Foto cover: Enrico AndriniIl test della Santa Cruz Heckler CC 2020: una eMTB intuitiva e maneggevole Claudio Riotti 15 Marzo 2020 Test Articolo sponsorizzato Subito dopo la presentazione ufficiale avvenuta a CosmoBike Show 2020, lo staff di Santa Cruz e Focus Italia Group ci ha invitati in Veneto per la prova sul campo della prima ebike del marchio californiano, una 27.5″ con motore Shimano e batteria integrata da 504 Wh. Su queste pagine abbiamo già presentato la Santa Cruz Heckler CC 2020: cliccando il link trovate l’articolo con tutti i dettagli e i quattro allestimenti con i relativi prezzi. Qui di seguito troverete le specifiche in pillole del modello testato, la Heckler CC S 2020 dal prezzo di 8.899 euro con telaio full carbon, con le mie impressioni di guida scaturite da due giorni di prove sui rocciosi trail veneti. Santa Cruz Hecler CC S 2020, caratteristiche tecniche Per chi ancora non la conosce, la Heckler è una eMTB da enduro con talaio full carbon, ruote 27.5″, 160 mm di escursione all’anteriore e 150 al posteriore gestiti dallo schema ammortizzante usato da Santa Cruz fin dal 2001, il VPP (Virtual Pivot Point). Per saperne di più sulle sospensioni e gli schemi vi rimando al nostro tutorial Guida alle sospensioni della MTB. In breve, il VPP è formato da un carro rigido realizzato in un pezzo unico ancorato al triangolo principale grazie a due corti link. Questi ruotano in direzioni opposte durante l’affondamento e grazie alla sua versatilità, il sistema può essere utilizzato sia su bici da XC che su mezzi da enduro in modo personalizzato: il Virtual Pivot Point permette di ottenere la giusta sensibilità a inizio corsa, una resistenza ottimale all’affondamento in pedalata e una buona gestione dei fine corsa. Il triangolo posteriore in carbonio della Santa Cruz Heckler 2020 è sufficientemente rigido e ha un design molto particolare. Queste le specifiche in pillole del modello in test Heckler CC S 2020: Motore Shimano E8000 Batteria Shimano 504 Wh Display e comando: Shimano E7000 Forcella: Fox 36 Performance Ebike 27.5″ Ammortizzatore: Rock Shox Super Deluxe Select + Trasmissione: SRAM Eagle GX 10/50 Pedivelle Shimano 165 mm Corona SRAM 34T Freni: SRAM Code R Ruote: Race Face ARC Pneumatici: Maxxis Minion DHR II, 27.5×2.6 EXO+ MaxxTerra TR Componentistica: Race Face Reggisella telescopico: reggisella RockShox Reverb Stealth da 150 mm Peso: 21,3 kg rilevati in taglia M montata tubeless senza pedali Cinque taglie disponibili: S, M, L, XL e XXL Prezzo: 8.899 euro Il tasto di accensione è sotto all’ammortizzatore, un po’ scomodo da azionare ma volutamente fuori dal campo visivo del rider quando si è in sella. La Heckler CC nasce dalla Bronson 3, la sorella senza motore, sia come linea che in parte anche come geometrie: lo stack, l’angolo sterzo e il top tube sono quasi identici. Cambia la lunghezza del carro che da 430 passa a 445 mm per dare spazio al motore Shimano STEPS E8000. A riguardo del motore e della batteria da 504 Wh, oggetto di alcune critiche dai fan del marchio e non, sono stati scelti per una questione di reperibilità dei pezzi di ricambio e assistenza il primo e compattezza e leggerezza per quanto riguarda il pacco batteria. Parlando del diametro ruote, non sono uno di quelli che pensano che le 27.5 siano morte, anzi: sulle ebike la ruota da 27.5″ permette un carro più corto e più maneggevolezza ed è per questo che Santa Cruz le ha scelte. Potrebbe essere interessante provare la Heckler con una 29″ anteriore (utilizzando però una forcella da 150 mm specifica per ruote 29″) così da valutare le prestazioni trasformandola in una eMTB dalle ruote differenziate. Ma veniamo al test… Il test sul campo della Santa Cruz Heckler CC 2020 I ragazzi di Santa Cruz Italia hanno scelto per questa presentazione due località venete, Sant’Ambrogio di Valpolicella e Lugo di Grezzana, in cui il sabato e la domenica ci hanno accompagnato per dei giri enduro interessanti sia per il paesaggio che per la qualità dei percorsi. Peccato per il meteo molto nebbioso e umido che comunque non ha spento l’entusiasmo generale. Anche se ho percorso circa 3000 metri di dislivello positivo e una settantina di chilometri in tre uscite, non si tratta di un test approfondito ma è abbastanza per fornire un giudizio concreto che troverete alla fine dell’articolo. Con un gruppo di una dozzina di giornalisti abbiamo quindi provato per due giorni la flotta di nuovissime Heckler, scambiando pareri e valutando i consumi, percorrendo salite scorrevoli e tecniche, discese su sentieri naturali e infine i trail preparati dall’Asd Teste di Marmo del “Pistin Bike Park” con sponde e salti artificiali. Paesaggi mozzafiato verso la Valpolicella, peccato per il meteo poco collaborativo… Set up della Heckler Peso 75 kg in assetto da bici con scarpe, casco e marsupio e sono alto 170 centimetri. La bici in test era nuova, in taglia M e montata tubeless con i Maxxis Minion DHR II 2.6 EXO+ MaxxTerra TR che ho utilizzato partendo da 1,3 bar anteriori e 1,6 bar posteriori. Il comando E7000 della Heckler è comodissimo e lascia spazio alla leva del telescopico. Dopo un corretto set up del mezzo in base al mio peso e stile di guida, cosa che consiglio sempre di fare e di cui trovate tutti i dettagli nell’articolo “come settare una MTB per un test“, sono partito con un sag del 33% posteriore e 25% anteriore. Il giorno seguente, complici anche i trail più rocciosi e veloci e l’aumentata confidenza col mezzo, ho preferito aumentare di qualche psi le pressioni delle sospensioni e della gomma posteriore, abbassando quella anteriore a 1.15 bar per avere un pizzico in più di grip visto il fango presente sui trail. Il Minion DHR II è perfetto al posteriore. Davanti preferirei un Minion DHF, lo trovo più preciso in curva. In sella La posizione in sella della Heckler è molto equilibrata con un reach di 445 mm e uno stack di 606 mm. L’attacco manubrio da 50 mm si potrebbe anche sostituire con uno da 40 mm, così come accorcerei il manubrio da ben 82 centimetri di larghezza comprese le manopole, davvero troppo largo. Sulla mia bici da enduro ho un manubrio da 75 centimetri e trovo che sia un ottimo compromesso per poter girare su tutti i tipi di sentieri, anche quelli stretti e tortuosi. La protezione batticatena della Heckler è ottima, la bici è molto silenziosa in discesa. Il passo totale di questa eMTB è di 1211 mm, con un carro corto da 445 mm che sulle ruote da 27.5″ permette davvero una maneggevolezza incredibile. L’angolo sterzo è 65.5° e l’angolo sella è 76.1°, quindi misure non estreme ma azzeccate alla destinazione d’uso del mezzo. Le manopole Santa Cruz Palmdale sono comodissime, lo stesso vale per la sella WTB Silverado Pro. Il comando 1X del reggisella RockShox Reverb Stealth è morbido e grazie ai collarini matchmaker il manubrio resta molto pulito. Le finiture, le grafiche e i dettagli sono molto curati, come il piccolo parafango che copre l’ammortizzatore. Salita Mi piace il fatto che su questa ebike ci si trovi ben centrati, pronti a spostarsi avanti o indietro a seconda di quello che la guida richiede. In salita il grip della Maxxis Minion DHR 3C MaxxTerra EXO+ da 2.6″ di larghezza è molto elevato se tenuta a pressioni intorno agli 1.4 e 1.6 bar. Il sistema VPP è famoso per non affondare quando ci si alza sui pedali, quindi ha un elevato anti-squat: qui sulla Heckler è stato abbassato il valore di anti-squat al punto di sag perché su una eMTB si pedala più spesso da seduti. In questo modo il carro copia e digerisce gli ostacoli in maniera fluida senza irrigidirsi. Tuttavia nei rilanci in piedi il carro restituisce una buona spinta ed è attivo, chiaramente considerando di essere in sella a una ebike da 22 kg e non a una bici da trail. Sui tornanti e nei single track tortuosi ho apprezzato la maneggevolezza della Heckler, davvero diversa da altre ebike perché non stancante, agile e facile da guidare, con grande grip in tutte le situazioni. Sul ripido estremo tende un po’ ad alleggerirsi sull’anteriore per via delle geometrie piuttosto discesistiche, problema che si risolve in parte con la chiusura parziale delle basse compressioni sull’ammortizzatore e togliendo spessori da sotto l’attacco manubrio. La cover che copre il motore è solida e ben realizzata, con due fori per far fuoriuscire l’acqua. Motore Parlando del motore, lo Shimano E8000 spinge in modo abbastanza fluido in tutte e tre le assistenze, Eco, Trail e Boost. L’ho utilizzato prevalentemente in Eco e Trail, dove la spinta è costante e anche adattiva, cioè cambia a seconda della pressione sui pedali. Qui i consumi sono contenuti se si fanno girare bene le gambe, cosa che viene semplice grazie alla rapportatura con corona 34T e cassetta 10-50. A riguardo è comodissima la funzione del display che mostra la cadenza: state sulle 70/90 rpm e il motore e la batteria ringrazieranno, consumando meno. Quando la salita diventa tecnica e ripida il motore si fa sentire ma la potenza non manca, anche se in Boost i consumi sono piuttosto elevati, come del resto su tutti gli altri motori. L’unico difetto di Shimano è che dopo una discesa, cambiando su rapporti agili per affrontare una breve salita ripida, sembra che si “imballi” e vada in fuorigiri. L’ho constatato con tutte le ebike provate con l’E8000 e se si affrontano sentieri con molti sali e scendi lo si nota parecchio. Spero venga risolto con la nuova drive unit che probabilmente uscirà il prossimo anno, se tutto va bene. Anche la colorazione gialla e nera migliora visivamente l’integrazione del motore. Notare il guida catena superiore. Per quanto riguarda invece la spinta residua quando si ferma la pedalata (in inglese overrun, si nota se si affrontano gradoni o radici in sequenza e si dà il colpo di pedale) questa è breve e molto naturale. Dall’altro lato bisogna lavorare un po’ di più di “colpo di reni” per far salire il posteriore, ma con la Heckler non ho avuto alcuna difficoltà anche a salire su gradoni, muretti e sezioni molto tecniche. Solo in una sezione estremamente ripida mi sono trovato a caricare maggiormente l’anteriore per non farlo alzare, questo per via delle geometrie abbastanza discesistiche: un setting più sostenuto dell’ammortizzatore può aiutare in questi casi. Queste tematiche sono trattate in modo approfondito nel tutorial Come guidare una eMTB in salita e discesa. Se guidata ben centrali e caricando l’anteriore, la Heckler è come un rasoio di precisione. Discesa Se in salita è performante, in discesa inizia veramente il bello: riassumendo in tre parole la definirei estremamente intuitiva, giocosa e maneggevole. Sembra molto più leggera dei suoi 22 kg di peso con i pedali. Fare manual e specialmente fare bunny hop è semplicissimo, così come cambiare traiettoria all’ultimo momento o correggere qualche errore, cosa che su moltissime altre ebike riesce molto più difficile. Le sospensioni, pur con una forcella di media gamma, lavorano in modo ottimale e mantengono la bici incollata al terreno nelle staccate. Personalmente credo che per il mio stile di guida con degli spacer nell’ammortizzatore si potrebbe abbassare la pressione in psi e avere più sensibilità iniziale, sfruttando meglio l’intera corsa del carro. Sullo scassato si sente la mancanza di una cartuccia più performante nella forcella, tuttavia la Heckler assorbe egregiamente ogni asperità rimanendo comunque giocosa in curva, facile da pompare e da far “decollare” su qualsiasi asperità. Si tratta quindi di una eMTB costruita da gente che sa cosa vuole: è una “Santa” in tutto e per tutto e le ruote da 27.5 sono una giusta scelta, provare per credere. Come “annotazione”, credo che con dei sistemi di protezione per il cerchio della MTB si possa sfruttare ancora di più il mezzo, guidando con pressioni minori senza il rischio di stallonare o pizzicare e ottenendo più grip in tutte le situazioni. La batteria si estrae facilmente con una brugola da 4. Consumi La prova della Heckler con altri 15 giornalisti caratterizzati da corporatura, peso e guida diversi ha confermato ancor di più il fatto che i consumi di una eMTB sono estremamente soggettivi. C’era chi arrivava in cima con 1 tacca residua e chi con 4, dopo aver fatto lo stesso percorso nello stesso tempo. Per quanto mi riguarda non ho utilizzato l’app E-Tube per variare le percentuali di assistenza, lasciandole standard. La presentazione è stata anche un’interessante occasione per scambiare pareri con gli altri tester e giornalisti. da sinistra Andrea Ziliani, Davide Finetto, Claudio Riotti e Roberto Diani. Con il mio allenamento “medio”, tenendo come riferimento una salita scorrevole da 1000 metri di dislivello, con la batteria da 504 Wh in Eco i consumi sono molto contenuti con il 35/40 %. In Trail si arriva al 60% e in Boost è probabile che si arrivi con l’ultima tacca rossa che sta per spegnersi. Dosando la batteria si può arrivare a 2000 metri di dislivello positivo ma bisogna metterci del proprio e spingere sui pedali. Quindi se siete rider pesanti o poco allenati e volete fare giri molto lunghi con tanto dislivello, il consiglio dei ragazzi di Santa Cruz è portarsi il carica batterie da sfruttare in una pausa pranzo o dotarsi di un’altra batteria da portare nello zaino (cosa non proprio comoda a mio avviso). Santa Cruz Heckler CC S 2020: conclusioni e pareri sul test Santa Cruz ha voluto creare una mountain bike a pedalata assistita davvero divertente, intuitiva e molto performante in discesa, specialmente in mano a rider con già una buona tecnica. L’equilibrio tra ciclistica e geometrie fa della Heckler un ottimo mezzo anche in salita, con grande grip e agilità. Di sicuro anche il principiante la può utilizzare e divertirsi essendo comunque una eMTB facile e maneggevole. Le finiture e i dettagli sono di grande qualità. Non è di certo una ebike da giri lunghi, la vedo più come un’ottima compagna per avventure brevi ma molto intense. Discorso montaggi e prezzi, che vanno dai 7.800 ai 13.500 euro: Santa Cruz è uno dei top brand che mira a una clientela che si può permettere cifre molto alte, e questo è un dato di fatto. Tuttavia, per quanto riguarda il rapporto qualità prezzo della versione “S” provata credo che per 8.900 euro alcune scelte di montaggio siano un po’ discutibili, come i freni Code R, la trasmissione GX e la forcella FOX Performance. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito del distributore Focus Italia Group dive si troveranno anche informazioni per poter testare le eMTB Heckler. Cosa ci è piaciuto: Maneggevolezza, agilità e intuitività Le finiture Le prestazioni in discesa Cosa non ci ha convinto: Il montaggio presenta luci e ombre