Foto: Rémi CordierShort test: la e-MTB FLYER Uproc EVO:X Claudio Riotti 27 Settembre 2023 Test Il brand svizzero FLYER (www.flyer-bikes.com) ci ha invitato a St. Moritz per una due giorni in sella alla sua ultima novità nella gamma mountain bike elettriche, la Uproc EVO:X. Si tratta di una e-MTB da enduro con telaio full carbon, 170 mm di escursione all’anteriore, 165 mm al posteriore, motore Bosch Performance CX Smart System, batteria da 750 Wh e ruote in formato mullet. A catalogo troviamo quattro modelli per tutte le tasche: si va dalla 4.10 da 7.399 euro (con batteria da 625 Wh) fino alla 9.50 da 12.499 euro dotata del motore Bosch CX Race. In mezzo ci sono la 6.10 da 8.199 euro e la 8.70 da 8.999 euro. Nel test abbiamo utilizzato la 9.50 ma con il motore CX normale perché al momento della prova non erano ancora pronte le versioni definitive con il CX Race. Come drive unit, tutti i modelli montano il nuovo sistema Bosch Smart System con l’indicazione della batteria e delle modalità sul top tube tramite il System Controller e il comando a collarino Bluetooth Mini Remote, quindi non è presente il display Kiox 300 che solitamente si trova su ebike di uso più tradizionale. I dischi sono da 200 mm anteriori e posteriori e le gomme scelte per l’intera gamma sono le Onza Aquila GRC 50 a doppia carcassa: tutti questi fattori indicano chiaramente l’indole racing “senza fronzoli” di questa EVO:X. La Uproc EVO:X può ospitare una borraccia da 600 ml e di serie esce con il porta borraccia Fidlock magnetico. FLYER Uproc EVO:X – caratteristiche tecniche Telaio: full carbon con 165 mm di escursione e flip chip per variare le geometrie Motore: Bosch Performance Line CX Smart System 85 Nm (CX Race nella versione a catalogo) Batteria: Bosch Powertube 750 Wh con estrazione dal basso senza chiave Display: BOSCH LED-Remote Comando: Mini Remote Forcella: FOX 38 GRIP2 Factory Kashima 170 mm Ammortizzatore: FOX FLOAT X2 Factory Kashima 165 mm Reggisella: RockShox Reverb AXS 150 mm Freni: Shimano XTR Trail con dischi 200/200 mm Trasmissione: SRAM X01 Eagle AXS 1×12, pedivelle 160 mm Attacco manubrio: Satori Ursa 35 mm Manubrio: Hayes ProTaper Carbon 810 mm Ruote: Mavic E-DEEMAX 29″/27.5″ Pneumatici: Onza Aquila GRC 2.5″ Taglie: S, M (in test), L, XL Peso: 24,6 kg rilevati Tg. M senza pedali, tubeless Peso consentito rider+ebike: 140 kg Accessori: multi tool integrato Prezzo: 12.499 euro Il “non drive side” della Uproc EVO:X. Dal lato sinistro la EVO:X rivela il suo look particolare con una originale “doppia gobba” nella zona del movimento centrale. A livello estetico può piacere o meno, ma vedremo che a livello funzionale ha assolutamente il suo perché. Geometrie Le geometrie della EVO:X nei due setting e la comparazione con le geometrie della FLYER Uproc X che abbiamo testato. In prova L’evento è stato ottimamente organizzato in un contesto davvero magnifico, quello della val Engadina nel Cantone dei Grigioni. Abbiamo avuto a disposizione una fornitissima officina e tutto lo staff di FLYER, compreso il responsabile prodotto Silas Furrer e l’uomo FLYER per l’Italia Andrea Bruno, più volte campione italiano di downhill e di enduro (l’ultima maglia tricolore nel DH è fresca di quest’anno!). Ho testato una taglia M che per i miei 170 cm si è rivelata perfetta, a parte il manubrio super largo da ben 810 mm: rimandiamo al nostro tutorial “come scegliere il manubrio della MTB” per capire cosa fare in questi casi. Pratico e funzionale il minitool di serie di Granite inserito nella serie sterzo. Le finiture della Uproc EVO:X sono ottime come ci ha sempre abituato la casa elvetica. I colori disponibili sono due, il classico nero e un particolare giallo definito Curcuma Gloss, bellissimo dal vivo (ma non c’era la mia taglia in questo colore). Il motore ruotato verso l’alto crea un look abbastanza particolare, ma la scelta è funzionale. Le pedivelle sono da 160 mm. Silas ci ha spiegato durante la presentazione che “la geometria, la cinematica, il design del telaio e la dotazione della EVO:X sono stati tutti concepiti per l’impiego su terreni difficili. Nello sviluppo è stata data particolare importanza alla dinamica e al piacere di guida: un baricentro basso e una curva progressiva dell’ammortizzatore erano punti importanti da considerare nelle specifiche“. La batteria si estrae dal basso appoggiando la bici a terra e usando una brugola da 6 mm. Per far ciò, oltre al lavoro sulle geometrie e la cinematica del carro, i tecnici hanno ruotato il motore verso l’alto e posizionato la batteria in basso con l’estrazione della stessa dalla parte inferiore del downtube. Questa soluzione rende il telaio più rigido perché il downtube non presenta un’apertura anteriore come altre ebike. Inoltre, in questo modo hanno ottenuto una riduzione del peso di 700 grammi rispetto al modello precedente. Foto: Rémi Cordier Il test sul campo L’ebike ci è stata consegnata con il flip chip, l’eccentrico per variare le geometrie, in posizione LOW quindi con sterzo più aperto (64°), movimento centrale più basso (352 mm) e angolo sella più rilassato (76.3°). Reach da 455 mm, carro da 445 mm, stack da 623 mm. Con questa configurazione, prima di iniziare il tour guidato assieme agli altri giornalisti, ho effettuato un accurato “bike check” per regolare gli appoggi (avrei voluto segare il manubrio a 760 mm ma i tecnici FLYER non sarebbero stati contenti) e trovare le giuste pressioni di gomme e sospensioni. La FOX 38 GRIP 2 è molto performante. Le coperture Onza Aquila sono valide, all’anteriore però il grip non è ai massimi livelli come su altri pneumatici con mescola morbida. Sulla granitica FOX 38 GRIP 2 è stato abbastanza facile: ne ho usate parecchie su altre bici e ho il mio setting “standard”. Sull’ammortizzatore FOX X2 ci ho messo di più e ho continuato ad fare modifiche durante le uscite dato che il setting va adattato alla cinematica del carro, oltre che alla velocità, lo stile di guida e il terreno che si percorre. Resta chiaro il fatto che entrambe le sospensioni debbano dialogare tra loro in modo armonioso e da qui si può dedurre come trovare il giusto setup richieda molte prove e molto tempo, per cui uno short test come questo dà sì delle prime impressioni ma andrebbe sempre seguito da una recensione completa di più giornate in sella. Il flip-chip è posizionato sulla biella dell’ammortizzatore, è necessario toglierlo per cambiare i set-up ma l’operazione richiede giusto cinque minuti. Abbiamo effettuato due escursioni, una breve il primo giorno e una giornata intera il secondo; siamo passati da sentieri alpini rocciosi e stretti a tracciati da bike park larghi e spondati. In ogni contesto l’impressione che mi ha dato la EVO:X è stata quella di immediatezza, stabilità e confidenza anche su pezzi molto scassati e ripidi. I 24,6 kg sono ottimamente distribuiti e la bici, seppur fisica quando portata al limite come tutte le ebike di questo segmento, nasconde bene il suo peso. La trasmissione SRAM wireless è molto comoda e precisa. Il cavo visibile è quello dell’alimentazione che arriva dalla batteria principale. Il terzo giorno, arrivando a un totale di 3.500 metri di dislivello positivo e negativo e più di 70 km di test, ho ruotato il flip chip e provato il setting HIGH dove il reach si allunga a 461 mm, lo stack si abbassa a 619 mm, l’angolo sterzo si chiude leggermente a 64.5° e l’angolo sella si verticalizza a 76.8°. Il movimento centrale si alza di 7 mm e anche se non sembra molto, in salita tecnica la differenza si sente eccome. La bici risulta più agile e non si deve caricare mai l’anteriore neanche sulle rampe più ripide. La trazione è molto buona, da riferimento. Tutto ciò senza compromettere troppo le prestazioni in discesa, anzi, nel tecnico stretto la EVO:X mi è sembrata anche più reattiva e immediata. Gli Shimano XTR sono garanzia di modulabilità e potenza. La leva del quick release è anche una chiave a brugola per smontare la batteria. Il motore Performance Line CX di Bosch da 85 Nm di coppia è completamente personalizzabile attraverso l’app ed è a nostro avviso il migliore per potenza, fluidità ed erogazione, con la spinta residua della modalità EMTB che permette di scavalcare con facilità anche le sezioni più tecniche. La batteria da 750 Wh offre un’autonomia molto ampia anche per i tour più lunghi. L’estrazione è semplice tramite una chiave a brugola, serve solo inclinare la bici per estrarla dal basso. Inoltre, grazie all’interfaccia Monkey-Link, la bicicletta può essere dotata di luci anteriori con un collegamento diretto con la batteria. Sui salti è composta e prevedibile, nasconde molto bene il suo peso. Conclusioni La Uproc EVO:X è una e-MTB flagship, “ammiraglia” come la definisce FLYER, e in questo montaggio 9.50 le sue prestazioni sono davvero alte. Il telaio è rigido e restituisce molti feedback dal terreno, proprio come una race bike, assieme anche al manubrio in carbonio e le ruote Mavic E-DEEMAX. Le sospensioni FOX sono eccellenti ma non facili da regolare. Per tutti questi fattori, a nostro avviso, è più adatta e sfruttabile in mano a biker esperti, specialmente con il motore Bosch CX Race che ha ancora più spinta residua e potenza del CX usato per questo test. La sospensione posteriore è attiva e dinamica, la guida è intutiva e ci si sente “dentro” alla bici, pronti ad aggredire qualsiasi tipologia di percorso. Quello che mi ha impressionato è la stabilità in discesa unita al dinamismo e l’agilità. Infine, il flip chip consente di adattare l’assetto in base allo stile di guida e al terreno. Nel complesso, in questa breve ma intensa prova, è più che promossa. Chiaramente il prezzo di 12.499 euro è davvero elitario ma abbiamo un pacchetto “pronto gara” con il massimo della qualità. In gamma però abbiamo altri due modelli, la 8.10 e la 8.70, con un prezzo più contenuto ma comunque un ottimo montaggio e sempre batteria da 750 Wh e la 4.10 da 7.399 euro con batteria da 625 Wh. In salita la Uproc EVO:X fa nascere il sorriso… Foto: Rémi Cordier Se volete saperne di più sul brand svizzero leggete l’articolo della nostra visita in azienda FLYER. Per conoscere anche le altre mountain bike elettriche in gamma abbiamo testato la FLYER Uproc X con motore Panasonic e sempre su ebike.bicilive.it trovate il test della mountain bike elettrica la FLYER Uproc 6. Infine, se volete maggiori informazioni sui prodotti visitate il sito internet ufficiale FLYER o contattate il Responsabile Vendite Italia Andrea Bruno (mail: a.bruno@flyer.ch) di Tribe Distribution: Demo Center, Show Room e Assistenza Panasonic a San Michele Mondovì (CN). Leggete e guardate il video del nostro contenuto esclusivo sul Demo Center e il punto vendita FLYER a Mondovì.