Abbiamo messo alla prova lo pneumatico specifico da fango con carcassa radiale della casa tedesca Schwalbe (www.schwalbe.com): si chiama Shredda, è disponibile nella versione Front e Rear solo con mescola Ultra Soft, 29×2.50″ anteriore e 29 o 27.5×2.50″ al posteriore al prezzo di listino di 79,90 euro.

Gustatevi il nostro NO FILTERS e poi proseguite con la lettura:

Nel mondo MTB, “shred” significa affrontare i sentieri con stile e aggressività: il nome “Shredda” di Schwalbe richiama proprio questo spirito.

Vediamo le caratteristiche tecniche di questi pneumatici e soprattutto come si sono comportati nel nostro test.

Schwalbe Shredda Gravity Pro

Schwalbe ha ridefinito gli standard dei pneumatici specifici per e-MTB con i nuovi Shredda Front e Rear, progettati per offrire massimo grip, precisione di guida e resistenza su terreni morbidi, fangosi e impegnativi sia in discesa che in salita tecnica, che alla fine a nostro avviso è proprio il bello della mountain bike elettrica.

Il cuore di questa innovazione è la carcassa radiale, una tecnologia inedita nel settore MTB che, grazie alle tele disposte in modo più obliquo, migliora la deformazione dello pneumatico aumentando la superficie di contatto e garantendo trazione e comfort superiori.

L’abbiamo provata a lungo sui pneumatici che abbiamo testato Schwalbe Albert Gravity, i primi a essere usciti con questa novità (che nel mondo auto però esiste da tempo) e siamo certi che siano uno degli pneumatici migliori mai testati.

Tornando agli Shredda, entrambi adottano la mescola Addix Ultra Soft ottimizzata per l’enduro e il downhill su e-bike, offrendo un’aderenza eccezionale anche su superfici scivolose.

Chiaramente il consumo e la resistenza al rotolamento sono maggiori che su altri prodotti ma dal nostro punto di vista preferiamo “barattare” queste caratteristiche in cambio di un grip senza precedenti, come vedremo nella prova sul campo.

Lo Shredda front a sinistra con tasselli “due normali e due rialzati” e il rear a destra con tasselli disposti “a file 2-3” per trazione e frenata.

Lo Shredda Front presenta il battistrada più spesso mai realizzato da Schwalbe: 10 mm sulle spalle e 8 mm al centro, con tasselli pensati per massimizzare la tenuta in curva e la sicurezza in discesa.

Lo Shredda Rear è progettato per offrire maggiore stabilità assieme a trazione in frenata e accelerazione.

Omologati ECE-R75 per e-bike fino a 50 km/h, compatibili Tubeless Ready e dotati di una carcassa robusta con due strati a 67 Tpi, questi pneumatici fanno la differenza nelle condizioni più estreme.

I pesi sono ovviamente elevati: 1.530 grammi rilevati per lo Shredda Front 29×2.50″ (dichiarati 1.450 g) e 1.505 grammi per lo Shredda Rear (dichiarati 1.500 g).

Lo Shredda Front alla prima uscita. La linea viola denota la mescola Addix Ultra Soft, la più morbida e performante di Schwalbe in ambito gravity.

La nostra prova

Ho montato gli Shredda Front e Rear sulla mia e-MTB Moustache Trail 9, una biammortizzata con 150 mm di escursione sulle ruote. Come riferimento sono alto 170 cm, uso una taglia M e peso circa 74 kg vestito con marsupio, casco e protezioni.

Lo Shredda Rear alla prima uscita. I pedali LOOK flat che vedete sono i Trail Roc + e li abbiamo testati qui.

Nel montaggio non ho avuto nessun problema, con un po’ di malizia e acqua e sapone si riescono a montare anche senza levagomme su cerchi in alluminio con canale interno da 30 mm. Le ho usate tubeless, senza inserti, anche se di solito ne monto uno solo al posteriore (nello specifico l’ottimo Vittoria Air-Liner Protect Downhill che abbiamo testato).

Il test si è svolto su più di dieci uscite nel periodo invernale, potete vederle sul mio profilo Strava. Sono andato a cercare le condizioni peggiori in giornate sia di pioggia battente sia di trail fangosi dopo le piogge tra rocce, radici e pozzanghere.

Il problema dell’accumulo del fango su certi terreni non è assolutamente da tralasciare… qui in zona Agnona (VC).

Naturalmente ho cercato di evitare i trail con terreni troppo delicati, cosa che in inverno è altamente consigliata specie se si tratta di sentieri naturali che non prevedono manutenzione.

Anche sulle rocce viscide del comasco lo Shredda fa il suo dovere. Qui sul trail “Bondella” dove abbiamo provato una sezione in salita “croccantissima”. Foto: Alessandro Lini.

On the trail

La prima cosa infatti che salta all’occhio con le Shredda, oltre alle dimensioni dei tasselli e al look molto da pneumatico da motocross, è la traccia che lasciano sul terreno, molto più pronunciata di quella di un pneumatico normale.

Chi segue Bicilive sa che la salita tecnica in e-MTB è tra le mie attività preferite. Nel test, quando ripetevo continuamente delle sezioni di trail su e giù (io li chiamo Up&Down) potevo davvero vedere l’erosione creata dal battistrada super aggressivo di questi pneumatici.

Bisogna mettersi il cuore in pace e spostare l’attenzione sulle prestazioni, tenendo conto che l’uso consigliato di questa particolare gomma è per il fango, i percorsi tecnici e io aggiungerei anche l’ambito gara e l’utilizzo in park, contesti quindi dove l’erosione è giustificata perché i percorsi vengono poi ripristinati dai trail builders (o in teoria così dovrebbe essere).

Foto: Alessandro Lini.

Come vanno le Shredda?

Parlando di prestazioni sarò breve: sono gli pneumatici con più grip che abbia mai provato. L’aderenza in tutte le situazioni di terreno molle, sabbioso o fangoso è molto più alta di qualsiasi altro prodotto dei competitor grazie ai tre fattori di tassellatura, mescola super morbida e carcassa radiale.

Di quest’ultima abbiamo parlato a lungo nel test delle Schwalbe Albert Gravity che vi consiglio di leggere; si tratta innanzitutto di una carcassa da provare, da capire e con cui sperimentare diverse pressioni di gonfiaggio. Ogni parere esterno è quasi superfluo finché non la si prova.

Bisogna tenere conto che servono uno 0,2/0,4 bar in più di una stessa carcassa gravity a doppia spalla, proprio perché la costruzione radiale risulta più morbida e l’impronta a terra maggiore: di conseguenza, anche a pressioni più alte del solito, l’aderenza è garantita e quello che diminuisce sono gli impatti sul cerchio a tutto vantaggio della durata della ruota.

I tasselli laterali del Front hanno dei piccoli intagli (sipes in inglese) che aumentano il grip in curva.

Nella guida

In generale, in ogni situazione di fondo molle, in curva sembra di essere su delle rotaie: la sicurezza che danno è imbarazzante: ci si abitua presto a restare agganciati in molti situazioni di curve senza appoggio dove generalmente si sta pronti a sganciare il piede; tutto questo a vantaggio della fluidità di guida e perché no, anche della velocità.

In frenata sia il Front che il Rear sono estremamente validi: è come buttare le ancore, gli spazi di arresto si riducono su fondi molli e intermedi mentre sul fango restano decenti al contrario che con altre gomme.

La trazione in salita del Rear è davvero molto buona e non solo sul fango ma anche in tutti i contesti di trail asciutti ma ricchi di sassi smossi, che siano fini come ghiaia o grossi come meloni (in inglese li chiamano “baby heads”).

Lo Shredda Front e i suoi super tasselli da 8 e 10 mm di altezza, rispettivamente al centro e sulle spalle.

Dove non brillano ovviamente è sui fondi molto duri, proprio perché i tasselli pronunciati si deformano parecchio e ogni tanto lo Shredda “scappa via”, anche se ci avvisa prima di perdere aderenza e quasi sempre si riesce a recuperare la situazione. La guida, soprattutto per quanto riguarda l’anteriore, perde di precisione e si è costretti a rallentare.

Sulle radici ho avuto sensazioni opposte: su alcune tipologie, ad esempio quelle molto schiacciate, piuttosto basse e fatte “a tappeto” non danno una grandissima confidenza, mentre su quelle più grosse trovate ad esempio nel comasco il grip è stato buono. Questo poi dipende se sta piovendo o meno, dalla velocità, la quantità di fango che lo pneumatico ha già nei tasselli, da quanto sono umide e scivolose le radici e ovviamente la pressione utilizzata.

Le abbiamo provate anche sul ghiaccio (una salita ripida e a lastroni) e grazie alla mescola Ultra Soft siamo sopravvissuti 😉

Scorrevolezza

Se la scorrevolezza è una caratteristica che cercate in uno pneumatico, specie se avete da fare molti trasferimenti su asfalto, cercate un altro pneumatico: le Shredda non sono ovviamente scorrevoli per via di tasselli, mescola, carcassa e peso.

I tasselli centrali molto pronunciati del Front creano molto attrito e spesso fanno sperimentare anche un effetto di sottosterzo in curva sulle superfici dure come asfalto o cemento (ad esempio è molto difficile in questi frangenti andare senza mani).

Lo Shredda Rear dopo 6 uscite e 4.500 metri di dislivello positivo e negativo, in gran parte su salite tecniche e discese sconnesse.

Ho constatato un piccolo aumento nei consumi della batteria ma minore del previsto se paragonato allo stesso giro in condizioni fangose: gli Shredda scorrono poco ma grippano tanto, invece una gomma normale scorre di più ma in salita tende a slittare maggiormente e i consumi si alzano ugualmente.

Lo Shredda Rear, stesso momento della foto precedente.

Robustezza

Nessun problema durante tutto il test, né di stallonamenti o di forature, utilizzando pressioni che sono partite dai 1.8/1.6 bar ant/post arrivando a 1.3/1.5 bar ant/post, trovando però il miglior compromesso per la mia guida a 1.47 e 1.76 bar ant/post.

Ugualmente, anche girando su fondi abbastanza rocciosi non ho avvertito nessun colpo ai cerchi: tendenzialmente però cerco di guidare pulito scegliendo le linee meno scassate.

Un paio di uscite a Rive Rosse (BI) sotto la pioggia sono state determinanti per valutare il grip “spaziale” di questi pneumatici.

Conclusioni

Se cercate il massimo grip, girate spesso sul fango o terreni sabbiosi umidi, se vi piace la salita tecnica e la sensazione di avere la vostra e-MTB “su un binario” in curva allora le Shredda sono il prodotto che fa per voi.

L’importante è tenere conto che uno pneumatico di questo tipo non è molto scorrevole né leggero e la sua durata, con la mescola Ultra Soft come unica disponibile per Front e Rear non è molto lunga, ma le prestazioni così come la robustezza sono davvero al top.

Ne consigliamo comunque l’uso solo in condizioni umide/bagnate e su terreni soffici e/o fangosi, perché su terreni compatti l’anteriore perde di precisione e influenza parecchio la guida.

Per ulteriori informazioni su questi pneumatici o su tutti gli altri prodotti realizzati dall’azienda con sede a Reichshof vi invitiamo a visitare il sito web ufficiale Schwalbe.

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A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!