segna quindi il 10% di utilizzo. Una curiosità: il motore elettrico non si accende se il coperchio per la presa di ricarica non è ben chiuso. Al reparto ruote, la scorrevolezza delle 29″ da 2,6″ di larghezza è apprezzabile, nonostante siano gommate con due pneumatici Specialized Butcher dalla carcassa robusta GRID e dalla mescola morbida GRIPTON. Come comportamento nella guida gravity questie coperture sono molto meglio delle precedenti da 2,8″ o da 3″; non a caso nel nostro articolo sul formato ruota semi plus da 2,6″ avevamo predetto che le 2,6″ sarebbero state la scelta ottimale per le nuove eMTB e mountain bike moderne. Gli pneumatici Specialized Butcher si sono comportati molto bene nella prova. La Turbo Levo in salita In salita i tasselli aggressivi delle Butcher fanno il loro dovere e forniscono un ottimo grip anche su radici e rocce viscide. In caso di fango colloso il battistrada si riempie e non si possono fare miracoli, serve passare a una copertura specifica, mentre sui terreni misti, pur con camera d’aria e senza l’ausilio di sistemi per la protezione del cerchio, le Butcher si rivelano delle ottime gomme. Il carro da 445 mm e l’interasse da 1202 mm contribuiscono a dare stabilità al mezzo. Per comparare, la Kenevo ha 443 mm e 1205 mm e la vecchia Levo 459 mm e 1185 mm. La spinta del motore è evidente, la potenza di picco di 560 W e 90 Nm di coppia massima si sentono eccome. Forse il limite è rappresentato dai rapporti della trasmissione 11-42: con ruote da 29, quando si affrontano sezioni molto ripide e lunghe, la corona da 32T con il pignone maggiore da 42T manca di un pizzico di agilità, anche pensando all’utente ebiker medio che non ha molta gamba. Ho apprezzato le pedivelle da 165 mm, aiutano nell’evitare impatti con il terreno. Tutto sommato il comportamento in salita durante il test è stato buono ma le condizioni piovose hanno limitato molto la sfruttabilità dei trail e della bici, servono altre uscite per dare un giudizio globale attendibile. Da notare il passaggio cavi all’interno della “costola” del telaio asimmetrico. La Turbo Levo in discesa Qui arriva la parte migliore del test, con un voto assolutamente positivo in tutti gli ambiti che i trail provati nella giornata mi hanno permesso di valutare. La nuova Levo ricorda un po’ il comportamento stabile e deciso della Kenevo ma con più maneggevolezza, reattività e giocosità tanto da farla sembrare più vicina alla “cugina” muscolare Stumpjumper che a una bici elettrica. L’angolo di sterzo da 66,04°, il movimento centrale a 347 mm, l’insieme della cinematica del carro e il lavoro delle sospensioni forniscono un’ottimo assorbimento delle piccole e medie asperità e tutto si traduce in una guida facile e intuitiva. In curva e nei cambi di direzione la Levo Comp è una delle ebike più reattive provate fin’ora, specialmente se paragonata al test della Haibike Xduro Allmnt 9.0 che condivide le stesse escursioni. Gli SRAM Guide RE a doppio pistoncino sono modulabili e potenti. Sui salti e drop è semplice da condurre e dà molta sicurezza. Manca il giudizio su terreni accidentati e rocciosi perché purtroppo i trail utilizzati erano prevalentemente scorrevoli e in terra. I freni SRAM Guide RE a 4 pistoncini sono ben modulabili e performanti anche sul bagnato. La trasmissione non ha dato problemi di sorta durante il test anche in presenza di molto fango. Per quanto riguarda i consumi non posso esprimere un parere oggettivo perché le condizioni della giornata sono state molto difficili e spesso ciò si traduce in uno sforzo maggiore per motore e batteria, rendendo la valutazione poco attendibile. La speciale protezione sul fodero batticatena per evitare rumori della catena. Conclusioni La Specialized Turbo Levo Comp 29″ è una eMTB da all mountain a tutto tondo che non disdegna un utilizzo aggressivo. Dal breve test effettuato sono emerse le sue doti di maneggevolezza e reattività. È stabile e controllata in discesa e in velocità ma nasconde molto bene il suo peso sui salti e in curva. Contiamo di poter effettuare un test più approfondito quanto prima, restate sintonizzati. Per maggiori informazioni consulta il sito ufficiale Specialized.