Foto Credit: © Paolo BraviLa mia prima gara di downhill in salita: UpHill Claudio Riotti 19 Giugno 2014 Bike News “Ti va di partecipare ad una gara di downhill in salita nel centro di Lecco con delle bici elettriche?” La risposta alla domanda di Matteo Cappè è ovvia: “Certo!! Fantastico!” Mi piacciono le novità, le sfide e l’innovazione, l’andare contro corrente e deviare dalla massa… Ho partecipato a diverse urban downhill, sono tra le gare che apprezzo di più per il fatto di essere spettacolari, brevi, ma molto intense e a contatto con il pubblico. Ho seguito quindi con una certa trepidazione i vari step che i ragazzi dell’organizzazione del Bike UP di Lecco hanno intrapreso a un mese dalla gara, la scelta del percorso, la costruzione delle strutture, e studiato ogni dettaglio delle foto postate sui vari social network. Arrivo a Lecco sabato mattina con un cielo soleggiato ma a tratti molto nuvoloso, speriamo in bene… è pieno di stand con tantissime ebike di tutti i tipi, tanti curiosi, gente che prova la pedalata assistita per la prima volta e resta piacevolmente stupita. Trovo gli organizzatori capitanati da Matteo Castelli, ovviamente molto indaffarati ma gentili e disponibili, e compilo i moduli per l’iscrizione alla gara. Al briefing iniziale sono riuniti una trentina di rider, altri devono ancora arrivare e più volte si ribadisce l’attenzione alla sicurezza e il fatto che la gara sia da considerarsi più una “dimostrazione” che altro. L’obbiettivo è dare spettacolo e far conoscere le potenzialità delle ebike al grande pubblico, tra le mura di Lecco e i percorsi northshore creati appositamente. Prove e qualifiche nel primissimo pomeriggio, semifinali e finali la sera. Due le categorie, front e full, e con mia sorpresa mi ritrovo a gareggiare in entrambe. Bene! UpHill: la ricognizione e le prove Al momento della ricognizione a piedi cerco di allentare la tensione scherzando con Andrea Ziliani (lo stradista-mountainbiker), Paolo Bravi (il redattore-fotografo) e Marta, (la mia ragazza): “Io passo di lì, và che linea da pro! Bella la parabolica in legno, mmh… salire su quella rampa non sarà facile…”, ma tutti e tre capiscono che sono impaziente di salire in sella e provare tutto il percorso… Fa strano presentarsi a una gara senza mtb, infatti la preoccupazione maggiore è proprio quella, cosa ci daranno? Le ebike infatti sono fornite da alcune aziende che hanno aderito all’iniziativa della UPHill, ma non sappiamo ancora quali mezzi siano disponibili. Un po’ di confusione nell’assegnare le bici ai rider e decidere le batterie, il problema è dato dal fatto che alcuni ragazzi hanno le proprie bici e altri no, quindi a seconda delle ebike disponibili bisogna capire “a chi dare cosa” e fare in modo di non sovrapporsi nelle varie manches. UpHill: la gara Pronti via, dopo un solo giro di prova è già ora della prima gara. Un peccato aver perso tempo perché alcuni ragazzi sono riusciti a fare parecchi giri di ricognizione prima di noi e ciò è sicuramente un vantaggio, ma confido nella mia esperienza e in fondo risparmio anche un po’ di energie. Ok, va bene che le bici hanno un motore elettrico, alcune più potente alcune meno, ma se non si pedala non funziona! E si disinserisce una volta raggiunti i 25km/h!! Quindi a tutti quelli che stanno pensando che sia una passeggiata affrontare scalinate in salita, dossi, salti e paraboliche, dico “dovete provare!”. Tre minuti di gara dove non c’è un secondo di pausa, adrenalina a mille già dalla partenza in quattro rider stile Le Mans, di corsa verso le bici e poi via, su una gradinata in salita, rettilineo in salita con dossi, curve a gomito, gradini in discesa e poi giù in quella che sembra l’arena dei gladiatori, il Vallo, il fossato in cui sono state costruite le strutture più belle e spettacolari. Dopodiché su, una rampa assassina dove molti rider si sono bloccati, e via di nuovo a pedalare, due rampe di gradini da saltare e poi ancora salita, fino a tornare sullo stesso rettilineo coi dossi che conduce alla gradinata della partenza, dove arrivi a oltre 35km/h, quindi senza il motore elettrico! Mai fatto così fatica ragazzi, le bici andavano tutte dai 21 chili in su… però davvero divertente! Riesco a passare entrambe le qualifiche di front e full nel pomeriggio e mi ritrovo a fare ancora quattro manches alla sera. Alcuni voli spettacolari (senza gravi conseguenze per fortuna), molti hanno bucato (purtroppo anche Ziliani!) o avuto problemi di cadute o rotture di catena, poche infatti sono le bici con guidacatena adatte ad essere maltrattate su un percorso simile. Arrivano le finali, il pubblico ora è davvero tanto, i rider sono tutti molto agguerriti (alla faccia della gara-dimostrazione!) e la tensione è palpabile. Passo la finale delle front e mi stupisco della robustezza di queste bici, una normale sarebbe andata in pezzi al primo salto con atterraggio flat (un vizio che nessun organizzatore si vuole mai togliere, ma la vogliamo smettere con questi salti con atterraggi piatti?). Neanche il tempo di prendere fiato ed è ora della semifinale con le full. Passo anche quella e mi ritrovo in finale senza la bici, infatti la ottima Haibike Nduro RX 26 che ho usato deve essere utilizzata da un altro ragazzo nella mia stessa finale. Attimi di panico in cerca di una bici, gli espositori sono a cena e non trovo nessuno! La soluzione è la ebike Scott E-Spark che sta usando Ziliani per seguirci e fare i video, uno sguardo d’intesa e sono già sulla linea di partenza. L’avversario principale oggi è Gianluca Bonanomi, leggenda nel panorama bmx e downhill con numerosi titoli italiani conquistati, che inspiegabilmente è sempre il più veloce di tutti anche nella pedalata. Scatta il via della finale, parto male, il tubo sella non è stretto bene e la sella ruota su sé stessa! La raddrizzo con le gambe pedalando ma perdo terreno e sono quarto. Scatta la rimonta, nel Vallo c’è una caduta e mi ritrovo a duellare con il secondo e poi con Gianluca, la fatica si fa sentire, ho le gambe cotte e la concentrazione vacilla, chiudo in seconda posizione a un passo dal “Bona”, ci complimentiamo a vicenda e poi esclama: “Ma quanto ca##o pedali? La mia ebike è un prototipo 2015, non faccio classifica, ha il motore più potente delle vostre, eppure tu mi stavi dietro!”. ARGH! Ecco perché!! Alla fine gli organizzatori svelano la notizia al microfono e per questo motivo da secondo passo a primo anche nella categoria full, con mio grande stupore! Dopo il trial show dei ragazzi del BMT Valsassina, molto avvincente con le bike e i piloti “luminosi”, purtroppo sprovvisti di musica “giusta” e speaker (a fare da colonna sonora c’è la banda del paese che dà un tocco di tradizione al festival ma che con lo spettacolo non c’entra proprio niente, non me ne vogliate, è sabato sera, è pieno di giovani!), un’attesa un po’ lunghetta segue la premiazione davanti ai pochi rimasti (come al solito: ma anche in una gara senza cronometristi si riesce a tirare in lungo? eh eh… ). I premi sono delle fantastiche valigette piene di attrezzi, chiavi inglesi e punte per trapano forniti dallo sponsor, finalmente un premio utile per dei biker! Si conclude così una giornata davvero impegnativa e densa di colpi di scena, sono stanchissimo ma molto contento, ero partito senza troppe aspettative ed è sempre la cosa migliore in questi casi! Spero veramente che il BikeUP con la sua UPHill diventi un appuntamento fisso ogni anno: le ebike stanno avendo sempre più interesse, il format di gara è avvincente, la spettacolarità e la location sono impareggiabili, qualche aggiustamento nell’organizzazione, peraltro già molto valida, e di sicuro può diventare un evento ed una competizione di livello nazionale e non solo. Un ringraziamento va ai miei colleghi di BiciLive Andrea, Paolo e Matteo Ganassali, a Matteo Castelli e gli altri organizzatori di BikeUP e alle aziende che hanno fornito le ebike a tutti noi rider, Haibike, Wings, Scott e BH. Alla prossima!