Siamo stati al Test the Best di Specialized organizzato presso Cicli Snoopy a Como e abbiamo avuto la possibilità di mettere a confronto le due nuove ebike di Specialized, la Turbo Levo Carbon e la Turbo Kenevo.

Specialized Turbo Levo Carbon 2018

La prima Specialized Turbo Levo è stata presentata nel luglio 2015 e da subito ha fatto “girare la testa” ai biker dediti alla pedalata assistita, trattandosi di un bel salto in avanti per quanto riguardava l’aspetto delle ebike di quel momento.

Oggi tutte le aziende più grandi stanno facendo la “corsa all’integrazione” della batteria e del motore, con nuove linee e soluzioni che si affacciano sul mercato delle mountain bike a pedalata assistita sempre più in espansione.

foto della Specialized Turbo Levo Fsr Expert Carbon 6Fattie: 7290

La Specialized Turbo Levo Fsr Expert Carbon 6Fattie 27,5+ con telaio e cerchi Roval in carbonio: 7.290 euro.

Per stare al passo coi tempi, la nuova Specialized Turbo Levo Carbon 2018 che abbiamo analizzato in questo articolo ha subito degli interessanti upgrade: il nuovo motore Brose Turbo 1.3 con il 15% di coppia in più, maggiore escursione con una forcella da 150 mm, un inedito comando al manubrio Trail Remote per gestire le assistenze.

Inoltre, specifiche aggiornate come gomme più strette e robuste da 2,8″ anziché 3″, freni Sram Code più potenti e l’utilizzo di un nuovo supporto del motore con accorgimenti creati per limitarne il surriscaldamento e il relativo calo di prestazioni che è stato segnalato sulla prima versione.

La novità del telaio in carbonio Fact 11M per i modelli top di gamma 2018 ha reso possibile un risparmio di peso totale pari a 500 grammi (650 g sulla S-Works grazie anche al carro in carbonio), con un aumento sensibile della rigidità.

Sul modello in test troviamo inoltre una forcella Öhlins RXF 36 Single Tube, un ammortizzatore RockShox Monarch RT3 con autosag e sulle ruote cerchi da 38 mm di canale interno Specialized Roval Traverse in carbonio.

Il prezzo della Specialized Turbo Levo Fsr Expert Carbon 6Fattie provata è 7.290 euro.

Nota: il modello in foto non disponeva di reggisella telescopico a causa di un improvviso inconveniente meccanico.

Specialized Turbo Kenevo 2018

La Specialized Turbo Kenevo è una ebike pensata per un utilizzo gravity spinto, dall’enduro al downhill, con 180 mm di escursione su entrambe le ruote.

La Kenevo, presentata nel nostro articolo dettagliato, nasce per il biker amante del divertimento in discesa che non vuole essere costretto a risalire utilizzando impianti di risalita, pick up o furgoni. Ma attenzione, è anche una grande arrampicatrice, seppur meno della “sorelllina” Levo, date le geometrie più aperte e l’interasse maggiore.

foto della La Specialized Turbo Kenevo Expert 6Fattie

La Specialized Turbo Kenevo Expert 6Fattie 27,5+, disponibile come unico modello in 4 taglie dalla S alla XL, costa 5.990 euro.

Come montaggio anche qui non si scherza, all’anteriore troviamo una forcella RockShox Lyric RCT3 boost ad aria da 180 mm (che sulle specifiche del sito Specialized è segnata come Dual Position ma non lo è) e al posteriore l’ammortizzatore a molla Öhlins TTX22M bloccabile. Freni Sram Code R, trasmissione Sram GX 1×11 con cambiata singola (quindi niente più cambiate multiple che possono causare la rottura della catena), manubrio da 780 mm e attacco da 45 mm.

Questo, assieme alle ruote Roval con cerchi in alluminio da 38 mm e alle coperture plus da 2,8″ Specialized Butcher Grid 2Bliss Ready di nuova generazione con mescola Gripton, la trasformano in una vera e propria macchina da divertimento.

Il prezzo della Specialized Turbo Kenevo Fsr Expert 6Fattie provata è 5.990 euro.

Specialized Kenevo VS Specialized Levo

Grazie alla disponibilità di Fabio di Cicli Snoopy e del suo staff, le due ebike sono state testate per circa un’ora su un percorso “ad hoc”.

Il tratto distintivo delle ebike Specialized è l’assenza di un display, ed è un’idea che può piacere o meno. Tuttavia, grazie alla connettività Ant+, per tenere sotto controllo i parametri di batteria e funzioni è possibile utilizzare come display il proprio smartphone, oppure uno smartwatch, o ancora dei dispositivi GPS come Garmin, Fenix e altri marchi compatibili.

Non mi è stato possibile sfruttare l’applicazione Mission Control dedicata durante questo breve test, in cui sarà presto disponibile la nuova funzione Infinite Tune che permette di personalizzare maggiormente l’erogazione del motore e la durata della batteria. Pertanto i miei giudizi sul motore vanno presi “con le pinze”: per un test più accurato andrebbero settati gli stessi identici parametri di erogazione della potenza sulle due ebike.

foto della La flotta di ebike Specialized 2018 presente al Test the Best di Cicli Snoopy a Como

La flotta di ebike Specialized 2018 presente al Test the Best di Cicli Snoopy a Como.

Difatti questa mini comparativa vuole essere solo uno strumento per poter confrontare le due bici a livello di geometrie e aspetti tecnici, mentre per un test vero e proprio avremmo bisogno di passare in sella almeno una settimana su entrambe, per valutare i consumi della batteria, l’utilizzo sotto stress, la guida su diversi terreni, l’utilizzo dell’app Mission Control e così via.

Tuttavia anche solo un’ora in sella, se ben utilizzata, può fornire una prima impressione molto vicina a quella che emerge durante test approfonditi.

Il giro da me scelto infatti, differente da quello ufficiale della giornata di test, è stato molto completo, con salite e discese sia scorrevoli sia tecniche, strappi, rocce e radici, compressioni, qualche salto e curve con e senza appoggio.

foto del  comando delle assistenze della Kenevo

Il nuovo comando delle assistenze Trail Remote ha il Walk e il pulsante “Blitz” che passa direttamente in Turbo, molto utile.

Qui di seguito un confronto delle specifiche, riferite alle taglie M delle due bici provate:

  • Angolo di sterzo: Kenevo 65°, Levo 66,1°
  • Angolo sella effettivo: Kenevo 74,8°, Levo 73,9°
  • Altezza movimento centrale: Kenevo 350 mm, Levo 340 mm
  • lnterasse: Kenevo 1205 mm, Levo 1185 mm
  • Lunghezza foderi bassi: Kenevo 443 mm, Levo 459 mm
  • Reach e stack: Kenevo 431 e 610 mm, Levo 411 e 603 mm
  • Telaio: Kenevo alluminio M5, Levo carbonio Fact11/alluminio per il carro
  • Larghezza manubrio: Kenevo e Levo 780 mm
  • Lunghezza attacco manubrio: Kenevo 45 mm, Levo 50 mm
  • Ruote e coperture Specialized Butcher Grid 2,8” su entrambe
  • Motore/Batteria: Brose Turbo 1.3/504 Wh su entrambe
  • Comando assistenze: Trail Remote su entrambe
  • Reggisella: Kenevo Command Post Wu 125 mm, Levo Command Post IR CC 125 mm
  • Peso: Kenevo 24 kg, Levo 21 kg.

La Specialized Turbo Levo Carbon in prova

La Specialized Turbo Levo Carbon mi ha stupito per la progressività, la silenziosità e la capacità di arrampicare, specialmente rispetto alla prima versione che avevo utilizzato alcune volte sui trail vicino a casa (già con il nuovo aggiornamento di motore e batteria) e per una intera giornata a Sestri Levante in compagnia dell’esperto Franco Monchiero sul percorso della prima tappa del circuito di gare ebike E-Enduro.

Merito del grip sono naturalmente anche le nuove coperture Butcher, meno larghe ma più tassellate e robuste delle precedenti, anche se su queste torneremo tra poco.

foto del  telaio in carbonio della Levo

Il telaio in carbonio della Turbo Levo 2018 e il paracolpi di gomma sul tubo obliquo presente sulle taglie S ed M.

La Levo Carbon provata risulta molto naturale come erogazione del motore e ispira confidenza fin dai primi metri, ci si sente ben “dentro alla bici”. Le sospensioni, tra Öhlins e RockShox, danno spazio ad un’ampia personalizzazione. Qui, seppure settate in maniera molto rapida, si sono comportate egregiamente.

In salita tecnica, grazie al peso minore e anche al carro più lungo, la Levo sembra più potente e più stabile della Kenevo. Sul tecnico, nel tipico “mangia e bevi”, la fluidità e la facilità di guida sono eccezionali, qui la Levo Carbon esprime al massimo le sue capacità. In pianura il motore stacca abbastanza improvvisamente ai 25 km/h e come al solito ci si trova a desiderare un limite più alto, tipo 30 o 35 km/h, che sono velocità assolutamente normali per una mtb.

In discesa la Levo è decisamente migliore della versione precedente, vuoi per l’escursione maggiore, le gomme, la reattività del carbonio nel telaio e ruote, i freni Code che risultano potenti e modulabili. Se paragonata alla Kenevo, quando si aumenta la velocità sui tratti tecnici dà un po’ meno sicurezza, pur fornendo un’ottima prestazione rispetto a molte altre ebike dalle escursioni maggiori provate finora.

Specialized è riuscita a migliorare ancora un mezzo che ha spopolato tra le schiere di e-biker, con tanti piccoli dettagli e migliorie che la rimettono in cima alla lista delle top ebike 2018.

La chicca: bilanciata e facile da controllare in tutte le situazioni.

La pecca: la Butcher sull’anteriore non mi ha dato confidenza in curva.

La Specialized Turbo Kenevo in prova

La cosa che mi piace è testare delle ebike che ti fanno dimenticare di essere tali e ti permettono di dare il massimo sui trail con un unico focus, il divertimento. Ecco, senza sbilanciarmi troppo, la Kenevo è una di queste. L’altra per ora è solo la Lapierre Overvolt Carbon; ci sono degne rivali ma che restano al secondo posto della mia personale classifica.

Quindi la prima impressione è stata molto positiva, tra cockpit, postura in sella, freni, il cambio con la cambiata singola, le sospensioni con la granitica forcella RockShox Lyric da 180 mm e il progressivo e sensibile ammortizzatore a molla Öhlins TTX22M.

foto dei dettagli della specialized turbo kenevo

Lo spazio per una borraccia “corta” e il particolare della gomma Butcher da 2,8″: le file di tasselli centrali e laterali sono piuttosto distanziate.

In salita la differenza con la Levo si sente, la Kenevo sembra un filo meno potente, vuoi per le geometrie differenti, il peso e l’escursione maggiore, ma sale molto bene: con le gomme leggermente basse di pressione si scavalcano ostacoli e muri impensabili. Bisogna solo caricare maggiormente l’avantreno perché ha la tendenza ad alzarsi. Nel misto tecnico il comportamento è simile alla Levo ma più morbido, qui chiudere un po’ l’ammortizzatore e la regolazione LSC delle basse compressioni della forcella aiuta a mantenere la bike rapida nella risposta agli input del rider.

In discesa: in poche parole, fantastica. Stabile, veloce e reattiva, dà una confidenza impressionante su salti, drop, rock garden. Nonostante i 24 kg, il peso è molto bilanciato e ciò porta la Kenevo a essere sì stabile ma non “schiacciasassi”. Permette una guida attiva, con bunny hop e spostamenti veloci come piace a me, e dalle curve con sponda si riesce a farla schizzare fuori quasi come un’enduro normale. Ovviamente serve un po’ di tecnica, di certo non è nata per essere una ebike da principianti che sfrutterebbero poco le sue capacità.

La chicca: oltre alla guida in discesa, la silenziosità e il reggisella Command Post WU.

La pecca: per tornare sul discorso gomme, gli pneumatici Specialized Butcher hanno un ottimo grip in salita se tenuti abbastanza morbidi. La fila dei tasselli centrali è abbastanza distante da quelli laterali e ciò, se da un lato permette al fango di scaricarsi ottimamente, dall’altro in curva a volte provoca una sorta di vuoto sull’anteriore. Inoltre la spalla, anche con la costruzione Grid più robusta, si deforma quando si spinge in discesa sulle sponde e negli atterraggi, dando meno sicurezza (ho utilizzato una pressione medio/bassa consona alle coperture plus di questo genere, a 1 bar anteriore e 1,2 bar posteriore per i miei 72 kg in assetto di riding).

L’ammortizzatore Öhlins TTX22M presenta 6 click totali di regolazione del ritorno. L’ho utilizzato a 4 click da tutto aperto: pur fornendo una prestazione eccellente, il margine di intervento esterno sul rebound è molto esiguo.

foto del Command Post WU della Specialized Turbo Kenevo

Il Command Post WU della Specialized Turbo Kenevo: la sella si abbassa e automaticamente si inclina di 12°.

Il reggisella telescopico Command Post WU

Il reggisella telescopico Command Post WU è una delle “genialate”di Specialized: perché nessuno ci ha mai pensato prima? Ha una corsa di 125 e 150 mm in base alla taglia del telaio ed è disponibile anche in after market al prezzo decisamente importante di 650 euro. Ha un diametro di 34,9 mm, un offset di 8 mm e permette di modificare l’angolazione della sella durante l’uso, ovvero inclinarla di 14° quando si abbassa. Il funzionamento è meccanico e la tecnologia è la Cruiser Control con 14 posizioni selezionabili.

In discesa, soprattutto se si usa spesso la bici da downhill dove la sella con la punta rialzata è la normalità, è davvero comodo e infonde sicurezza: la sella risulta molto più bassa e meno pericolosa, tutti i movimenti compreso il fuorisella sono semplificati.

Nel misto tecnico e sulle salite va utilizzato un po’ di volte: nel tutorial “come guidare una ebike in salita e discesa” ho spiegato quanto sia utile abbassare leggermente la sella nei tratti tecnici in salita. Ebbene, qui la sella che si inclina (seppur di poco) può non piacere, ma è solo con un test esaustivo che potrei esprimere un giudizio più completo.

foto di claudio riotti con la specialized turbo kenevo 2018

Sarebbe bello passare più tempo a bordo della nuova Specialized Turbo Kenevo, trasformando le gomme in tubeless e portandola su trail molto scassati.

Conclusioni

La Turbo Levo è definita come trail bike, difatti deriva dalla Stumpjumper, mentre la Kenevo, con la tipica forma a X del telaio, “discende” dalla Specialized Enduro. La distinzione è netta.

La Levo è raffinata ma semplice e intuitiva, adatta a lunghi giri a tutto tondo, prestante in ogni contesto, equilibrata.

La Kenevo, pur non disdegnando la salita tecnica, è una eMTB da enduro che ha bisogno di essere guidata in maniera attiva e decisa per poter esprimere tutto il suo grande potenziale in discesa. La vedo come scelta perfetta per chi voglia allenarsi e competere in circuiti del tipo E-Enduro.

Su entrambe le eMTB il motore Brose Turbo 1.3 è notevolmente migliorato, ora la misurazione della coppia avviene da entrambi i lati del movimento centrale e ciò lo porta ad essere più fluido. Di sicuro “strappa meno” in modalità Turbo rispetto a un Bosch o uno Yamaha e questo ormai si sa, ma la potenza non manca, anzi.

Bisogna solo calibrare bene il rapporto con cui si affrontano le salite tecniche restando sempre agili con la cadenza di pedalata. Tenendo conto che non ho variato i parametri di assistenza con l’app, la base di partenza è più che buona.

Quindi, il consiglio è sempre provare prima di decidere, soprattutto nel caso di mezzi così performanti e con un cartellino del prezzo decisamente importante. Le giornate Test the Best Specialized e gli appuntamenti con il Bike Shop Test sono nati per questo.

Per maggiori informazioni consulta il sito Specialized.

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A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!