A ebike.bicilive.it abbiamo avuto modo di provare a lungo la Powerfly+ 7 FS, una delle nuove mountain bike elettriche proposte da Trek per il 2016.

La prova della mtb elettrica biammortizzata Powerfly+ 7 FS è stata lunga, approfondita e divisa in due parti. La prima durante un nostro tour Coast2Coast da Palermo all’Etna: 500 chilometri e 15.000 metri di dislivello in una settimana. Poi nei bike park siciliani, dove l’abbiamo provata nei trail più impegnativi tra rocce, single track e northshore

La Trek Powerfly+ 7 FS fa parte della famiglia delle Plus, le bici elettriche della Trek. L’azienda americana, che si presenta con lo slogan American Bicycle Technology, con questa serie di Powerfly Plus ha raggiunto un livello molto alto per le sue mtb elettriche, che grazie alla sviluppo della tecnologia le pone all’apice del mercato ebike.


Trek PowerFly 2016

La Gamma Powerfly+

Le Powerfly+ sono offerte sia full suspended (FS appunto) sia hardtail, oltre che con telaio specifico per donna (WSD) e sono in tutto otto.

La Trek Powerfly+ FS 7 da noi testata è un gradino sotto il top di gamma che è la Powerfly+ FS 9, mentre la biammortizzata entry level è la Powerfly+ FS 5. Tre sono le hardtail (Powerfly+ 9, 7 e 5) e due le hardtail da donna (WSD 7 e 5).

La Powerfly+ FS è disponibile in cinque diverse taglie, da 15.5” a 21.5”, i colori sono perfettamente abbinati, la nostra con un bel colore blu matte e azzurro.

La gammma Powerfly+ FS si ispira integralmente alla Fuel EX, anche se non è uguale perché l’esigenza di farne una mtb elettrica ha costretto gli ingegneri a riprogettare il telaio. John Riley, Mtb Product Manager di Trek, ha detto: “fare una bici come questa non è la stessa cosa che prendere una mountain bike e metterci su un motore”.

La Powerfly+ 7 è stata sempre all'altezza del nome Trek

Sui diffcili sentieri dell’Etna con pietra e sabbia lavica la Powerfly+ 7 è stata sempre all’altezza del nome Trek.

Il Telaio delle Powerfly+

Per la realizzazione del telaio Trek ha fatto ricorso alla speciale lega Alpha Platinum, una particolare lega di alluminio idroformata con saldature invisibili, e come tutte le nuove Powerfly+ FS è dotata di 120 mm di escursione, ruote da 27,5”, tubo sterzo conico E2 con un angolo di sterzo di 68° come, appunto, la Fuel Ex 27.5.

Il telaio della bici a pedalata assistita Trek Powerfly+ FS 7

Il telaio ha una linea da Signora mtb. L’alluminio è una particolare lega Alpha Platinum idroformata e proprietaria di Trek.

Il Sistema di pedalata assistita

Il sistema elettrico conta sul solidissimo e colladautissimo Bosch Performance da 250 Watt, accompagnato da batteria Premium con capacità di 400Wh e display Intuvia.

Il posizionamento del motore Bosch è stato studiato in maniera da ottenere un ingombro minimo e tale da realizzare un valore per il carro abbastanza contenuto di 470 mm: alto per una full suspension ma uno dei più bassi per una mtb elettrica (più corto rispetto alla Scott eSpark – 488 mm – ma più lungo della Specy Levo – 459 mm).

L’ingombro ridotto del propulsore ha permesso inoltre di sistemare il punto di infulcro principale più in alto rispetto alla linea catena, per evitare influenze di pedal kickback sulla sospensione.

La Protezione del motore

Trek ha pensato bene di dotare questa mtb elettrica di una copertura del motore brevettata insieme a Bosch: Motor Armor Trek. Questa protezione ha una serie di vantaggi.

In primo luogo è quello di proteggere il motore dall’ingresso dell’acqua, dagli impatti, dagli agenti chimici esterni in generale e di isolare il rumore prodotto dal motore stesso in modo da rendere l’esperienza di riding il più possibile silenziosa.

Il secondo luogo, questa speciale cover ha un guida catena integrato ed è stata studiata per ottimizzare il passaggio cavi interno.

Il Motor Armor Trek si è rivelato un toccasana tra le pietraie dei Nebrodi

Il Motor Armor Trek si è rivelato un toccasana tra le pietraie dei Nebrodi e le taglienti pietre laviche dell’Etna.

Le sospensioni Powerfly+

La Powerfly+ 7 FS è dotata di una speciale messa a punto della sospensione posteriore, che lavora grazie ad un ammortizzatore RockShox Monarch Debonair realizzato appositamente per Trek.

Il Debonair, dotato di camera negativa e positiva maggiorate, ha un leggero smorzamento della compressione a bassa velocità con lo scopo di dare più efficienza alle esigenze di una ebike, ad esempio appena entra l’assistenza del motore. Questo accorgimento ha permesso anche di mantenere uno standover più basso così da facilitare le manovre e dare più confidenza al rider.

La sospensione posteriore adotta un 4 bar linkage, ma non Full Floater poiché l’ammortizzatore è vincolato in basso al telaio. Per mantenere una frenata sicura Trek ha utilizzato la tecnologia proprietario ABPT, Active Breaking Pivot Technology, che mantiene le sospensioni attive anche in frenata, migliorando così controllo, trazione e sicurezza.

Una foto della Trek Powerfly+ 7 alle prese con le discese del vulcano Etna

Specifiche della Trek Powerfly+ 7 FS

Telaio Telaio in alluminio Alpha Platinum 27,5″, ABP Convert, sterzo conico E2, percorso cavi interno per deragliatore ed e-system
Sospensioni anteriori Fox serie Evolution 32 Float 27,5″, ammortizzatore CTD (Climb-Trail-Descend), regolazione ritorno, tubo sterzo conico E2, perno passante 15QR, escursione 120mm
Sospensioni posteriori RockShox Monarch Debonair RL regolazione ritorno, blocco, messa a punto da Trek, 7,25×2,0″
Dimensioni 15,5, 17,5 (Test), 18, 19,5, 21″
Mozzo anteriore Shimano Deore, perno passante 15mm
Mozzo posteriore Shimano Deore, perno passante 12mm
Cerchi Alexrims 32 fori TRS per disco
Pneumatici Bontrager XR3 Expert, cerchietto in aramide, 27,5×2,35″
Comandi Shimano SLX, 10 speed
Deragliatore posteriore Shimano XT Shadow Plus
Guarnitura RIDE+ alluminio con protezione guarnitura integrata, 15 denti
Cassetta Shimano HG50 11-36, 10 speed
Catena Shimano HG54
Sella Bontrager Evoke 1
Reggisella Bontrager SSR, 31,6mm, offset 20mm
Manubrio Low riser Bontrager, 31,8mm, rise 15mm
Attacco manubrio Bontrager Race Lite, 31,8mm, 7°
Serie sterzo FSA, E2, cuscinetti sigillati
Set freni Disco idraulico Shimano M615
Impugnature Bontrager Evoke InForm, lock-on
Batteria Bosch PowerPack 400Wh, batteria tubo obliquo
Extra Motor Armor Trek, cavi per illuminazione anteriore e posteriore Bosch, blocco batteria AXA
Controller Bosch Intuvia Performance con comando remoto
Motore Bosch Performance Cruise da 250 Watt

La nostra prova in sella alla Trek Powerfly+ 7

Dopo il test della mtb elettrica della Scott, la eSpark, avevo proprio curiosità di provare questa Powerfly+ 7 FS. Me ne avevano parlato benissimo, anche meglio della eSpark, così non vedevo l’ora di fare un long term test, massacrante sia per la ebike che per me.

Il nostro itinerario partiva dal centro della città di Palermo e in sette tappe, tutte fuoristrada, attraverso i monti Sicani, le Madonie, i Nebrodi e l’Etna, si arrivava al centro della città di Catania con 500 km di percorso e 15.000 m di dislivello.

Eppure no, non mi sono accontentato, perché l’ho voluta anche testare sui trail dei bike park locali per saggiarne la maneggevolezza.

A dire la verità, per metà della prima tappa il rider di questa mtb elettrica Trek è stato il nostro collaboratore Francesco, arrivato appositamente dalla Spagna per saggiare anche lui le doti della Powerfly 7+.

Il passaggio del testimone è avvenuto con sommo dispiacere di Francesco, il quale mi ha comunicato:

  • Prima tappa di 62,5 km terminata con 1 tacca di carica residua (su cinque), modalità utilizzata; 80 % Eco, 10% Tour, 10% Sport.
  • Velocità massima raggiunta in discesa 75 km/h.
  • Bici eccezionalmente stabile e comoda.

I rimanenti 45 chilometri da percorrere per concludere la tappa fino all’arrivo sulle Madonie scelgo di farli con le tre tacche di energia residua, e quindi non integrare la carica durante la pausa pranzo.

Le prime impressioni di guida sono di apprezzamento per la comodità delle geometrie, davvero azzeccate e rilassate, per nulla da XC. Difatti, come già detto, gli angoli e le geometrie riprendono quelli della Fuel Ex, una polivalente mtb trail. La confidenza è immediata, il peso in linea con le altre mtb elettriche di simile categoria.

Il fuoristrada non particolarmente impegnativo delle prime due tappe non ha consentito di verificare in pieno le doti fuoristradistiche della Powerfly+ 7, ho testato invece le sue doti di scalatrice!

La bici risulta molto compatta a dispetto della misura M (17,5”), con un interasse di soli 1.126 millimetri, l’orizzontale effettivo di 580, uno standover di 730 mm e il fodero basso, come già detto, di soli 480 mm. Questa geometria compatta consente di entrare subito in confidenza con il mezzo e muoversi senza problemi anche in fuori sella.

Le sospensioni sono molto scorrevoli e progressive, una menzione particolare va al RockShox Monarch Debonair. Si è trattato di un ammortizzatore che sembra fatto apposta per questa bici, ed in effetti lo è! La sua doppia camera compensa in maniera egregia il peso maggiore della bici equipaggiata col motore Bosch Performance, a tutto vantaggio del comfort e della stabilità.

Una foto del nostro Alessandro tedesco e della Trek Powerfly+7 FS

La seconda tappa del tour l’ho purtroppo terminata senza l’ausilio dell’assistenza elettrica: a 1,3 km dall’arrivo, su una salita con pendenza del 30% la tacca che rimaneva visibile sul display mi tradisce senza alcun avvertimento lasciandomi a secco sul più bello.

Questa è una nota estremamente stonata del sistema Bosch (in verità anche di tutti gli altri, tranne che per il Motion Control della Specialized) che già ho avuto modo di segnalare: sarebbe necessario non solo indicare con precisione quanta riserva utile c’è in batteria, ma anche decidere i chilometri da percorrere con la carica residua. Sembra comunque che Bosch stia provvedendo, e credo che già a Eurobike vedremo gli aggiornamenti.

Da segnalare che la bici su quella pendenza era assolutamente impedalabile. Almeno per le mie approssimative doti atletiche.

Per le successive tappe ho pedalato la Powerfly+ 7 sui sentieri dei Nebrodi (le “Dolomiti siciliane”) su fondo prevalentemente roccioso e molto sconnesso. Qui la mtb elettrica della Trek ha mostrato tutte le sue doti: benché il peso sia al di sopra dei 20 kg, l’interasse contenuto e il basso standover rendono facile la conduzione sul terreno sconnesso.

Immaginatevi poi in discesa e tra le pietraie bagnate dalla pioggia notturna… perfetta!

Basta saperla condurre con un po’ di energia e ti restituisce tanto divertimento, con una stabilità eccezionale e gran sicurezza. Tra le pietre correva senza alcun sussulto, le divorava letteralmente! Non ho mai provato la Fuel EX, la sorella, ma questa Powerfly+ 7 sembra una bici con tanta più escursione di una semplice trail.

Una nota negativa sono le coperture: le Bontrager XR3 Expert non sono all’altezza di questa bici.

Non capisco perché l’assemblatore delle mtb elettriche si impegni sempre a risparmiare peso attraverso gli pneumatici, non ha senso. Soprattutto su una mtb elettrica, il cui peso grava sensibilmente sull’impronta a terra della ruota, che sistematicamente poi subisce le pizzicature. È stato un calvario: le forature sono state sette!

Il display di bordo, il solito Bosch Intuvia, questa volta mi ha creato qualche problema per due motivi:

  • Come già detto prima, non è possibile che il display non mi indichi una riserva di energia. Per l’utilizzo che ne faccio in lunghe escursioni con più di 50 km a tappa  è diventata un esigenza imprescindibile.
  • Nelle riparazioni volanti è stato sempre un elemento d’intralcio ed è sempre necessario toglierlo se si capovolge la bici.

Risultato: siccome mi attardavo nelle riparazioni della camera d’aria, per recupererare ho usato modalità più performanti quali Tour e Sport ottenendo l’effetto di batteria “a secco” a 10 km dall’arrivo della quinta tappa.

Per quanto riguarda la componentistica, i freni Shimano M615 sono stati tutto sommato più che sufficienti. La sella Bontrager Evok abbastanza comoda, il mio fondoschiena non ha sofferto le lunghe pedalate.

Il pacco pignoni 11/36 forse un po’ ridotto. Manca il reggisella telescopico. Le manopole “ergonomiche”, molto di moda sulle bici da trekking e mtb quest’anno, qui sono assolutamente inadeguate.

Il manubrio da 750 mm restituisce stabilità e un ponte comandi ordinato.

Dulcis in fundo, la pedalata sull’Etna: un’esperienza non solo spettacolare ma anche stupefacente grazie a questa bici.
Perché?

L’ultima tappa della Coast2Coast Palermo-Etna si realizza salendo al cratere sommitale del Vulcano, sopra i 3000 metri, e poi si scende dalla Valle del Bove, il fianco a sud dell’Etna il cui fondo è composto da sabbia lavica alta almeno 50 cm!

A parte che la salita al cratere è stata meravigliosa – scusate l’eccesso di superlativi, ma sono indispensabili – la discesa è stata poi eccezionale: grazie al Motor Armor Trek (la protezione al motore), la Powerfly+ 7 surfava letteralmente sulla sabbia lavica, bastava poi dare un colpo di pedali perché cambiasse linea e direzione: era come sciare sulla neve fresca!

Ho fatto circa un chilometro in slalom gigante ed ho provato una sensazione davvero unica che mai avevo provato sullo stesso fondo con una mtb tradizionale.

Una foto di Alessandro che pedala sull'Etna con la Trek Powerfly+ 7 FS

L’epilogo di questo test è stato nei bike park locali, tra passerelle e pietraie di Sicilia che confermano le ottime doti di questa mtb elettrica della Trek, assistita anche da sospensioni che l’assecondano su qualsiasi fondo. E nelle salite impossibili è sempre d’aiuto il pulsantino Walk sul Remote Control che spinge la bici fino a 5 kmh.

Conclusioni

La Powerfly+ 7 è una mtb elettrica che consente di fare davvero tutto con comodità e sicurezza. Non è certo una campionessa da xc race, ma un’ottima compagna per lunghe pedalate “assistite”. La mia sintetica impressione è che questa ebike sia una vera Signora: trattata con le dovute maniere, risponde con grandi prestazioni!

Il motore Bosch Performance è una sicurezza, speriamo che presto l’azienda tedesca apporti le modifiche che qualcuno dell’entourage mi ha assicurato ci saranno. L’annunciata batteria da 500 Wh, con un aumento della autonomia del 25%, e il motore Cx che porta la coppia a 75 Nm e destinato proprio alle mountain bike elettriche è una notizia rilevante: aspettiamo gli upgrade al software.

La geometria è azzeccatissima: misure perfette che rendono facile ed agile questa ebike.

La nota stonata sono le coperture che avrei preferito molto più consistenti e le manopole non adatte a lunghe percorrenze: questi accessori “ergonomici”, invece di essere riposanti mi hanno dato solo fastidio ai polsi e ai palmi delle mani.

Devo aprire un piccolo sipario a commento delle mtb elettriche in generale.
Le critiche a queste bici si fanno sempre più rare ma anche più aspre. Il fatto che si stiano diffondendo sempre più nel territorio italiano non solo aumenta la consapevolezza dei vantaggi che queste offrono, ma anche la diffidenza: non mancano mai le critiche che accusano la mtb elettrica di svilire il “gesto atletico”, anima del mountain biking, scordandosi che lo “spirito” naturale della mtb è tutt’altro che il “gesto atletico”. E questa diffidenza dura fino a quando non si è provata una mtb elettrica!

Così, a pochi chilometri dall’arrivo della tappa che dalle Madonie ci ha portato ai Nebrodi, “grazie” alla rottura della bici di un partecipante, ho ceduto la Powerfly+ 7. Risultato?

Giorgio, benché pedalatore indefesso, ne è rimasto entusiasta e al ritorno a Bolzano sarebbe andato a curiosare dal suo rivenditore di fiducia.
Francesco, velista di lungo corso e cicloturista, se n’è innamorato.
Matteo, l’ha comprata a sua moglie che così l’accompagnerà nelle sue lunghe escursioni.

Trek Powerfly+ 7: se non la provi non ti diverti

In totale ho percorso con questa mtb elettrica 742 km, di cui l’80% in modalità Eco, e vi posso assicurare che è una bici che permette a tutti di divertirsi anche in percorsi estremi sia lunghi che difficili.

Aggiornamento del 19.09.2015: abbiamo pubblicato oggi il catalogo e il listino prezzi 2016 della Trek per le mtb elettriche, scoprite quanto costa portarsi a casa una delle e-bike della casa di produzione americana…

La chicca

Il Motor Armor Trek
Il Passo corto e Standover basso

La pecca

Le manopole
Le coperture troppo esili.

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A proposito dell'autore

Da sempre un grande appassionato di natura e bici e accanito difensore dell’ambiente. Lavora come organizzatore di bike tour con il suo Coast2Coast in tutta l'area del Mediterraneo, inoltre da anni collabora come freelance per alcune delle più importanti riviste di mountain bike italiane.