FLYER Bikes (www.flyer-bikes.com) è un brand svizzero ormai storico nel settore della mobilità elettrica, uno dei pochi per cui il termine “pioniere” non è usato a sproposito.

È del 1993 infatti il primo esperimento di bicicletta elettrica del marchio, la Red Buffalo, un prototipo ancora esposto nel museo FLYER di Huttwil. Si tratta di un’ebike al 100% artigianale: il telaio di una bici da uomo, il motore di un tergicristalli e una batteria da auto ad alimentare il sistema.

Molta acqua è passata sotto i ponti dalla Red Buffalo, ma possiamo dire che è cominciato tutto da lì. In meno di due anni l’azienda ha abbandonato completamente la produzione di biciclette tradizionali, diventando la prima in Europa a dedicarsi esclusivamente alla produzione di bici elettriche.

Una scelta mai rimpianta nonostante le difficoltà iniziali e che oggi più che mai sta portando risultati incredibili.

L'ex campione italiano MTB Andrea Bruno responsabile FLYER per l’Italia 2020

L’ex campione italiano MTB Andrea Bruno è stato responsabile FLYER per l’Italia.

Il presente di FLYER

FLYER è un brand molto presente e ben conosciuto in molti paesi europei.

Da più di dieci anni il brand svizzero si è stabilito a Huttwil, nel cuore della valle dell’Emmental, dove impiega più di 200 dipendenti e produce oltre 400 ebike al giorno per far fronte alla domanda in continuo aumento.

I mercati di riferimento sono Germania, Austria, Olanda e Svizzera, ma anche il nostro paese sta scoprendo la qualità di questo brand grazie all’incessante lavoro promozionale e distributivo del responsabile per il mercato italiano Andrea Bruno (ex campione italiano MTB).

Infatti FLYER vende direttamente ai dealer italiani attraverso la sua filiale austriaca, e Andrea Bruno con TRIBE è sia Show Room che Demo Center, si occupa di eventi, opera come Centro Assistenza del sistema FIT Panasonic per l’Italia ed è il referente per la gestione delle garanzie.

Noi di Bicilive.it seguiamo FLYER da alcuni anni, certi delle ottime qualità dei prodotti elvetici. Il nostro Claudio Riotti è persino andato in visita agli stabilimenti di FLYER in Svizzera a toccare con mano l’organizzazione e la filosofia aziendale.

Vediamo ora nello specifico cosa offre FLYER come modelli, tecnologie e garanzie.

La gamma FLYER

FLYER Bikes è presente con le sue bici a pedalata assistita su quattro segmenti di mercato principali: MTB, crossover, tour e urban. La maggior parte sono pedelec con motore da 250 Watt con limite di assistenza a 25 km/h ma a catalogo sono presenti anche due modelli crossover e due urban che rientrano nella categoria delle speed pedelec con assistenza fino a 45 km/h.

Le eMTB sono identificate dal nome Uproc e coprono tutti gli usi principali: enduro, all mountain, trail e tour. Le crossover si chiamano Goroc e coprono sia l’utilizzo trail e tour che finalità più “addomesticate” come il commuting da pendolari e l’uso urban.

Le Gotour sono invece le bici dedicate al segmento tour, con una strizzata d’occhio anche agli utilizzi più urbani. La linea dedicata alla città è invece la Upstreet, che annovera sia due s-pedelec a ruote grandi che pedelec pieghevoli a ruote piccole.

Manca un mezzo specifico dedicato al segmento cargo. Cercando online si trovano degli adattamenti delle ebike FLYER che privilegiano la capacità di carico ma non sono soluzioni “di fabbrica”. Resta inteso che i mezzi di Huttwil sono solidi e resistenti ben oltre i limiti imposti dalla legge, quindi si adattano bene anche agli utilizzi “da trasporto” grazie a integrazioni aftermarket.

Il sistema FIT (Flyer Intelligent Technology) 2020

Il sistema FIT (Flyer Intelligent Technology) che mette in comunicazione tutte le componenti del mezzo.

Le tecnologie di FLYER

Da un marchio che punta tutto sull’elettrico, il primo punto di interesse sono senza dubbio i motori. FLYER equipaggia circa il 75% dei propri mezzi con motori Panasonic (una collaborazione ultraventennale) mentre per il restante 25% si affida a Bosch.

Peculiarità di FLYER è però quella di non prendere il pacchetto motore-centralina-batteria così come viene fornito dal produttore per costruirci attorno delle ebike. Al contrario, l’azienda svizzera porta all’interno della drive uniti il processo di ricerca e sviluppo nella sua quasi totalità.

Elabora infatti internamente il software che gestisce l’assistenza, sperimentando e creando le proprie soluzioni. Basti pensare che è stata tra i precursori dell’assistenza smart che si autoregola senza bisogno di interventi sui comandi, sulla base del percorso e dello sforzo richiesto dal rider.

Fiore all’occhiello dell’azienda è il FIT (Flyer Intelligent Technology): un sistema che mette in comunicazione tutte le componenti del mezzo, assicurandone il lavoro di concerto per massimizzare il risultato finale. Questo è possibile proprio grazie allo sviluppo interno che permette un alto livello di personalizzazione dei mezzi, dei componenti e della loro integrazione.

Il sistema di per monitorare la frequenza cardiaca

Integrazione del sistema per monitorare la frequenza cardiaca con fascia toracica.

Il FIT dà indicazioni e informazioni sullo stato della bicicletta, sulla necessità di manutenzione, regola l’assistenza, le performance, la luminosità del display e molto altro. Di sicuro interesse la possibile integrazione nel sistema anche della fascia toracica per monitorare la frequenza cardiaca (visibile anche sul display della bici), così come l’implementazione dei sistemi di navigazione GPS e la gestione automatica delle luci di sicurezza.

Da segnalare anche la particolare integrazione della batteria al telaio. Mentre tutte o quasi le altre case vanno nella direzione di una batteria integrata e invisibile (molte grazie ai Powertube di Bosch), FLYER resta su telai idroformati con una peculiare sezione a L del tubo obliquo che regala un’altissima rigidità alla struttura intera.

In questi telai, la batteria si inserisce nella parte “vuota” della L, andando sì a integrarsi con la linea della ebike ma non a scomparsa. La rigidità possibile grazie a questo sistema è un grandissimo valore aggiunto quando si guida, soprattutto su percorsi difficili e molto sconnessi in cui il controllo è fondamentale.

A proposito di batterie, per le ebike con motore Panasonic FLYER sviluppa internamente i propri power pack. Lavora a stretto contatto con gli ingegneri della casa giapponese per creare sistemi di accumulo esclusivi, senza le limitazioni date dalla disponibilità di mercato.

Tra le batterie svetta senza dubbio la STB-750 da ben 750 Wh, tra le più capienti attualmente in commercio. La maggioranza delle altre eMTB montano una 630 Wh.

L'area test ride sede centrale di Huttwil

L’area test ride presente nella sede centrale di Huttwil di Flyer.

La filosofia FLYER

Da sempre, FLYER si è distinta per la particolare filosofia con cui conquista i potenziali clienti: provare prima di comprare.

Questo non è solamente uno slogan, basti pensare che solo nella sede centrale di Huttwil hanno luogo più di 10.000 test ride all’anno. Giornalisti, esperti, atleti, così come famiglie e appassionati. Basta prenotarsi e si potranno provare tutti i mezzi disponibili: toccare con mano è il modo migliore per capire se sono ciò che fa per noi.

In FLYER così sicuri dei propri mezzi che scommettono tutto sulla prova in prima persona, occasione che ovviamente il nostro Claudio Riotti non si è fatto sfuggire e ha testato e recensito la FLYER Uproc 7 8.70 motorizzata Panasonic.

Anche Tribe Distribution, distributore ufficiale italiano del marchio, sposa la stessa filosofia. Il loro showroom a Vicoforte (CN) è attrezzato infatti anche come demo center con piste apposite per i test. Numerosissimi anche gli eventi che Tribe organizza su tutto il territorio nazionale, durante i quali le prove gratuite sono uno dei principali fattori attrattivi.

L’usato in garanzia

FLYER Bikes è molto sicura della propria qualità, tanto da fare della garanzia esclusiva un punto di forza rispetto ai competitor. Innanzitutto è compresa nel prezzo, non va richiesta e pagata a parte. Poi viene senza restrizioni (esclusi i mezzi a uso commerciale) ed è sul mezzo e non sul cliente, quindi vale anche se acquistate una bici FLYER usata.

Sono ben 5 gli anni di garanzia sui motori, display, caricabatterie e centralina (3 anni per le MTB) e ben 10 anni di garanzia per i telai. Le batterie hanno 2 anni di garanzia. È inoltre valida su tutti i modelli, sia con motore Panasonic che Bosch.

Una mossa strategica forte, che lascia subito capire quanto la casa svizzera punti sulla qualità e la solidità. A proposito di quest’ultima, è importante segnalare che FLYER dota i suoi modelli di componentistica e resistenza di molto superiori a quelli imposti dai limiti legali.

Da una parte perché le ebike sono mezzi più pesanti e veloci e la sicurezza non è mai abbastanza, dall’altra perché la garanzia obbliga a un livello qualitativo altissimo per limitare al massimo gli interventi necessari che sono costi per l’azienda.

La grande qualità però non è solo sugli elementi coperti da garanzia ma anche sui componenti spesso un po’ sottovalutati come manopole, selle, protezioni telaio e verniciature. Questo dona ai mezzi una grande longevità, un valore aggiunto importante nell’ottica del sempre crescente mercato dell’usato.

Se si considera che la garanzia vale anche sulle bici di seconda mano, FLYER Bikes sta fornendo a utenti e rivenditori delle validissime argomentazioni per puntare sui loro prodotti.

Le garanzie delle ebike Flyer

L’azienda Flyer garantisce tutte le sue bici.

Conclusioni

Come recita la filosofia aziendale, il modo migliore di verificare le nostre parole è quello di provare in prima persona.

Vi invitiamo a cercare FLYER Bikes ai principali eventi del settore o agli eventi dedicati: trovateli e andate a toccare con mano. Noi ci limitiamo a consigliarvi questo brand ancora poco conosciuto in Italia ma che meriterebbe maggiore notorietà.

Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale di FLYER mentre è possibile contattare il Responsabile per l’Italia Andrea Bruno scrivendo ad a.bruno@flyer.ch

Dati di FLYER Austria Gmbh:
FLYER Bikes Austria GmbH
Reitern 148, A-4822 Bad Goisern

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A proposito dell'autore

Consulente aziendale, da sempre appassionato di tecnologia, scrittura e comunicazione. Scopre la MTB come pratica sportiva solo nel 2017 grazie alle lunghe ciclabili delle valli bergamasche, ed è amore a ogni pedalata, che sia muscolare o assistita. Da lì a usare la bicicletta per andare ovunque, il passo è stato breve.