Galfer, leader nel mondo dei materiali di attrito e componenti per sistemi frenanti per moto e biciclette, è un’azienda spagnola fondata nel 1952. Dal 1998 è la prima al mondo a produrre in serie materiale per freni a disco per mountain bike.

Lo scorso anno ha introdotto il disco Galfer WAVE da 223 mm e le pastiglie specifiche per ebike, entrambi oggetto del nostro test.

foto delle pastiglie Galfer Violet specifiche per eMTB.

La pastiglie Galfer G1652 Violet specifiche per eMTB con mescola semi metallica.

Pastiglie e dischi Galfer, tipologie e prezzi

Poco tempo fa siamo stati a Barcellona per un’interessante visita alla sede di Galfer dove abbiamo visto come si producono le pastiglie e i dischi e in cui ci hanno fornito il materiale da provare.

Nel catalogo Galfer Bike sono presenti sei tipologie di pastiglie: una pastiglia specifica per ebike G1652 Violet (in test), tre da mtb, una per le bici da strada e una per le bici da trial, quest’ultima con mescola sinterizzata mentre tutte le altre presentano una mescola semi-metallica.

I prezzi variano dai 15 ai 27 euro la coppia (33 euro le quattro pastiglie Violet per i freni a doppio pistoncino Magura).

foto dei dischi Galfer Wave

A sinistra il disco Wave Fixed e a destra il disco Wave Floating.

Per quanto riguarda i dischi troviamo due modelli, quello flottante (floating) e quello fisso.

Il disco fisso Wave è disponibile in diametri da 160 mm, 180 mm e il 203 mm in due versioni: 1,8 mm e 2 mm di spessore, rispettivamente 140 e 180 grammi (38,31 euro il primo e 48,68 euro il secondo).

Oltre a questi abbiamo il disco in test da 223 mm (229 grammi e 2 mm di spessore) a 48,68 euro.

Il disco flottante Wave deriva dal mondo del motocross, presenta sei pin in alluminio anodizzati disponibili in cinque diversi colori.

È disponibile in versione 180 mm (140 g, 1,8 mm di spessore) a 67,01 euro oppure 203 mm (160 g, 1,8 mm spessore) a 71,98 euro.

Tutti i prezzi sono IVA inclusa.

foto del disco galfer floating

Il disco Galfer DB004FLW Floating da 203 mm durante il test.

Il sistema TF (True Floating) del disco flottante, grazie a minimo movimento assiale, permette un miglior allineamento delle pastiglie, meno vibrazioni e una dissipazione migliore del calore a causa dello stacco termico tra i due componenti del disco.

Entrambe le famiglie di dischi sono disegnate con la tecnologia proprietaria Wave che sfrutta il disegno ventilato “a onda” di Galfer, per creare dei punti diversi di contatto pastiglia/disco e dissipare meglio il calore.

foto del disco posteriore galfer

Il disco Galfer Wave DB004W da 203 montato al posteriore.

Inoltre i dischi Galfer sono tagliati al laser e non stampati, per prevenire deformazioni. Vengono poi lisciati e trattati simultaneamente su entrambe le facce per garantire la massima omogeneità di superficie.

I prodotti Galfer sono testati sul campo dai migliori atleti, ne abbiamo parlato nell’articolo Galfer Bike, le partnership per il 2019.

Inoltre, nell’ambito enduro elettrico, Galfer è partner del circuito italiano E-Enduro ed EIS.

foto delle pastiglie galfer in test

Le pastiglie Galfer Violet montate sugli SRAM Guide RE.

Il test delle pastiglie per ebike e il disco WAVE da 223 mm

Le pastiglie oggetto del test G1652 Violet, contraddistinte dal colore viola della base, sono semi metalliche e sono ideate per le eMTB, mezzi più pesanti e che necessitano di freni più performanti. Il prezzo per il modello SRAM è di 25,01 euro la coppia, quindi in linea con il prezzo del ricambio originale.

Grazie agli studi delle composizioni chimiche dei materiali e ai test effettuati da Galfer, la nuova mescola delle pastiglie Violet ha incrementato questi quattro parametri: resistenza alle alte temperature di esercizio, potenza frenante, durata e silenziosità.

Il disco Galfer WAVE DB007W è disponibile al prezzo di 48,68 euro IVA inclusa. È realizzato in acciaio inox ad alto contenuto di carbonio, ha uno spessore di 2 mm anziché i classici 1,8 mm dei dischi normali.

Lo spessore maggiorato aumenta la potenza frenante del 15/20% e assieme al profilo e la lavorazione evita il surriscaldamento precoce del disco nelle situazioni estreme, come percorsi molto ripidi, bici più pesanti e MTB da DH con ruote da 29″ dove la leva sul disco è maggiore.

Galfer raccomanda l’utilizzo del suo disco oversize DB007W con supporti di attacco Post Mount e non International Standard. Per montare correttamente le pinze freno sono però necessari gli adattatori specifici di Galfer Bike: SB001 e SB002.

foto della pinza freno shimano

L’adattatore a quattro viti utilizzato per montare il disco Galfer da 223 mm.

Compatibilità disco oversize

Galfer è un azienda che, grazie al dipartimento Ricerca e Sviluppo, cerca sempre soluzioni e innovazioni nel campo dei materiali per freni a disco. I test si svolgono prima in azienda sulle macchine da banco e poi con i vari tester e piloti professionisti, dove la sicurezza resta sempre al primo posto.

La compatibilità del disco oversize dipende dalle forcelle, per ora sono poche le aziende che autorizzano l’uso di diametri superiori a 210 mm specialmente sulle forcelle da enduro monopiastra.

Tuttavia Galfer ci ha assicurato che, prima di introdurre sul mercato il diametro da 223 mm, i test sono stati molto esaustivi e sono stati condotti su svariate marche di forcelle: in nessuna ci sono stati problemi di sorta.

A riguardo, è molto consigliato l’utilizzo dell’apposito adattatore già citato che prevede quattro viti a sostegno della pinza freno anziché due.

Galfer afferma che ad oggi sono state vendute oltre 1.300 unità del nuovo disco da 223 mm e non è stata riscontrata nessuna complicazione, oltre ai vari rider della World Cup DH, più di una ventina, che utilizzano in ogni gara il DB007W con ottimi risultati.

Galfer è sicura che molto presto le aziende cambieranno i propri standard sulla compatibilità dei dischi oversize sulle forcelle da ebike e sulle doppia piastra da downhill, anche perché altre aziende stanno producendo dischi oversize come TRP, Formula, Alligator e SRAM.

Un’indiscrezione: i tecnici Galfer ci hanno svelato che presto presenteranno un nuovo disco ancora più grande e più spesso del 223x2mm (!!!)

Dal nostro canto, per correttezza verso i nostri lettori teniamo a precisare che fino a quando le aziende di sospensioni non autorizzeranno l’uso di dischi oversize, nel remoto e poco probabile caso di problemi con il disco da 223 mm potrebbe decadere la garanzia della forcella.

foto di una disco galfer in test

Un disco Galfer durante i test in azienda.

Frenare è calore

Frenare è trasformare energia cinetica in calore, e in questa operazione c’è un consumo maggiore o di pastiglia o di disco.

Il raffreddamento degli impianti freno sulla bici è molto limitato, per le piccole dimensioni delle pinze, delle pastiglie e delle velocità ridotte rispetto alle moto.

Qui entra il gioco il disco Wave, che oltre ai vantaggi già citati, grazie al suo profilo curvato crea una turbolenza e permette di mantenere una temperatura minore nell’impianto.

Sembrerà impossibile ma sulle bici, nelle frenate prolungate e sotto sforzo, si raggiungono temperature fino a 400°, in cui a 500° il disco diventa rosso/arancione.

foto di Uno dei banchi prova utilizzati per testare i dischi Galfer.

Uno dei banchi prova utilizzati per testare i dischi e le pastiglie Galfer. Se il disco è rosso si sono raggiunti i 500°.

Galfer ha effettuato prove fino a 900° dove il disco diventa bianco per capire fino a dove ci si può spingere con i test dei materiali.

Per quanto riguarda invece la pressione presente negli impianti frenanti, si possono misurare in media 25 bar in un impianto bici, arrivando fino a 60/70 bar di pressioni massime.

Ad esempio nel Moto GP si arriva a solamente a 14 bar, perché pur essendoci velocità molto più elevate, anche gli impianti hanno dimensioni maggiori.

Tutto ciò fa riflettere sul fatto che i freni a disco per mountain bike tradizionali già hanno un grande lavoro da svolgere; quelli delle ebike e delle eMTB sono ancora più stressati, da qui l’idea di prodotti specifici per il mondo elettrico e per pesi e forze in gioco ancora maggiori.

foto di claudio riotti nel test galfer

Uno scatto action della Lapierre Ezesty utilizzata per il test Galfer.

Le pastiglie Galfer sul campo

Ho utilizzato le pastiglie Galfer G1652 Violet per circa due mesi in ogni condizione possibile sulla Lapierre Ezesty 2019 con motore Fazua, sostituendo le pastiglie originali dei freni SRAM Guide RE e i dischi SRAM centerline con i dischi Galfer, entrambi da 203 mm prima (in versione flottante all’anteriore DB004FLW e fisso al posteriore DB004W) e poi con il 223 all’anteriore.

Inizialmente ho effettuato svariate frenate costanti e regolari su una discesa in asfalto per garantire un corretto rodaggio di dischi e pastiglie.

Dopodiché ho iniziato il test e fin da subito ho riscontrato una differenza percepibile nella frenata, più consistente, costante e sempre modulabile.

A parità di diametro dei dischi, la potenza di frenata è rimasta simile, ma il mordente delle pastiglie Galfer Violet è notevole e non c’è stato nessun decadimento delle prestazioni neanche dopo lunghe discese, sia su trail che su asfalto nei trasferimenti.

Dopo più di due mesi di test la durata è stata nella media e per tutta la prova ho riscontrato una buona silenziosità con ogni condizione climatica.

foto del disco gafler 223 mm in test

Il disco Wave oversize da 223 mm Galfer DB007W sulla forcella Suntour della Husqvarna HC7.

Il disco Galfer Wave da 223 mm in prova

Ho montato il disco da 223 mm su due eMTB, una la Lapierre già citata e l’altra la Husqvarna HC7, sempre all’anteriore, reputando questo freno, data la mia guida, come quello che necessita di più prontezza, potenza e resistenza sulle lunghe discese.

Per quanto riguarda il freno posteriore, a mio avviso un disco da 200 mm abbinato a un buon freno con una pinza a 4 pistoncini è più che sufficiente per il mio peso (74 kg in assetto bici) e il mio stile.

Per chi lo necessiti, il disco oversize da 223 mm si può montare anche al posteriore.

Galfer ha effettuato diversi test, sia in laboratorio che con simulazioni software, che dimostrano come il disco maggiorato dissipi meglio il calore e presenti temperature inferiori rispetto a dischi di diametro inferiore da 203 mm e da 180 mm.

Ho utilizzato il disco maggiorato su freni SRAM Guide RE e Shimano Deore a 4 pistoncini. In entrambi i casi ho notato una netto aumento della potenza frenante, tanto da dover leggermente riadattare la mia frenata e diminuire la pressione sulla leva, a tutto vantaggio ovviamente del minor stress alle dita e all’avambraccio.

Galfer indica dai test condotti un aumento della potenza del 15/20% e nel passaggio dal disco da 203 mm al 223 mm posso confermare che la sensazione è davvero ottima.

foto dello spessore del disco galfer

Il disco Galfer da 223 mm ha uno spessore di 2 mm contro i classici 1,8 mm degli altri.

Lo spessore maggiore del disco da 2 mm richiede una nuova regolazione della distanza leva-manubrio: questa varia proprio grazie al disco più spesso, ma è un dettaglio velocemente risolvibile con la maggior parte dei freni sul mercato.

L’aspetto che mi è piaciuto di più è che la modulabilità del freno resta uguale, ma la pressione che si deve esercitare sulla leva si riduce, così come lo stress sul dito utilizzato per frenare.

A livello di rumorosità, come per gli altri dischi non ho riscontrato nessun problema: la frenata è rimasta silenziosa per tutta la durata del test, anche con pioggia e fango.

Le prestazioni non sono mai variate neanche su discese lunghe da 7/10 minuti su percorsi ripidi.

Il settaggio e la regolazione delle pinze sui dischi va fatto accuratamente, va tenuto presente che il disco ha dei punti di contatto variabili sulla pastiglia e perciò questa va centrata bene, pena un consumo non omogeneo delle pastiglie o interferenze del disco con la pinza.

Un ultimo appunto: il test si è svolto in primavera con temperature miti, prossimamente metteremo alla prova i materiali Galfer su altri impianti anche nei bike park in estate ed eventualmente aggiorneremo l’articolo se, con le alte temperature e la polvere, qualcosa dovesse cambiare nel nostro giudizio.

immagine di tre dischi galfer

In questa simulazione grafica, Galfer mette in evidenza le differenti temperature dei tre diametri di dischi, con il 223 mm che spicca per la temperatura minore. Chiaramente nel test vero e proprio il disco, ruotando, si scalda in maniera più omogenea e non solo vicino alla pastiglia.

Conclusioni

A livello di prestazioni, sia i dischi Wave floating sia i Wave fixed da 203 mm si sono dimostrati molto validi, con un aumento della potenza frenante davvero eccellente nel disco oversize DB007W da 223 mm.

Nessun problema riscontrato durante il test, né di rumorosità, né di fading delle prestazioni o di surriscaldamento e flessione dei dischi.

Le pastiglie per ebike G1652 Violet sono anch’esse un ottimo prodotto che incrementa le prestazioni di qualsiasi impianto frenante. Il consumo è nella norma, buona la resa e la silenziosità.

Le consiglio come upgrade abbinate ai dischi Galfer, per ottenere le massime prestazioni, sia su eMTB che su bici da downhill, specialmente con ruote da 29 pollici e per rider particolarmente pesanti o che necessitino di più potenza frenante sul proprio impianto.

I prezzi dei prodotti Galfer sono nella media degli altri sul mercato, un po’ più alti quelli dei dischi flottanti ma in generale il rapporto qualità prezzo è buono. Inoltre stiamo parlando di freni, ovvero “dispositivi di sicurezza” in cui è consigliabile spendere qualcosa in più per avere la certezza di usare dei prodotti di qualità.

Ricordiamo che le pastiglie Galfer Violet per ebike sono disponibili per freni Avid, SRAM, Magura, Shimano, TRP, Tektro e Formula.

Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale Galfer. Il distributore italiano è invece galferbike.it.

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A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!