Il test della eMTB Scott Patron eRide 900 Tuned: il futuro è l’integrazione? Claudio Riotti 4 Luglio 2022 Test Articolo sponsorizzato Da Scott (www.scott-sports.com) arriva con un look futuristico che attira gli sguardi e che la scosta dalle altre eMTB sul mercato. Stiamo parlando della nuova Scott Patron eRIDE 900 Tuned, una mountain bike elettrica full suspended a pedalata assistita che è un concentrato di tecnologia disponibile al prezzo di 8.999 euro. È dotata di piccoli e ingegnosi accessori aggiunti al telaio e un concetto avanzato di integrazione con l’ammortizzatore nascosto nel tubo orizzontale, il motore Bosch Smart System ruotato in verticale, la batteria da 750 Wh e 160 mm di escursione sulle ruote da 29″. Come si comporta sui trail questa e-MTB? Scopritelo in questo approfondito test insieme all’esperto Claudio Riotti. Scott Patron eRIDE 900 Tuned: caratteristiche tecniche Abbiamo già parlato nel nostro articolo di presentazione della Scott Patron eRIDE 2022: lì trovate tutti i dettagli delle tecnologie utilizzate e i vari montaggi dell’intera nuova linea con i rispettivi prezzi. Nella famiglia Patron eRIDE troviamo sette versioni, cinque modelli da uomo e due da donna, tutti con ruote 29″ e batteria da 750 Wh nelle 4 taglie. I prezzi al pubblico spaziano dai 6.299 agli 11.999 euro (IVA inclusa). In questo test ci occuperemo della Scott Patron eRIDE 900 Tuned 2022. Telaio: triangolo in carbonio e foderi bassi in alluminio, 160 mm di escursione Sterzo da 1.8″ con cavi integrati Motore: Bosch Smart System Gen4, 85 Nm di coppia massima Batteria: PowerTube da 750 Wh Forcella: FOX 38 Float Factory Air/Kashima/eMTB+/FIT4 da 160 mm di escursione Ammortizzatore: FOX NUDE T eRIDE EVOL con Twinloc Trasmissione: SRAM X01-GX Eagle 12 velocità 34T e 10-52 T Freni a disco: Shimano XT a 4 pistoncini, dischi 203 mm Ant/Post Pneumatici: Maxxis Dissector 29×2.6″ Exo+ Ant/Post Reggisella telescopico: FOX Transfer da 150 mm in taglia M Manubrio+attacco integrato Syncros Hixon iC SL Cavo per luce Bosch preinstallato, davanti e dietro Parafango Syncros Trail 2 per forcelle Fox 36/38 Luci integrate posteriori Predisposizione per cavalletto Peso: 23,9 kg rilevati in taglia M, tubeless ready, senza pedali Peso massimo consentito: 128 kg rider+bici+attrezzatura Prezzo: 8.999 euro La prova sul campo della Scott Patron eRIDE 900 Tuned Sono alto 170 cm e peso 75 kg in assetto da bici con zaino, protezioni e casco. La taglia M della Patron 900 Tuned mi calza a pennello, appena seduti ci si trova subito a proprio agio e “in mezzo alla bici”. Le finiture sono realizzate in modo eccellente così come la verniciatura e tutto lascia intendere a una grande cura dei particolari partendo proprio dall’integrazione sia del motore, dei cavi e della batteria. Sono sette i cavi che partono dal cockpit della Patron: grazie all’integrazione, sembrano molti meno. La batteria si estrae appoggiando la bici a terra e sfilandola da sotto al tubo obliquo senza l’uso di attrezzi, dopo aver aperto il copribatteria in plastica. L’operazione è molto semplice. Sul telaio, dal lato destro, troviamo un indicatore di sag molto comodo per il settaggio. Per accedere invece all’ammortizzatore, essendo nascosto alla vista, bisogna togliere una piccola cover in plastica fissata con un perno a vite. Gli urti sul telaio sono in parte avvenuti nel mio test e in parte nel test precedente (la bici non era nuova “di fabbrica”). Scott conferma che ci sarà una protezione sul telaio sui modelli di serie. In questo modo si può agire sul rebound ma per vedere dove si posiziona l’o-ring sullo stelo serve comunque molta luce oppure una piccola torcia. Questo può essere visto come un fattore limitante per chi tiene sempre d’occhio l’o-ring (che, ricordiamolo, ci indica quanta corsa sfruttiamo dell’ammortizzatore) ma durante il test, una volta trovate le regolazioni ottimali, non ho più sentito l’esigenza di controllare quanto lavorasse la sospensione posteriore. In sella, il cockpit integrato Syncros Hixon iC SL è ben concepito e confortevole come misure, almeno per i miei gusti. I tanti cavi sono ben riuniti e nascosti, il supporto del Kiox 300 è ben realizzato e comunque la bici, col nuovo sistema Bosch Smart System, si può usare anche senza display. Le levette del comando del Twinloc sono ben accessibili al pollice sinistro, va fatta solo un po’ di abitudine per non confonderle con la leva del reggisella telescopico che resta più bassa e purtroppo anche un po’ più esposta ad urti con le ginocchia. Il manubrio resta alto grazie anche a uno stack di 642,2 mm in taglia M e quindi in pedalata ci si trova eretti e comodi. Il reach della Patron è di 445,8 quindi né lungo né corto, che unito all’angolo sella da 76.9° ci fa pedalare molto centrali e bilanciati. Basta togliere la cover in plastica per accedere alle viti dello stem integrato in carbonio. Meglio usare sempre una chiave dinamometrica per stringere queste viti. Il passo totale della taglia M è 1.231,7 mm, questo è dato anche dall’angolo sterzo da 65° e dal carro da 454 mm; le ultime due misure sono uguali per tutte le taglie. Come considerazioni dunque, a livello di geometrie non siamo né troppo estremi né troppo conservativi ma in una giusta via di mezzo che permette alla Patron di essere molto ben bilanciata sia in salita che in discesa. In salita La Patron eRIDE 900 Tuned ha due anime, una molto discesistica e una “da stambecco”: premendo una leva del comando Twinloc si accorcia la corsa della sospensione posteriore a 115 mm, si alza il movimento centrale e la bici lavora più alta da terra anche come movimento centrale (che è di 347 mm). Questo in salita è davvero un grande aiuto e permette di scavalcare sezioni tecniche al limite dell’impossibile, grazie anche alla spinta del motore Bosch e alla sua modalità eMTB che fornisce il giusto overrun (spinta residua) quando serve il colpo di pedale per scavalcare gli ostacoli. La trasmissione SRAM è precisa e affidabile, con un buon range tra rapporti lunghi e corti. Ottimo il guidacatena di serie. La sospensione four bar linkage è sensibile e attiva ma performante in pedalata anche senza azionare il Twinloc, grazie a un tuning dell’ammortizzatore Fox Nude efficace e ben pensato. Tra le varie eMTB testate si tratta di una delle più performanti sulle sezioni ripide con gradoni e radici. Anche su salite scorrevoli, veloci e guidate la Patron si fa gestire in modo molto semplice e intuitivo. Il peso è ben nascosto e soprattutto il bilanciamento delle masse gioca a favore del rider. Da segnalare che non ho mai avvertito l’esigenza di bloccare completamente entrambe le sospensioni se non su lunghe ascese asfaltate (tipologia che preferisco evitare perché una eMTB, a mio avviso, nasce per fare salita tecnica!). Nose press? No problem con la Patron e i potenti freni Shimano XT. In discesa A dispetto del look futuristico che la può far sembrare uno yacht di lusso (sulla bici c’è anche la possibilità di montare un cavalletto laterale e il mini parafanghino con luci a Led rosse collegate direttamente alla batteria), la Patron è davvero molto performante in discesa e lascia il rider, specie se esperto, a chiedersi dove sia il limite di questa mountain bike elettrica. Ancora una volta l’integrazione, pensata a favore del bilanciamento delle masse, gioca un ruolo fondamentale e crea un mezzo che è sia stabile ma al contempo maneggevole, intuitivo e dinamico. Le forme massicce della Patron hanno il loro perché, infatti grazie alla rigidità dello sterzo oversize da 1.8″ e le sezioni maggiorate di telaio e link dell’ammortizzatore, il suo comportamento è preciso ma senza essere pesante o “incollato al terreno” come certe altre eMTB. Risulta agile sui salti, nei cambi improvvisi di traiettoria o nell’alzare la ruota anteriore in caso di un drop imprevisto. I freni Shimano XT sono una garanzia di modulabilità e potenza, la forcella Fox 38 Float FIT4 è risultata rigida e grande incassatrice di impatti. L’ammortizzatore Fox Nude lavora in sintonia con il carro e dopo una prima parte di escursione molto sensibile presenta un sostegno ben progressivo che non mi ha mai fatto arrivare al fine corsa se non in caso di sag abbondante al 35%, utilizzato solo per sperimentare diverse tarature e stabilizzandomi sul 25% per il mio stile di guida e i percorsi che frequento ricchi di salti e compressioni. Sarebbe stato bello, oltre alla porta del cavo per poter connettere una luce anteriore, trovare anche un faretto già pronto per le “night rides”. Parlando di limite, personalmente l’ho trovato sulle coperture Maxxis Aggressor EXO+ che a mio avviso sono sì molto scorrevoli ma specialmente all’anteriore non danno una grande confidenza in curva. Inoltre la carcassa EXO+ a 120 Tpi non è molto robusta di spalla e su una eMTB di questo genere preferisco avere un po’ di peso in più ma uscire senza avere il pensiero di tagliare o bucare, o al limite preferisco utilizzare degli inserti di protezione del cerchio della MTB. Nel test ho infatti utilizzato gli inserti Tannus Armour tubeless per poter girare anche sulle rocce affilate di Finale Ligure con pressioni basse (1.2 bar e 1.4 bar al posteriore) con il massimo grip in salita e discesa e zero forature. Una nota: data la mancanza di componenti di questo periodo, la bici è arrivata montata con un reggisella da 175 mm (e non da 150 mm come di serie): per il sottoscritto è stata una nota estremamente positiva che mi ha permesso di sfruttare ancora di più le potenzialità già alte del mezzo, dato che adoro avere la sella molto bassa nei tratti ripidi sia in discesa che in salita. So che è una mia preferenza e che il reggisella da 150 mm è più che sufficiente, ma ho voluto evidenziare il fatto che più spazio si ha a disposizione sotto il fondoschiena e più si possono usare le gambe in modo attivo abbassando il baricentro per una maggior sicurezza in discesa… Il problema è che a non tutti può andare bene il 175 mm e quindi lo consiglio solo come eventuale upgrade in fase di acquisto dopo aver effettuato le dovute misurazioni. Assistenze, menù del Kiox, bloccaggio sospensioni e reggisella telescopico: il pollice sinistro ha un bel da fare sulla Patron. Bosch Smart System Come già accennato, il nuovo Bosch Smart System è risultato intuitivo e completo, con un sistema che dialoga con lo smartphone tramite l’app eBike Flow e permette di modificare anche le assistenze (intervenendo su coppia massima, modulazione, livello di supporto), in questo caso però solo Eco e Turbo perché Tour+ ed eMTB sono adattive e non personalizzabili. Il comando Led Remote è un po’ voluminoso ma permette di utilizzare la Patron anche senza display Kiox 300. Ottimo il nuovo sistema Walk con countdown di 10 secondi. Una cover in plastica ripara il motore e lascia passare l’aria attraverso i fori per permettere il raffreddamento. La potenza del motore resta invariata a 85 Nm di coppia massima ma l’erogazione è ancora più fluida, corposa alle basse e fruibile alle alte frequenze e, come detto nel video, il motore risulta comunque più silenzioso del suo predecessore. Tra le varie drive unit si riconferma ancora come una delle più semplici e intuitive da utilizzare, con una grande potenza sempre sfruttabile, adatta sia a principianti che ebiker esperti. La porta per ricaricare la batteria è ben protetta e coperta con una cover a scatto. Autonomia Argomento molto soggettivo dove il consumo dipende dall’allenamento, la modalità usata, il peso del biker, gli start&stop (fanno consumare di più che pedalare costanti), la temperatura, il tipo di tracciato e altre variabili. Con la batteria da 750 Wh ho notato un consumo medio a seconda delle varie assistenze utilizzate: non pensiamo che più batteria equivalga direttamente a più autonomia, come concetto è giusto ma una batteria maggiorata pesa anche di più e questo alla fine incide sui consumi. Paragonando la Patron alle eMTB testate finora ho riscontrato in generale una buona autonomia dove, con il mio peso e allenamento, in modalità Tour+ ho potuto percorrere più di 2.200 metri di dislivello positivo in 50 km di tour con una sola carica. Scott Patron eRIDE 900 Tuned: pareri e conclusioni Dopo un utilizzo molto intenso e oltre un mese di test su terreni diversi, posso confermare che la Scott Patron eRIDE 900 Tuned è una eMTB estremamente performante sia in salita che in discesa. L’integrazione porta i suoi benefici sposando il concetto dell’accentramento e abbassamento delle masse, idea che ogni produttore sta sviluppando a suo modo e che porta indubbiamente dei benefici nella guida. Sicuramente i sette cavi e il loro passaggio nel manubrio/telaio necessitano di qualche manutenzione in più, mentre il discorso dell’ammortizzatore che si scalda e modifica le sue prestazioni è una preoccupazione che non esiste: anche su discese lunghe e scassate il retrotreno è risultato sempre composto e prevedibile. Il prezzo di 8.999 euro è elitario, l’innovazione e la qualità si pagano, ma lo stesso modello nel montaggio inferiore è disponibile a partire dai 6.299 euro. Per maggiori informazioni visita il sito web ufficiale Scott. 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