Test motore elettrico Shimano Steps E8000: un nuovo contendente per le e-mtb Claudio Riotti 22 Ottobre 2016 Test In occasione della manifestazione Bike Shop Test siamo riusciti a testare il nuovo motore elettrico Shimano Steps E8000, grazie ad Atala che ci ha fornito due ebike della sua nuova gamma 2017 di bici a pedalata assistita. La redazione di ebike.bicilive.it ha messo alla prova una front da 29″ e una full con ruote 27,5″ sulle ripide colline che circondano Zola Predosa per valutare il funzionamento della novità di Shimano. Le due e-mtb presentano lo stesso sistema elettrico Shimano Steps E8000, composto da batteria, motore centrale, pedivelle, sensore sulla ruota posteriore, schermo LCD e comando sinistro Firebolt. Manca solo il guidacatena opzionale. Vediamoli nel dettaglio. Caratteristiche tecniche Shimano Steps E8000 L’unità mid motor Shimano E8000 pesa 2,8 kg ed è stata concepita per essere più compatta della “sorella” E6000 per le bici urban permettendo un disegno di telai con carri più corti e miglior maneggevolezza e guidabilità; ha 250 watt di potenza e una coppia con picco di 70Nm. La corona da 34 denti e le alette di raffreddamento sul lato destro del motore Shimano Steps E8000. Le modalità di assistenza sono tre: Eco, Trail e Boost, con l’ultima modalità che fornisce un massimo del 300% di assistenza. Per ognuna il display fornisce un colore diverso: azzurro, verde e giallo. C’è anche la funzione “Walk“, utile per spostare la bici elettrica o camminarle a fianco in salita, che si attiva semplicemente tenendo premuto lo shifter per due secondi. Per chi abbia già usato un cambio elettronico Shimano Di2, il display e il manettino (chiamato Firebolt) dello Steps E8000 saranno famigliari, infatti sono pressoché identici, solo il display è un po’ più grande di quello del Di2. Computer SC-E8000 e comando Firebolt Il computer/display LCD mostra una esaustiva serie di parametri tra cui la velocità, la marcia (se usato con Di2), l’uso della batteria, la cadenza, i watt di potenza emessi, le velocità massime e medie, il tempo del giro e l’intervento del motore attraverso un chiaro “contagiri” che cambia colore con le tre assistenze. Il computer con schermo LCD ben visibile in tutte le condizioni di luce e il selettore di modalità Firebolt. Mi piace il fatto che sia discreto e ben protetto di fianco all’attacco manubrio e molto chiaro nella lettura dei dati in qualsiasi situazione di luce, con un piccolo pulsante per cambiare le schermate che consigliamo di azionare solo da fermi o quando il trail è ampio e non vi sia nessuno in vista (sulla ciclabile è molto facile distrarsi per controllare i dati, rischiando di creare situazioni pericolose per sé e per gli altri). Il comando Firebolt per cambiare le modalità di assistenza è il migliore provato finora, funziona come quello del deragliatore anteriore ed è estremamente intuitivo e protetto dagli urti, donando proprio una sensazione fisica alla “cambiata” e facendo dimenticare i cambi di modalità accidentali degli altri sistemi presenti sul mercato. L’ergonomia e la praticità d’uso del comando Firebolt non hanno rivali. Notare il colore diverso sul display per la modalità Eco. Resta solo il dubbio, ma questo vale per ogni sistema, per la gestione degli spazi sul manubrio in caso di un comando simile per l’eventuale (e indispensabile) reggisella telescopico. Infine, grazie a una piattaforma di gestione software E-Tube con relativa App si possono modificare a piacere i vari setting attraverso una connessione Bluetooth e customizzare le impostazioni tramite computer, tablet e smartphone come nel caso della Specialized Turbo Levo Quello che però Shimano offre in più è la possibilità di associare al motore E8000 il cambio e i comandi Shimano Di2 XT o XTR, che in tal caso sfrutteranno la batteria centrale per funzionare, creando un’integrazione completa con la e-mtb mai vista fino ad ora. Il pulsante di accensione dell’unità elettrica è posizionato al centro della batteria. Batteria da 500Wh BT-E8010 Shimano garantisce la batteria come resistente agli impatti, alle vibrazioni e all’acqua (pioggia o schizzi di acqua, quindi no idropulitrici o simili!). È montata sul tubo orizzontale ed è agli ioni di Litio, con una capacità di 500 Wh. Si ricarica in 5 ore con una ricarica parziale dell’80% in sole 2 ore. Shimano sta già lavorando con alcune aziende per creare una batteria integrata nel telaio, a breve arriveranno le prime news. A differenza di molti altri sistemi elettrici, lo Steps E8000 si accende o spegne attraverso il pulsante posizionato al centro della batteria stessa. Il motore Shimano Steps E8000 è molto compatto e pesa solo 2,8 kg, inoltre la distanza tra le pedivelle è la stessa di una mtb. Guarnitura e fattore Q Con l’E8000 si possono utilizzare cambi e cassette a 10 velocità o a 11 velocità, con una corona da 34 o 38 denti e una guarnitura dotata di tecnologia Hollowtech (FC-E8050) oppure standard (FC-E8000). Parlando di guarnitura, il fattore Q (la distanza tra le punte delle due pedivelle) è identico a quello di una mtb normale, a differenza di altri motori che invece lo hanno più largo. Ciò dona un feeling più naturale in pedalata, immediatamente riscontrabile non appena si mettono i piedi sui pedali. Ma come funziona una ebike? Per i meno esperti, ecco un piccolo riassunto sul funzionamento della maggior parte delle e-mtb moderne: Il motore elettrico montato nel centro del telaio è di tipo brushless, senza spazzole, del tutto uguale a quello presente su molti dispositivi elettrici delle autovetture. Per funzionare, il motore trae energia dalla batteria montata sul tubo obliquo e la trasforma in forza cinetica sugli ingranaggi interni. Questi a loro volta, grazie a un sensore di sforzo sull’asse delle pedivelle a cui sono collegati, restituiscono al biker una spinta proporzionale al suo sforzo e dettata anche dai rapporti che vengono usati, ma solo ed esclusivamente quando si pedala. Se non c’è la pedalata, non c’è l’assistenza. Un altro sensore, di velocità in questo caso, stacca il motore ogni qual volta si raggiungano i 25 km/h stabiliti dalla legge italiana. Ricordiamo che ogni modifica effettuata ad una ebike a livello di motore e componenti ne pregiudica l’integrità per quanto riguarda la garanzia, e anche a livello assicurativo, in caso di incidente, si possono correre dei rischi non indifferenti. Il test del motore elettrico Shimano Steps E8000 Il test è stato effettuato su due diverse ebike, una 29 front (Atala Shiva 29″ 2017) e una full (Atala Shocker 27,5″ 2017), per valutare le differenze a seconda delle tipologie di bici. Le due e-mtb utilizzate, una Atala Shiva 29″ e una Atala Shocker 27,5″. Con entrambi i formati ruota il motore è stato ottimo. Al Bike Shop Test abbiamo individuato il terreno di test perfetto: una salita sterrata scorrevole con un tratto piuttosto tecnico su roccia e un single track in discesa ricco di cambi di ritmo, dotato di uno strappo verso la metà e un finale a gradoni e pietre fisse. Per arrivare al sentiero ogni giro abbiamo percorso circa 10 km totali su asfalto e ciclabile, in falso piano all’andata e discesa al ritorno. Qui è stato possibile “familiarizzare” col nuovo sistema, provare le modalità su tutti i rapporti e curiosare nelle tante informazioni del display. Le modalità di assistenza dello Shimano E8000 La caratteristica più evidente con entrambe le e-mtb è stata la fluidità del motore, coadiuvata da una potenza notevole, sempre presente in ognuna delle tre assistenze ma senza picchi improvvisi, indipendentemente dalla cadenza di pedalata. Mai troppo “finto”, poco rumoroso, l’E8000 c’è ma aiuta in modo discreto, piacevole. In salita lo Shimano E8000 fornisce un buon supporto, dove ogni minimo aumento o diminuzione dello sforzo sui pedali è seguito fedelmente da un cambio di erogazione della spinta. Anche la cadenza, quindi anche i rapporti usati, influenzano l’assistenza del motore, che aumenta se aumentiamo le pedalate al minuto. Sul display è visibile in maniera molto chiara la quantità di assistenza fornita grazie al piccolo grafico colorato che funge proprio da contagiri e ci ricorda con un rapido sguardo in che modalità siamo grazie al colore, senza dover leggere numeri o parole. In modalità Eco la potenza è limitata, ma grazie all’ottima erogazione ci si trova a usare questa modalità sull’asfalto e sulle salite lievi con piacere, un buon mix di “gamba e motore” per chi sentirsi quasi su una mtb normale. In “Trail” la spinta del motore è molto presente ed è la modalità che ho utilizzato più spesso sugli strappi e sulla salita tecnica. La modalità Turbo è davvero potente, tanto che su pezzi più ripidi e tecnici la sconsiglio perché può far perdere aderenzalla ruota posteriore e alleggerire troppo l’anteriore, a seconda delle ebike utilizzate e del tipo di fondo percorso. L’ho usata in alcuni rilanci e ogni qualvolta è stato necessario un “boost” in più, ma non così spesso. Ogni preset di potenza è quindi piuttosto differente dall’altro; sarebbe bello, attraverso un test di lunga durata, scoprire quanto si possano modificare via Bluetooth i vari parametri e come ciò influenzi la durata della batteria. Forse alcuni potrebbero desiderare una modalità aggiuntiva, a cavallo tra Eco e Trail o tra Trail e Boost, ma a mio avviso non ne sento realmente il bisogno. Il consumo della batteria durante la prova è stato nella media, al pari delle altre ebike con cui ho effettuato sempre lo stesso giro. La trasmissione con la corona da 34 e il pacco pignoni 11-36 della Atala Shocker: avrei desiderato un pignone più grande per poter osare ancora di più sulle pendenze etreme. Trasmissione e potenza Sulle ebike Atala non era presente il cambio elettronico integrato Di2. Alla corona da 34T è stata abbinata una normale cassetta 10 velocità 11-36 e se in discesa non ci sono stati problemi di sorta, sulla salita ripida e tecnica sarebbe stato bello poter utilizzare un rapporto più agile come un 40 o un 42T. Ad ogni modo, la scelta di adottare una corona di dimensioni standard permette alle aziende di realizzare telai e schemi ammortizzanti più simili a quelli delle mtb normali e carri più corti, quindi e-mtb più agili. Ciò, come già accennato, dona un feeling più naturale alla guida e alla pedalata grazie anche al fattore Q di 175 mm. Inconvenienti durante il test Con entrambe le ebike abbiamo avuto degli episodi di spegnimento improvviso, risolti con un semplice riavvio dell’unità elettrica. Dobbiamo specificare che sia sotto al motore che al display la scritta “prototype” ci avvisava di avere tra le mani un prodotto non ancora definitivo. L’inconveniente riscontrato potrebbe tuttavia essere dovuto ad un lavaggio della ebike un po’ aggressivo con dell’acqua infiltrata nella batteria. L’altra pecca dell’E8000 è lo stacco brusco dell’assistenza appena superati i 25 km/h: con altri sistemi si fatica a capire quando il motore funzioni o stacchi mentre con Shimano è molto evidente questa differenza. Aspettiamo col nuovo anno i modelli in produzione per un giudizio finale più oggettivo. Si intravede la scritta “Prototype 4” nella parte inferiore del motore. Conclusioni A tutti gli effetti ho avuto la netta sensazione che il motore Shimano E8000 con i suoi 70 Nm di coppia sia più potente e più fluido di altri marchi che magari, sulla carta, hanno quei 5 Nm in più di picco massimo. L’ho potuto verificare con entrambe le ebike di Atala, messe subito a paragone con altre e-mtb motorizzate Bosch CX o Yamaha 2016 (discorso diverso per lo Yamaha PW-X 2017 che affronteremo in un altro articolo). La casa nipponica ha centrato quindi il bersaglio dopo aver affinato il primo prodotto elettrico E6000 che risale al 2013, nato per l’ambito urban. Come già successo per altri componenti mtb, Shimano è entrata di prepotenza sul mercato un prodotto valido e molto performante, intuitivo, a misura di biker e dall’assistenza molto naturale. Il tutto con un’ampia possibilità di personalizzazione tramite l’app E-Tube (disponibile da novembre per android, i-phone e i-pad) e integrazione col cambio Di2 che non vediamo l’ora di scoprire. I problemi che abbiamo riscontrato sono senz’altro da imputare alla versione ancora non definitiva del prodotto, che sarà disponibile dall’inizio del prossimo anno con le consegne delle prime ebike motorizzate Shimano. Anche se le usiamo da qualche anno, siamo solo agli albori dell’evoluzione delle mtb a pedalata assistita. Presto arriveranno sul mercato e-mountain bike dall’alto contenuto tecnologico e dotate di integrazione estrema con il biker. Shimano, dal canto suo, ha già fatto il primo passo e noi non vediamo l’ora di vedere quali saranno le prossime mosse sia da parte sua che da parte dei competitor. Per maggiori informazioni visita il sito Shimano.