Test nuova FLYER Uproc6 8.70 2021: telaio in carbonio e batteria integrata Claudio Riotti 13 Luglio 2020 Test Articolo sponsorizzato Giusto in tempo per il 25 ° anniversario dell’azienda, FLYER, il brand svizzero che produce ebike ha presentato una grande novità: la e-MTB Uproc6 con telaio in carbonio e batteria integrata. Siamo stati invitati a effettuare due esaustivi giorni di test a Lenzerheide in Svizzera e siamo rimasti stupiti dalle prestazioni dell’ultima ammiraglia della casa elvetica. Ecco il video-riassunto: La Uproc6 è infatti una e-mtb high-end realizzata completamente in carbonio dotata di motore Bosch CX Gen4 da 85 Nm e batteria da 625 Wh integrata nel tubo obliquo. È pensata per la performance in discesa e il piacere di una guida sicura e stabile, ma dalle prove che abbiamo effettuato si fa assolutamente valere anche in salita grazie a una ciclistica azzeccata e la nuova modalità eMTB “Extended Boost” dell’ultimo aggiornamento Bosch di cui vi parleremo tra poche righe. Le escursioni e i componenti parlano chiaro sulla destinazione d’uso della Uproc6 che vanta 170 mm anteriori e 160 mm posteriori, sospensioni maggiorate e diametri ruota differenziati. Le geometrie sono moderne e la cura dei dettagli è molto alta come di consueto per i prodotti FLYER: a dire il vero su questa nuova eMTB la qualità e le finiture sono impeccabili, come la verniciatura che sfuma sul top tube, le grafiche minimali e il passaggio cavi interno. Le nuove Uproc6 saranno disponibili da settembre 2020 con tre montaggi di fascia alta con prezzi che vanno dai 6.999 euro fino ai 10.999 euro della top di gamma 9.50, una vera “dream eMTB” che tra le altre cose presenta il display kiox e reggisella telescopico e trasmissione wireless SRAM AXS. Nel test abbiamo utilizzato la versione Uproc6 8.70 da 8.499 euro in taglia M. Prima di passare alla recensione è doveroso spiegare come i tecnici FLYER siano arrivati a questo risultato. La FLYER Uproc6 8.70 con telaio in carbonio, motore Bosch CX 4Gen e batteria da 625 Wh è disponibile a 8.499 euro. Lo sviluppo e i dettagli tecnici della FLYER Uproc6 Sono stati dedicati oltre due anni allo sviluppo e al collaudo del telaio in fibre di carbonio altamente resistenti al fine di ottenere le migliori prestazioni in discesa per la nuova ebike di FLYER. Questa infatti era la priorità nello sviluppo della nuova Uproc, che passa da un design con telaio in alluminio e batteria semi integrata come nella FLYER Uproc 7 che abbiamo testato a un telaio in carbonio completamente ridisegnato e la batteria integrata a estrazione laterale. Il responsabile prodotti Silas Furrer, con cui abbiamo chiacchierato e girato assieme, ci ha detto che “con la Uproc6 abbiamo realizzato l’idea della perfetta mountain bike perché questa bici unisce le qualità in salita tipiche di un’ebike con le prestazioni in discesa di una bici da enduro di prima classe”. Ma non è stata una strada semplice, infatti gli ingegneri FLYER hanno investito molto tempo per raggiungere la giusta rigidità del telaio, trovare gli spessori adatti e le fibre di carbonio più consone. La granitica struttura del rocker link in carbonio che dona rigidità e precisione al carro. Inoltre hanno creato ingegnosi dettagli come la struttura del rocker link in carbonio (il leveraggio principale) oppure la vite che fissa contemporaneamente la batteria e la sua cover in maniera semplice e funzionale. L’unica parte non in carbonio del telaio è il link dell’ammortizzatore. L’integrazione della batteria garantisce una posizione salda e senza vibrazioni e il power pack può essere sostituito in pochi passaggi utilizzando una chiave a brugola da 6 mm. Chiave che troviamo inserita nell’asse a sgancio rapido presente sulla ruota posteriore: molto comoda! La tabella delle geometrie delle FLYER Uproc6 2021. La cura dei particolari di FLYER prevede anche i cavi integrati, lo spazio per una borraccia, una protezione per il tubo obliquo in gomma, una cover per il motore in robusta plastica con prese d’aria, il batticatena gommato a profilo differenziato e il sensore di pedalata posizionato sul fodero basso sinistro e sul disco posteriore. FLYER Uproc6 8.70, caratteristiche tecniche Telaio in carbonio con carro a 4 punti, 160 mm escursione e leveraggio principale in carbonio Motore Bosch Performance CX Gen4 da 85 Nm e nuova modalità eMTB Batteria integrata Bosch 625 Wh (625 Wh / 16.7 Ah / 36 V) Display: Bosch Purion (opzionale: Bosch Kiox +150 euro) Forcella: Fox 38 Performance Grip, 170 mm, 15×110 mm Boost Ammortizzatore: Fox DPX2 Performance, 205×65 mm Trunnion Tramissione: Shimano Deore XT, 12 velocità, 10-51T corona 34T, pedivelle 160 mm Freni: Shimano XT BR-M8120, 203/203 mm Attacco manubrio: FLYER Alloy, 31,8 x 40 mm, 3° Manubrio: FLYER Alloy, 780 mm, 9°, 25 mm Sella: Fizik Alpaca Terra Reggisella: FLYER Dropper Post MT171, 125 (S) / 150 (M) / corsa 170 (L-XL) mm, 34,9 mm Ruote: DT Swiss H 1700 Spline 30 Pneumatici: Maxxis Assegai DD 29×2.5″ 3C MaxxGrip, Maxxis Minion DHF DD 27.5×2.5 3C MaxxTerra Taglie S, M, L, XL Peso: 24 kg senza pedali, tubeless Peso totale ammesso biker+ebike: 130 kg Prezzo: 8.499 euro Abbiamo affrontato trail di qualsiasi tipo a Lenzerheide, dai più lisci ai più tecnici e rocciosi, sempre con il sorriso sulle labbra. Il test della eMTB FLYER Uproc6 8.70 2021 Ho utilizzato la mountain bike elettrica FLYER Uproc6 per due intense giornate e quattro differenti uscite assieme ad Andrea Bruno, il Responsabile Vendite per l’Italia, per un totale di quasi 60 km, 2000 metri di dislivello positivo e 4000 in negativo grazie anche alla funivia del bike park. Chiaramente non è un test completo ma è stato molto più che “un assaggio”, e con Andrea abbiamo messo alla prova l’ebike anche su salti e drop di una certa entità. Fin dal primo momento, anche solo da un’analisi statica e visiva, la Uproc6 trasmette potenza e stabilità. La posizione in sella è centrale e ci sente in pieno controllo del mezzo grazie al manubrio largo e l’attacco corto. Dopo un breve setting di gomme, sospensioni e appoggi siamo partiti per un primo giro tra salite sterrate alternate a sentieri molto tecnici sempre in salita, per poi scendere su piste dapprima lavorate e lisce e poi piene di rocce e radici. Un ottimo primo impatto perché da subito la Uproc6 dà una grande confidenza, specialmente quando la velocità aumenta in discesa e ci sono rocce o radici: fantastico! Molto maneggevole nonostante il peso di 25 kg con pedali, la Uproc6 permette linee azzardate e passaggi molto complessi. Discesa Partiamo dalla discesa, ambito dove FLYER ha voluto indirizzare la Uproc6. La ciclistica e i componenti della bici permettono di passare sopra a ogni cosa rimanendo composti e sempre in controllo. Tuttavia non si tratta di una schiacciasassi come alcune ebike, tutt’altro: manual, bunny hop e saltini per cambiare le traiettorie sono semplici e intuitivi. In più è molto silenziosa e ciò è assolutamente un plus per i miei gusti. Per ottenere questo comportamento di guida sicuro e dinamico sono stati ottimizzati i componenti e la geometria, quindi forcella con steli da 38 mm di diametro, manubrio largo da 780 mm e attacco corto da 38 o 40 mm (a seconda dei modelli), angolo di sterzo aperto di 64.5°, reach abbastanza lungo di 445 mm sulla M e un carro compatto di 445 mm. L’interasse abbondante di 1223 mm in taglia M crea stabilità e compostezza. Il movimento centrale è 347 mm ed è una misura che ho trovato ottima sia in discesa che salita. Come già accennato, la Uproc6 utilizza il concetto di ebike mixed-wheel o “mullet” che unisce i vantaggi delle ruote di diametro diverso, ovvero un comportamento affidabile e precisione di guida sull’anteriore da 29″ e un’elevata agilità grazie alla più compatta ruota posteriore da 27,5″, che tra l’altro permette anche dimensioni contenute del carro. Sulle eMTB a mio avviso è una scelta vincente. Pur in sella a un’ebike, ci siamo divertiti nella pista rossa del bike park di Lenzerheide, tra sponde e salti, drop e step-up. Tutto l’insieme di geometrie e componenti si traduce in un mezzo divertente, molto guidabile e con un margine davvero alto. Il sistema di sospensione è un quadrilatero con giunto Horst, quindi sulla carta attivo sia in pedalata che in frenata. Nei rilanci oltre i 25 km/h il peso è certamente avvertibile ma dopo la prima pedalata il carro si stabilizza e la spinta viene distribuita meglio sui pedali. In frenata il carro è libero e il grip è buono anche sulle staccate al limite. La corsa dell’ammortizzatore viene sfruttata al meglio con un buon sostegno nella fase centrale. La sensazione di rigidità e precisione si ritrova anche nelle curve spondate e nelle compressioni. Nelle pietraie si sente che il carro e il telaio lavorano ma non si flettono sotto le spinte e i contraccolpi. In questo ambito la nuova forcella Fox 38 è davvero valida ed è un gradino sopra alla Fox 36 come sicurezza e capacità di assorbimento, seppur nella versione Performance che troviamo su questo montaggio quindi con regolazioni semplici di ritorno e compressione. I freni Shimano XT sono tra i miei preferiti per modulabilità, feeling costante e potenza. Da notare che FLYER ha deciso di montare su tutti i modelli degli pneumatici con carcassa rinforzata Maxxis DD da 2,5″ di larghezza e non plus, a tutto vantaggio dell’affidabilità e della guidabilità. ottimo il grip della tripla mescola 3C differenziata tra anteriore Maxxgrip più morbido e posteriore MaxxTerra leggermente più dura ma comunque dal grip molto alto. Sottolineo che in due giorni di test con una ventina di rider tra giornalisti e staff nessuno ha bucato, e vi assicuro che alle presentazioni questo è un fatto raro, specialmente sui trail di rocce taglienti che abbiamo affrontato. Tornando alla Uproc6, come unica pecca si potrebbe riscontrare un po’ di pigrizia sui sentieri più lisci e piatti, frangente in cui sinceramente non porterei una eMTB di questo calibro essendo costruita per ben altre situazioni, come gare di enduro elettrico e percorsi molto impegnativi simili a quelli affrontati nel video. Salti in bike park con la Uproc6? No problem! Salita Ecco l’ambito dove la Uproc6 mi ha stupito di più, perché “sulla carta” sembrerebbe un mezzo prevalentemente discesistico. Invece ho chiuso passaggi tecnici al limite del ribaltamento su gradoni di rocce, oltre ad affrontare sezioni di radici e pietre fisse con una sicurezza che aumentava pedalata dopo pedalata. L’insieme di componenti, motore, ruote, pneumatici e il telaio della bici funzionano come un tutt’uno facilitando la vita al rider e questa è una caratteristica che ho riscontrato in poche ebike. Grazie al nuovo aggiornamento del motore Bosch Performance CX la Uproc6 vanta ben 85 Nm di coppia. I sensori assicurano un supporto estremamente dinamico per un comportamento di guida eccezionale sui trail impegnativi, con la nuova modalità eMTB Extended Boost che regala più overrun, ovvero una spinta più lunga quando si fermano i pedali, situazione tipica dei passaggi tecnici in salita a gradoni o radici. Ed è proprio qui che Bosch a mio avviso ha fatto centro trovando il giusto dosaggio per una caratteristica, quella della spinta residua, che può esaltare o peggiorare le doti di qualsiasi eMTB. Ricordiamo che l’aggiornamento Bosch è disponibile dai rivenditori autorizzati e l’Extended Boost si attiva solo nella modalità eMTB. I consumi della batteria sono risultati ottimi (con il mio peso di 73 kg in assetto di riding). Tenendo conto che abbiamo utilizzato prevalentemente le modalità eMTB e Turbo, la batteria da 625 Wh permette dislivelli importanti e lunghe escursioni se si dosano bene le assistenze. L’ambito dove la FLYER Uproc6 mi ha stupito, la salita tecnica. Come ultime considerazioni, l’angolo sella di 75.5° sulla M (varia a seconda delle taglie) è indicato per la mia statura e consente di scalare anche le salite più ripide mantenendo una buona postura, specialmente con la sella portata più avanti e leggermente inclinata con la punta in basso. Sulle taglie più grandi l’angolo sella è meno verticale (seppur di poco, sulla XL è 75.2°) e porta il rider a sedersi più indietro e più sulla ruota posteriore, specialmente se si hanno gambe lunghe e si estrae molto il reggisella. Il risultato è quindi un’anteriore più leggero e con la tendenza ad alzarsi sui ripidi. Quindi a seconda delle taglie le sensazioni in sella possono cambiare, così come si è discusso con altri colleghi giornalisti più alti di me, ma questo succede su tutte le MTB e le ebike a meno di non avere angoli sella molto verticali da 78° che poi rendono le bici poco confortevoli in pianura. Una nota positiva è che il tubo piantone di soli 415 mm permette l’uso di reggisella telescopici più lunghi (125 mm sulla S, 150 mm in tg. M e 170 mm su L e XL), quindi si può scegliere la taglia non più in base alla statura e al cavallo ma anche dalle preferenze di guida, con una eMTB più corta e maneggevole o una più lunga e stabile, in particolare per chi si trovi a cavallo tra due taglie. Infine, il reggisella telescopico FLYER funziona molto bene ed è maggiorato, ovvero ha un diametro di 34.9 mm a tutto vantaggio della robustezza con meno flessioni e più durata. La trasmissione Shimano XT è sempre una garanzia di affidabilità, con una rapportatura perfetta per qualsiasi utilizzo e una precisione e silenziosità notevoli. Non potevo lasciarmi scappare il nuovo drop finale del “Bike Kingdom” Lenzerheide: sono circa 4 metri di altezza, affrontati senza problemi in sella alla Uproc6. Conclusioni La nuova Uproc6 dimostra che in FLYER non sono rimasti a guardare la concorrenza, anzi, hanno creato un prodotto che si pone assolutamente in cima alla lista delle eMTB più performanti mai provate dalla redazione di ebike.bicilive.it. L’insieme di componenti, telaio, ciclistica e motore fa sì che la guida sia intuitiva ma stabile, sicura ma giocosa, con un equilibrio di prestazioni tra discesa e salita che ho trovato perfetto nella taglia M da me testata; sensazioni da verificare invece sulle taglie maggiori per via degli angoli sella che variano leggermente ma che di certo non si discosteranno così tanto dalle mie. Senza dubbio si tratta di una mountain bike elettrica abbastanza fisica da guidare ma che regala grandi prestazioni a chi la sa spingere a dovere, senza per questo essere inadatta a dei principianti, anzi: grazie alla struttura e la sicurezza che infonde la vedo bene anche in mano a rider pesanti o poco esperti. Il rapporto qualità prezzo di questo modello 8.70 è buono se si tiene conto del telaio completamente in carbonio e si confronta il montaggio con altre mountain bike elettriche di pari livello; 8.499 euro sono comunque una cifra notevole ma i prezzi di mercato sono questi. Non vediamo l’ora di metterla alla prova in un test di lunga durata per spremerla a dovere e verificare i consumi sui nostri trail abituali, magari con un’altra sella perché la Fizik Alpaca Terra è risultata essere l’unico componente che non ci ha convinto per via delle sue dimensioni molto ridotte e lo scarso comfort. Cosa ci è piaciuto: La stabilità, precisione di guida e sicurezza Le ottime prestazioni in discesa e salita La qualità e le finiture Cosa non ci ha convinto: Richiede una guida abbastanza fisica La sella Le FLYER Uproc6 saranno disponibili a partire da settembre 2020 in tre varianti di allestimento e di colore presso rivenditori specializzati selezionati. I prezzi sono di 6.999 euro per la Uproc6 6.50, 8.499 euro per la Uproc6 8.70 da noi testata e 10.999 euro per la Uproc6 9.50. Se volete saperne di più sul brand svizzero leggete l’articolo della nostra visita in azienda FLYER. Per maggiori informazioni sui prodotti visitate il sito ufficiale FLYER o contattate il Responsabile Vendite Italia Andrea Bruno – a.bruno@flyer.ch di Tribe Distribution – Demo Center, Show Room e Assistenza Panasonic – Vicoforte (CN).