Il test della eMTB Fantic XF1 160 2020 con motore Brose S Mag Claudio Riotti 15 Novembre 2019 Test Grazie allo store Ridewill.it abbiamo avuto l’occasione di testare la nuova eMTB Fantic XF1 Integra 160 2020, una mountain bike a pedalata assistita con 160 mm di escursione dotata del nuovo motore Brose S Mag, batteria semi integrata nel tubo obliquo da 630 Wh, ruote a diametro differenziato e ciclistica e look assolutamente racing. Fantic è uno dei brand di bici elettriche che utilizzano il motore Brose e in questo articolo parleremo della rinnovata versione Integra 2020 con un focus particolare sulla drive unit, ovvero il nuovo Brose S Mag con case in magnesio che in anteprima abbiamo provato alla sua presentazione nel 2018. Se volete approfondire leggete il nostro test del Brose S Mag. [Update dicembre 2020]: Ti interessano le bici elettriche del marchio italiano Fantic? Abbiamo pubblicato sul nostro portale un lungo articolo dedicato alla sua intera nuova gamma: clicca oltre per visionare il catalogo 2021 delle ebike Fantic. Fantic e le ebike L’italiana Fantic Motor nasce nel lontano 1968 e con le due ruote ha conquistato centinaia di allori nell’enduro motociclistico. Oggi la divisione Fantic Bikes ha deciso di specializzarsi nelle ebike e propone un ampio catalogo di modelli Fantic che vanno dall’urban al gravity. La Fantic XF1 Integra 160 del nostro test è il primo montaggio della gamma XF1 enduro, è montata con componentistica di livello medio e ha un prezzo di 5.050 euro. Novità e prezzi della gamma Fantic XF1 2020 Per il 2020 Fantic ha apportato una serie di aggiornamenti alla gamma biammortizzata XF1 (quindi anche alla bici in test) tra cui un magnete integrato nel disco del freno, un triangolo posteriore più robusto e un nuovo guida catena che comprende un proteggi forcellone integrato. Inedito è anche il fissaggio del porta borraccia sotto al tubo orizzontale, il bilanciere dell’ammortizzatore è stato snellito ed alleggerito e c’è stato un ulteriore lavoro sulla cinematica per ottenere un maggior grip sul terreno. Le altre novità sono la serie sterzo con bloccaggio integrato, un adesivo 3M Crystal 3D sul tubo obliquo come protezione, un nuovo scudo proteggi telaio/motore e la cover del motore ridisegnata per migliorarne la ventilazione. La piattaforma XF1 presenta svariati modelli partendo dalla XF1 Trail con 150 mm di escursione a 4.240 euro, la XF1 Integra 160 in test a 5.090 euro, la XF1 Integra 160 Race a 5.990 euro e la XF1 Integra 180 Race a 6.190 euro, per arrivare alla Fantic XF1 Integra DH 200 a 8.990 euro e la nuovissima XF1 Integra Carbon AXS a 9.190 euro. La granitica zona sterzo della XF1, molto ben fatta tanto da sembrare in carbonio. Notare il passaggio cavi interno e la serie sterzo Head Block. Fantic XF1 Integra 160, caratteristiche tecniche Ecco nel dettaglio le caratteristiche della bici elettrica in test. Motore Brose S-Mag 36 Volt, 250 Watt, Coppia 90 Nm Batteria Fantic Integra, 36 Volt, 630 Wh Display Brose-Marquardt multifunzione Telaio in alluminio con parti al CNC, taglie S, M, L Forcella RockShox Yari RC 29″ 160mm Ammortizzatore RockShox DeLuxe Select+ T205-60 Air Cambio Sram NX a click singolo Eagle 12V Cassetta Sram NX Eagle 12V 11-50 Freni Sram Guide T a 4 pistoncini con dischi 200 mm ant e post. Pneumatici Schwalbe Nobby Nic, 29 x 2.25 ant/27.5 x 2.6 post. Ruote RODI BlackJack Boost Manubrio FSA Ø31,8 L.760m Rise15 Attacco manubrio FSA Ø31,8 L.60mm Reggisella telescopico Switch, S+M (100mm), L (125mm) Sella SelleItalia X-Land Flow Colore: nero-giallo o nero-rosso Peso: 24,5 kg Tg. M senza pedali Prezzo: 5.090 euro Il cuore della Fantic XF1, il motore Brose S Mag da 90 Nm. La protezione del motore è estesa ma purtroppo fragile: nel test si è crepata a causa di una pietra. ll motore Brose S Mag e il Flex Power Mode Parlando di drive unit, la novità principale 2020 è l’adozione del nuovo Brose S Mag su quasi tutte le eMTB di Fantic. Il motore, grazie alla scocca in magnesio, è più leggero (2,9 kg) e compatto (-15% di ingombro) rispetto al precedente e ha una coppia confermata di 90 Nm. Non presenta praticamente nessuna resistenza a motore spento ed è molto silenzioso in tutti gli ambiti se comparato agli altri motori in commercio. Il Flex Power Mode (FPM) è una nuova particolarità del Brose S Mag e permette al rider di utilizzare il 30% di potenza in più alle alte cadenze di pedalata a seconda delle situazioni, grazie all’uso combinato dei sensori di coppia e cadenza, oltre a una risposta veloce al minimo cambiamento nella spinta sui pedali. Disponibile nella modalità 3 e 4, in pratica dà al rider una eMTB con più potenza ma anche più fluidità nell’erogazione. Per quanto riguarda la percentuale di assistenza, sull’S Mag aumenta passando dal 380% al 410%, e questo assieme al FPM si traduce in uno spunto superiore da sfruttare per superare gli ostacoli più difficili: proprio in questo ambito il Brose S Mag si è rivelato come uno dei migliori motori nelle salite tecniche. La presa per ricaricare la batteria è coperta da un tappo che va a sigillare la porta. Risposta sui pedali e spinta residua (override) La risposta sui pedali nelle partenze da fermo sul ripido è docile anche in modalità Turbo ed è abbastanza veloce ma non come sulle Specialized che ho provato (che adottano lo stesso motore ma con dettagli e software diversi). Una menzione va data anche alla spinta residua, in inglese “override”, ovvero la distanza che si copre mentre il motore continua a spingere anche se si fermano i pedali: in quest’ultimo aspetto il Brose S Mag è tra i motori che “aiutano di più il biker” con una spinta residua che varia dai 0,5 ai 2 metri (a seconda dei rapporti e del percorso) che, se da un lato può rendere la bici troppo “moto”, dall’altro facilita notevolmente la guida tecnica trialistica in salita quando si devono affrontare gradoni o radici e bisogna fermare i pedali per non impattarli sugli ostacoli. In questi frangenti la bici scavalca l’ostacolo in maniera semplice perché il motore continua a spingere quel tanto che basta, affaticando meno il biker e risultando più fluido dove altri motori invece ti “piantano in asso”. Rovescio della medaglia è il fatto di doversi abituare a frenare col posteriore quando ci si ferma perché a volte la bici continua ad andare avanti proprio per questo fatto. Per gli appassionati del marchio Brose segnaliamo l’intervista a Paolo Zubani di Newen, azienda partner di Brose per l’Italia, con tutti i dettagli del servizio clienti e assistenza. La Fantic XF1 Integra 160 in test Come sempre ho cercato di utilizzare la test bike sui terreni più diversi e in condizioni di asciutto e bagnato. La Fantic XF1 Integra 160 ha un telaio molto ben realizzato con un nodo sterzo granitico per avere rigidità e precisione sull’anteriore. Il carro sfrutta un disegno monocross seguendo il concetto di rigidità citato poc’anzi e l’ammortizzatore è ancorato in basso sui foderi orizzontali, quindi è un full floater, cioè compresso da entrambi i lati. Questo generalmente permette maggiore stabilità e controllo sui vari tipi di asperità, continuità nella pedalata e sensazione di corsa “illimitata”. A dispetto delle soluzioni tecniche e della costruzione notevole del telaio che sembra in carbonio, nel montaggio di questa Integra XF1 160 ci sono un po’ di luci e ombre: si apprezzano i nuovi dettagli come il guida catena, il parafango dell’ammortizzatore, le pedivelle da 165 mm, il manubrio non esagerato da 760 mm, la sella e le manopole comode. Ma… per un utilizzo enduro aggressivo ho dovuto sostituire le leggere coperture Schwalbe Nobby Nic con delle Maxxis DHF 3C MaxxTerra e Maxxis DHR EXO+ TR più performanti e resistenti alle forature. Gli pneumatici originali sono sottodimensionati e non consoni all’uso che si andrà a fare della Integra, sia che si parli di principianti sia di rider più esperti. I soli 100 mm di escursione del reggisella telescopico Switch non sono sufficienti se la vostra guida predilige percorsi dissestati, ripidi e con gradoni. Un’altra pecca evidente a mio avviso è il reggisella telescopico da soli 100 mm che su una ebike da enduro del 2020 non è ammissibile. Sulla maggior parte delle altre eMTB moderne si montano telescopici da 150 mm in taglia M, questo per avere una maggiore libertà di movimento, un miglior uso delle gambe di modo da abbassare il baricentro del biker in discesa e di conseguenza ottenere più sicurezza nella guida. Sempre funzionale ma non il massimo della leggibilità e dell’ergonomia il display Brose-Marquardt che risulta ormai un po’ datato visti i nuovi display di Brose presentati a maggio 2019. Le prese d’aria della copertura del motore Brose S Mag. Geometrie Parlando di geometrie e angoli, la taglia in prova è una M e presenta un angolo sterzo aperto di 65° assieme a un angolo sella di 72°, quindi non molto verticale: come prima cosa nel set up della bici ho spostato in avanti la sella per avere una posizione migliore in salita. Il passo lungo da 1.234,5 mm garantisce stabilità in discesa, il carro da 460 mm è nella media delle eMTB di oggi. Il reach di 430 mm e lo stack di 615 mm rendono la posizione in sella molto “dentro” al mezzo, complice anche la ruota anteriore da 29″. Abbiamo già parlato delle ruote differenziate sulle ebike e Fantic, adottandola sulle proprie eMTB, a mio avviso ha fatto centro: le ruote diverse davvero un grosso vantaggio in termini di precisione e direzionalità per l’avantreno e grip, assorbimento e stabilità in salita e discesa al posteriore. Il particolare realizzato al CNC del carro della Fantic XF1, molto solido ma che stona un po’ con il resto del telaio. Salita Dal paragrafo sul motore Brose S Mag si può già intuire che in salita la Fantic XF1 brilla e regala soddisfazioni, complice anche un passo lungo il carro da 460 mm e il grip della ruota posteriore da 27.5 x 2.6″. Qui bisogna giocare con le pressioni delle gomme e suggerisco l’adozione di un sistema di protezione dei cerchi come un salsicciotto per girare a pressioni ridotte, avere molto grip ma non pizzicare. Sul ripido richiede una seduta in punta di sella un po’ scomoda per dare il giusto peso all’anteriore, visto l’angolo sella poco verticale. Ho abbassato l’attacco manubrio anche per questo motivo; tenete conto che il blocco della serie sterzo limita parzialmente questa operazione. Sui tornanti e in percorsi tortuosi va guidata con destrezza cercando di allargare le traiettorie ma non risulta goffa, anzi, serve solo aumentare di qualche click il freno in compressione dell’ammortizzatore per evitare di usare troppa corsa e “far sedere” la bici. Il nuovo dispositivo che comprende sia un guida catena che la protezione del fodero basso. Discesa Una volta che si punta a valle, più il sentiero è scassato e meglio è: basta scegliere una linea dritta e fidarsi della bici. La XF1 passa sopra agli ostacoli senza battere ciglio anche grazie al peso e all’angolo di sterzo aperto, oltre al telaio molto rigido e preciso. Le sospensioni RockShox su questo modello non sono chiaramente di alta gamma ma con un token in più nella forcella e un setting dell’ammortizzatore azzeccato le prestazioni sono soddisfacenti nel 80% dei contesti di riding. Sui sentieri più scorrevoli e guidati la Integra XF1 160 non è la eMTB più agile in circolazione e se si vuole reattività bisogna adottare una guida più fisica ma stancante. Come già detto, punto a sfavore il reggisella da soli 100 mm di escursione che obbliga a una postura troppo elevata, soprattutto sui ripidi, e i freni Sram Guide T che sulle lunghe discese mancano di costanza e stancano le mani. Sui salti è composta anche se negli atterraggi il peso si fa sentire. La corsa dell’ammortizzatore, mantenendo un sag del 30%, viene sfruttata rapidamente e servirebbe un tuning dell’ammortizzatore dedicato, più progressivo. La batteria da 630 Wh della Fantic XF1 è molto compatta e pesa 3.547 grammi. Autonomia Per quanto riguarda l’autonomia, la Fantic XF1 Integra 160 ha un ottimo range grazie alla batteria da 630 Wh. La durata della batteria è un parametro che varia moltissimo a seconda del peso del rider, dell’allenamento, del percorso e del tipo di assistenza usata. Sono 170 cm e peso in ordine di marcia 75 kg e ho fatto 500 metri di dislivello positivo consumando solo una tacca di batteria sulle quattro a disposizione (quindi il 25%), pedalando su salita scorrevole nella seconda modalità di assistenza (quella che potrebbe essere la Trail se lo paragoniamo a Bosch). In un’altra uscita ho fatto 900 metri d+ con il 60% di batteria usando la seconda e la terza assistenza su salita tecnica e nei tratti ripidi usando anche Turbo (la quarta). Si può quindi ipotizzare un’autonomia di 2000 metri d+ se si tende al risparmio e più di 1000 metri d+ se si usa esclusivamente il Turbo. Il display Brose-Marquardt limita parzialmente il posizionamento del comando del reggisella telescopico. Dettagli Un paio di appunti: sulla trasmissione, il cambio Sram NX non è il massimo della precisione e della velocità di cambiata con la cassetta SunRace MX90-W 11-50, pur garantendo un ottimo range con il pignone da 50 e la corona da 32T. Il manettino a cambiata singola è a mio avviso scomodo per un rider esperto, mentre è un’ottima idea per i neofiti che ancora devono far pratica sull’alleggerire la pedalata durante le cambiate. Il passaggio cavi del reggisella è molto vicino all’ammortizzatore e nei finecorsa interferisce con quest’ultimo. I foderi alti del carro hanno un aspetto grezzo rispetto alla bontà delle finiture del resto del telaio che sembra in carbonio. Non è possibile modificare le assistenze e i parametri se non acquistando a parte un kit specifico. Il passaggio cavi del reggisella telescopico interferisce con l’ammortizzatore e spesso produce dei rumori strani negli atterraggi e nelle compressioni. Fantic XF1 160 2020 con motore Brose S Mag: conclusioni Una eMTB da enduro che predilige la discesa ma non disdegna la salita grazie a un motore, il Brose S Mag, che si pone ai vertici del mercato con la sua silenziosità, potenza e fluidità di erogazione. Apprezziamo gli upgrade che Fantic ha apportato alla versione 2020 ma resta qualche dubbio sul montaggio a fronte di un prezzo di oltre 5000 euro. Le versioni più alte in gamma sono sicuramente la scelta migliore se siete intenzionati ad avere una eMTB molto racing, made in Italy e dal design assolutamente originale e accattivante, in grado di accontentare sia il rider novizio che l’esperto. Cosa ci è piaciuto: La comodità e la stabilità. La guida “schiacciasassi” La potenza e fluidità del motore Brose S Mag Cosa non ci ha convinto: Il montaggio a luci e ombre L’angolo sella poco verticale Il test della eMTB Fantic XF1 160 2020 con motore Brose S Mag costruzione8.5 montaggio6 salita8.5 discesa9 autonomia8.5 rapporto qualità prezzo6.5INfowww.fantic-bikes.comPrezzo 5.090 euro 7.8Il nostro votoVoti lettori: (75 Voti)4.3