L’intervista a Franco Monchiero dopo la prima tappa e-EIS 2019 a Granada Marco Ficorella 6 Maggio 2019 Bike News Dopo la prima tappa del circuito e-Enduro International Series 2019 abbiamo intervistato il suo stesso ideatore, Franco Monchiero, che ci ha fatto un resoconto di come è andata e cosa ci aspetta nelle prossime tappe. Si è infatti svolta lo scorso 13 e 14 aprile la prima tappa del circuito e-EIS a Granada, sud della Spagna, con circa sessantacinque partecipanti che si sono sfidati su prove speciali molto tecniche. Gli italiani hanno avuto un grande successo che, dalle parole di Franco Monchiero, sembra essere dovuto soprattutto alla loro esperienza fatta in Italia grazie ai tre anni di gare e-Enduro sul nostro territorio. Di seguito riportiamo le domande fatte a Franco Monchiero e le sue risposte. [ebike.bicilive.it]: Ciao Franco e benvenuto sulle pagine di Bicilive.it. Un veloce bilancio sulla prima tappa all’estero a Granada: affluenza, organizzazione, risonanza media, è stato tutto nelle aspettative o meglio/peggio? Circa sessantacinque partenti per il primo appuntamento possono essere considerati un buon numero comparati ai centoventi di Alassio dell’E-enduro? [Franco Monchiero]: Ciao ragazzi di BiciLive.it e un saluto ai vostri lettori. Il bilancio di Granada si può considerare comunque positivo nonostante i circa sessantacinque partenti, considerando che Granada è a sud della Spagna e come in Italia la maggior concentrazione dell’utenza è al nord. Gli stessi spagnoli avevano auspicato che la tappa fosse più a nord, in modo da avere un bacino di utenza maggiore, ma questo non significa che non sia stata un bell’evento considerando la bellezza dei paesaggi ed i percorsi molto tecnici e selettivi. Secondo me è stata un’ottima tappa, peccato solo la concomitanza della tappa WES a Monaco, senza questa ci sarebbero stati molti più atleti francesi. Gli atleti italiani, che hanno tra l’altro ottenuto ottimi risultati, sono rimasti molto soddisfatti e contenti nonostante il viaggio e la spesa sostenuta per partecipare. [ebike.bicilive.it]: Qui ci ricolleghiamo al lavoro svolto da e-Enduro in Italia come cultura, essendo il terzo anno. Possiamo parlare di “scuola italiana di enduro elettrico” con un certo orgoglio quindi, e questo grazie all’e-Enduro. Come vedi la prossima tappa a Valberg, in Francia, dove Giordanengo&Co. usano anche loro le elettriche da qualche anno? [Franco Monchiero]: In Italia, rispetto a Spagna e Francia, siamo sicuramente più avanti sul mondo emtb e lo dico con orgoglio, prendendoci dei meriti perché in Italia siamo al terzo anno di un circuito e-Enduro da noi organizzato. Questo fa sì che anche nelle competizioni internazionali i nostri atleti sono più preparati. Non bisogna dare per scontato che nell’e-enduro basti essere un buon rider: bisogna essere un buon rider di e-enduro, quindi innanzitutto capire e interpretare la bici elettrica che non è una “bici facile” e “che aiuta a prescindere” come molti pensano. L’ebike bisogna interpretarla e imparare a usarla a dovere. Alla prossima tappa a Valberg si correrà in casa dei francesi che sono comunque molto forti, vincitori tra l’altro dell’ultima tappa del WES, ma credo che i nostri italiani faranno molto bene perché forse per la prima volta, in una disciplina nuova come l’enduro elettrico, siamo più avanti. Finora abbiamo sempre rincorso gli altri: anni e anni fa gli americani, poi la scuola francese nell’enduro, ma oggi nell’e-enduro la scuola italiana è molto più avanti e sono gli altri che devono imparare da noi. [ebike.bicilive.it]: Un rapido commento sui percorsi in Spagna, anche a detta dei piloti italiani, e il vostro apporto. Anche in Francia ci sarà la supervisione di Luca Bortolotti, il responsabile percorsi e-enduro? [Franco Monchiero]: I percorsi in Spagna erano abbastanza impegnativi e selettivi, se vogliamo anche un po’ vergini ovvero poco utilizzati. Erano percorsi, per come ho visto io, dove non è stato fatto un gran movimento prima della gara: questa cosa è anche positiva per l’enduro e che mi piace. In Francia gestiranno in autonomia i percorsi dove si svolgerà la gara e assisteremo sicuramente a una bellissima gara con trail all’altezza. [ebike.bicilive.it]: Due parole sulle prossime date, oltre la Francia: Rimini sarà più uno show, ci dai qualche dettaglio? E Loano, la finale, come state lavorando a livello di percorsi? [Franco Monchiero]: La tappa spettacolo a Rimini, che non farà parte del circuito ma sarà sotto il cappello e-EIS, sarà un evento a invito e quindi non avrà niente a che fare con lo spirito agonistico vero e proprio. Tuttavia porteremo al grande pubblico un po’ di visibilità per ciò che riguarda il mondo della mountain bike a pedalata assistita. Loano sarà un grande evento questo ve lo assicuro, ma non posso dirvi di più perché è nostra intenzione mantenere il segreto sui percorsi fino all’ultimo momento. Sarà una gara degna del finale del circuito e-Enduro International Series. [ebike.bicilive.it]: L’e-enduro internazionale è in definitiva più impegnativo di quello italiano o sono due livelli simili? [Franco Monchiero]: Non credo che l’e-EIS per il momento sia più impegnativo delle nostre tappe della e-Enduro: la struttura delle nostre gare è articolata e organizzata bene quindi non abbiamo nulla a che invidiare come circuito nazionale all’e-EIS, l’unica differenza è il confronto con i rider stranieri. È fuori da ogni dubbio che l’evoluzione sia questa, cioè che si esca dai confini, ma come detto prima la scuola italiana è per ora un passo avanti. In Italia abbiamo iniziato prima e abbiamo le idee chiare e l’e-Enduro International Series è solo l’estensione di quello già fatto in passato in Italia. Gli altri circuiti come il WES hanno una formula mista, gare di e-enduro e XC, che io non condivido molto perché secondo me si rischia di perdere il focus e l’attenzione su un evento unico. Per adesso noi lavoriamo per andare avanti però siamo tranquilli di avere un format già collaudato che può far scuola ed è avanti a tutti gli altri. Vorrei concludere dicendo che si è conclusa la seconda tappa e-Enduro a Lacona, all’Isola d’Elba, ed è stata davvero una bella gara sia a livello tecnico che organizzativo. L’organizzazione locale ha gestito molto bene questo evento e questo significa che stiamo lavorando tutti al meglio, creando sinergie e collaborazioni positive. Chi era lì ha capito cosa intendiamo noi per e-Enduro. Credo che si siano divertiti tutti, nonostante la gara sia stata molto selettiva; sono orgoglioso di dire che è stato quindi un bell’evento che ci dà forza morale e conferma che stiamo lavorando nella direzione giusta. Riguardo al circuito elettrico italiano vi segnaliamo l’articolo sui dieci consigli per vincere nell’e-Enduro di Andrea Garibbo, vincitore della scorsa tappa e-EIS e dominatore finora anche del circuito e-Enduro, oltre all’intervista al suo team Haibike Factory Team Italia. Riguardo alle interviste, abbiamo anche quella di Cristian Trippa sui circuiti internazionali di enduro elettrico. Per maggiori informazioni sul circuito invece visitate il sito ufficiale e-Enduro International Series.