Questo ebike test vede protagonista la Awy della napoletana Bad Bike, la seconda delle foldable messa sotto torchio da ebike.bicilive.it per voi.

Una 20″ come la e-Ischia della Lombardo facilmente ripiegabile e trasportabile anche con trolley in dotazione optional.

ipreview logo
bad bike bici elettrica bicilive

Com’è fatta

Una bici massiccia con gomme scolpite e forcella ammortizzata e freni a disco meccanici.  Il motore al mozzo posteriore è un 8Fun da 250W. La costruzione della bici dà molta sicurezza, ed è fornita con vari optional tra cui la utilissima borsa trolley per il trasporto.
Le misure della bici ripiegata sono 74x68x38 cm

Caratteristiche

• Pneumatici Antiforatura 20 x 2,125”
• Motore Brushless con cuscinetti – 8 FUN 250W 36V
• Batteria Li-Po polimeri di litio 36 volts 10 Ah (800 cicli di ricarica) con caricabatterie in dotazione
• Display e Controller indicatore stato batteria, controllo Display
• 3 velocità, comando delle luci, soft start
• Cerchio ruota High Power in alluminio a doppia spalla rinforzato, larghezza 19mm
• Pedali Welgo ripiegabili
• Peso trasportabile 115 kg max
• Cavalletto in alluminio

• Parafanghi in plastica
• Corona e  ingranaggi in acciaio
• Forcella  Anteriore RST ammortizzata in alluminio
• Freni Tektro disco anteriore e posteriore, leve tektro con campanello integrato
• Luci LED anteriore e posteriore azionabili dal  display al manubrio
• Cambio  meccanico Shimano 7 velocità
• Catena di trasmissione KMC in acciaio cromato di alta qualità
• Sella  Velo Plush e ammortizzatore nello stelo Promax
• Cannotto con cuscinetti Neco in acciaio di alta qualità da 25 mm

La prova della ebike Bad Bike Awy

Come è mia abitudine l’ho testata su salite ripide, lunghe pedalate extraurbane, tra il traffico e tratti non molto battuti. Tre le modalità di assistenza – low, med, high – con l’opzione del pulsante per portare la bici al passo con l’assistenza (Pass) fino a 6 kmh.

Sul display oltre i 2 pulsanti (+ e -) il pulsante per accendere e spegnere il sistema, le luci e l’indicazioni con 5 tacche del livello batteria. L’impostazione di guida, anche qui non è ottimale, ci si deve fare l’abitudine.

Mi ha dato grandi soddisfazioni: il motore al mozzo spinge egregiamente sui pendii più ripidi e la batteria ha una discreta autonomia.

Il tratto extraurbano che è il solito che porta dal lido di Agrigento alla città con 6 circa in salita di cui un paio molto ripidi, se li è divorati. Il motore al mozzo posteriore spinge in maniera adeguata non soffrendo minimamente la pendenza.

Nel tratto urbano, in pianura, la bici risulta facile da guidare e non soffre le ruote piccole e la geometria particolare delle foldable, dopo i primi giorni si trovano le “misure” e si riesce a guidare come un giocattolo.

Nel centro storico, dove le strade sono strette e ripide il motore ha dato il meglio di se: sale bene e con fluidità nella assistenza. Certo, il motore assiste con allegria se portato in modalità High, modalità in cui anche il consumo della batteria è decisamente allegro.

Ottimo il comfort sul ciottolato delle vie antiche della città di Agrigento: le gomme da 2,15”, la scolpitura pronunciata, la forcella RST e il tubo sella  ammortizzato aiutano alquanto. La luce a led del faretto anteriore è sufficiente nei tratti urbani ma non in quelli extraurbani.

Non all’altezza invece il manettino del cambio, nel modello che mi è stato consegnato non funzionava il tasto di ritorno: troppo fragile.

Consiglio vivamente all’azienda di investire qualche euro in più su questo componente per rendere giustizia al livello alto del complesso. L’accelerazione di innesto del motore è abbastanza brusca e può dare fastidio, bisogna farci l’abitudine.

Anche qui, come la Lombardo eischia, il display è poco leggibile col sole. La carica completa della batteria si raggiunge in poco più di 5/6 ore e l’autonomia con la batteria da 360 Watt è più che sufficiente per un uso prevalentemente urban: in un giorno di circolazione in assistita tra salite ripide e pianura ho consumato circa ¾ di batteria: avrò percorso circa 25 km e con il residuo avrei fatto altri 10 km.

Come detto l’uso fatto in test è stato prevalentemente tra salite lunghe o molto ripide, quindi in un contesto di sola pianura e situazioni favorevoli (peso, temperatura, ecc) l’autonomia può sforare tranquillamente i 50 km. Sul vano batteria è presente una serratura che mette On, Off il sistema e permette di sbloccare l’estrazione della batteria rendendola asportabile, quindi la carica può avvenire anche non on board.

La bici è molto facile da piegare, sulle cerniere sono presenti delle pratiche sicure che garantiscono da incaute aperture del telai Ottimo il trolley in dotazione.

Bad Bike Awy: le nostre conclusioni

Confortevole ebike foldable. Ha tutti i pregi delle foldable: pieghevole, facile da trasportare e in più con un motore al mozzo posteriore che spinge con tanta energia.  Ho molto apprezzato le gomme da 2,15”: le nostre strade, e non parlo solo di quelle della mia città, non sono il massimo della sicurezza, e queste coperture insieme alla forcella ammortizzata sono state un toccasana!

Anche il cavalletto, sistemato posteriormente permette di far girare i pedali senza bloccarli negli spostamenti al passo. Il manettino del cambio è.. da cambiare! Non molto elegante il padellone paracorona: esagerato, ma fa il suo dovere. Diciamo che la bici si fa apprezzare per le sue doti molto energiche e di comfort.

La chicca

Le gomme generose, la forcella ammortizzata, il motore potente

La pecca

Il manettino del cambio, le luci poco efficienti

 

Infowww.bad-bike.it
Prezzo€ 1.398
Ebike test: Bad Bike Awy
Estetica / Finiture7
Comfort8.5
Performance8.5
Qualità / Prezzo7
Peso7
Maneggevolezza7
7.5Il nostro voto
Voti lettori: (17 Voti)
5.5

iscrizione newsletter

Iscriviti alla newsletter di BiciLive.it


Ho letto e accetto le Politiche di Privacy

A proposito dell'autore

Da sempre un grande appassionato di natura e bici e accanito difensore dell’ambiente. Lavora come organizzatore di bike tour con il suo Coast2Coast in tutta l'area del Mediterraneo, inoltre da anni collabora come freelance per alcune delle più importanti riviste di mountain bike italiane.