L’ebike sta diventando l’espressione di tutti quegli utenti che credono nella sostenibilità, nello spostarsi velocemente e con poco sforzo, in maniera pulita e silenziosa. Non solo all’estero, ma finalmente anche in Italia.

Per i neofiti l’ebike è di sicuro un’avventura emozionante, per gli sportivi è un nuovo tipo di divertimento e per coloro che nel lavoro amano uno stile di vita moderno la bici a pedalata assistita rappresenta il mezzo di trasporto perfetto.

Quali sono però gli accorgimenti da adottare per la città, a cosa è necessario prestare attenzione alla guida di una ebike? In questo tutorial vedremo:

  • ebike e batteria
  • come preparare e “mantenere in forma” la bici a pedalata assistita,
  • i vantaggi dell’ebike in città
  • come gestire le modalità di assistenza nel traffico
  • i “trucchi del mestiere”
  • dove e come parcheggiare la propria due ruote elettrica per evitare i furti
ciclista guida una ebike in città

In città la bici a pedalata assistita è il mezzo di trasporto perfetto!

Le ebike e la batteria

Innanzitutto un primo doveroso cenno alle tipologie di bici a pedalata assistita e alla batteria: in commercio si trovano ormai tantissimi modelli di bici elettriche, ma quelle che sono definite “pedelec” (Pedal Electric Cycle) e sono a norma di legge presentano un motore centrale, nel mozzo anteriore o nel mozzo posteriore.

Tale motore si attiva solo se si pedala e deve avere massimo 250 Watt di potenza.

L’ebike può raggiungere la velocità massima assistita di 25 km/h secondo la Direttiva Europea (2002/24/CE). Oltre quella velocità il motore non deve più assistere il ciclista, per cui si potrà pedalare a 30 km/h e oltre ma sarà solo grazie alla forza delle gambe o in discesa.

I livelli di assistenza del motore di una ebike sono modificabili tramite un comando al manubrio e generalmente abbiamo tre, quattro o cinque modalità, ognuna delle quali fornisce una percentuale di aiuto sempre maggiore.

La pedelec funziona tramite l’energia immagazzinata nella batteria.

Il funzionamento di una batteria per ebike si può paragonare a quello del serbatoio di una macchina. Più il serbatoio è capiente e più strada riuscirò a fare, con la differenza che il peso della batteria è sempre uguale sia essa carica o scarica.

L’energia contenuta nella batteria è espressa in Watt/h (Wh) e si calcola moltiplicando la tensione (V) per l’amperaggio (Ah). Più la tensione è elevata, più l’impressione di potenza sarà maggiore. Più Watt/ora abbiamo, più l’autonomia sarà maggiore.

Una batteria da 24V e 4.4Ah (quindi 105 Wh) permetterà di percorrere circa 25 km, mentre una batteria da 36V e 14Ah (504 Wh) alza il limite (e il prezzo) di molto, fino ad arrivare a 100 km e oltre.

Verificate quali siano le caratteristiche della vostra ebike, sia di motore che di batteria, per capire come sfruttarle al meglio. Potete farlo consultando il manuale di utilizzo, il web o rivolgendovi al negozio dove l’avete acquistata.

Tenete conto che le ebike con il motore centrale sono le più prestanti e indicate in percorsi ricchi di salite e dissestati.

batteri con indicatori led nel telaio di una ebike

La batteria è la “benzina” di un’ebike e, in base al modello, può trovarsi posizionata nel telaio o in un altro punto della bicicletta. Spesso la batteria è dotata di indicatori led che ne rivelano lo stato di carica e di una serratura per far si che solo i possessori della chiave possano estrarla.

Ebike urban: manutenzione e preparazione

L’ebike adatta alla città ha forme, specifiche e caratteristiche diverse a seconda del suo utilizzatore. Può essere una ebike da trekking, un modello da commuting molto serio e “stiloso”, una e-mtb che possa essere usata anche nella gita fuori porta o addirittura una cargo ebike che serva per trasportare materiali come quelle viste alla scorsa edizione del festival sulle bici elettriche Bike Up.

In tutti i casi basta rispettare alcune semplici regole per avere una mezzo sempre efficiente e pronto all’uso.

Certamente la cosa principale da fare su un’ebike prima dell’utilizzo è caricare la batteria. Nel nostro tutorial sulle batterie delle ebike trovate tutti i consigli e i metodi per risparmiare il consumo della batteria, come e dove caricarla.

Qui ci limiteremo a segnalare i punti principali:

  • Caricatore – usate sempre il caricatore fornito dalla casa, mettendo sotto carica il pacco batterie in un luogo asciutto e sicuro a una temperatura compresa tra i 5 e 20°.
  • Batteria carica – Assicuratevi prima di ogni utilizzo che la vostra batteria sia carica in maniera sufficiente, per portarvi con certezza alla meta stimata. Se non utilizzata, lasciatela sempre con il 50% di carica.
  • Pulizia ebike – a intervalli variabili, a seconda dell’uso e delle condizioni meteo, serviranno dei piccoli tagliandi alle parti meccaniche della vostra ebike come trasmissione, freni, ruote, gomme e sospensioni (se presenti): se non siete esperti rivolgetevi a un ciclista competente in ambito ebike o al negoziante di fiducia.

Vantaggi della ebike in città

L’uso di una bici urban o trekking a pedalata assistita in città comporta una serie di vantaggi:

Migliora la salute – L’utilizzo di una bici elettrica allarga l’utenza a dismisura. Giovani e anziani, sportivi e sedentari: chi la usa per recarsi al lavoro, al supermercato o per una passeggiata esegue un’attività ideale per il benessere psicofisico senza sforzare articolazioni, tenendosi lontano da problemi cardiaci. Per approfondimenti consigliamo la lettura “La bicicletta elettrica fa vivere meglio e più a lungo“.

Meno fatica – Con un’ebike si possono affrontare in tutta semplicità diversi tragitti, anche in città ricche di colline o in zone montane, facendo poca fatica ed evitando di sudare, aspetto molto importante per chi si sposti per lavoro.

Emissioni zero – Una bici elettrica non inquina. Certo, per la sua produzione vengono utilizzati macchinari e prodotte delle emissioni, tuttavia il Litio delle batterie è riciclabile ormai al 90%. È lo smaltimento delle batterie che deve essere affidato a un negoziante autorizzato.

Quanti mi costi? Poco – 10 centesimi per 100 km: costo stimato dei consumi di un’ebike urban. Niente bollo, niente assicurazione, con costi di gestione e manutenzione paragonabili a quelli di una bicicletta normale.

Più veloce di macchina e mezzi pubblici – Se vivete in una città come Milano e vi spostate in ebike ve ne rendereste conto subito. Tra code, traffico, ricerca del parcheggio per le auto e acquisto del biglietto e attesa dei mezzi pubblici la bici a pedalata assistita vince a mani basse sui tragitti brevi e medi.

Scorciatoie – Con una ebike si possono attraversare zone a traffico limitato, parchi (utilizzando naturalmente le piste ciclabili in essi presenti), isole pedonali e zone vietate alle auto.

Allungatoie – Grazie alla pedalata assistita mi è spesso capitato di allungare volutamente il percorso per scoprire nuovi scorci della città, oppure di spingermi più in là rispetto ai tragitti compiuti con la bici muscolare, impiegando lo stesso tempo ma coprendo distanze maggiori.

Le modalità di assistenza in città

Sia che la vostra ebike abbia un sensore di sforzo (che regola la potenza del motore in base alla spinta impressa sui pedali) sia che presenti solamente il sensore di cadenza (quello che attiva/disattiva il motore appena si girano/fermano i pedali), nel traffico è bene fare attenzione a quale modalità di assistenza si stia utilizzando.

Su alcune pedelec la modalità “turbo” o “high” è davvero molto potente e nelle ripartenze può cogliere alla sprovvista anche il ciclista più navigato. Con la ebike ferma, fate attenzione appena iniziate a pedalare: un quarto di pedalata provoca uno spostamento repentino in avanti che va gestito, sia in termini di aderenza sia di spazio di fronte a noi.

In presenza di pavimentazione particolarmente liscia, pavé, selciato, sampietrini, porfido e rotaie del tram bisogna stare molto attenti. In caso di pioggia ancora di più, magari modificando i tragitti prediligendo l’asfalto e affrontando le rotaie perpendicolarmente e a passo d’uomo se non ci si sente sicuri.

Il consiglio è utilizzare una modalità più dolce in tutti quei frangenti “a rischio” e limitare la piena potenza solo dove serva (che corrisponde tra l’altro al massimo consumo di batteria): su salite molto ripide come le rampe dei parcheggi o strade dalla forte pendenza.

comando di regolazione assistenza di una bici a pedalata assistita

Le ebike hanno diversi livelli di assistenza che possono essere controllati tramite l’apposito comando solitamente posizionato sul manubrio. Il livello di assistenza influenza ovviamente la durata della batteria.

I trucchi del mestiere dell’urban ebiker

Casco – Usatelo sempre. Le velocità sono più elevate, e inevitabilmente, pur se il rischio di infortuni è uguale a quello della bici muscolare, andando più forte ci si fa più male se si cade. Il casco dovrebbe, a nostro avviso, essere obbligatorio sulle ebike.

Manovrabilità – A seconda del modello di bici a pedalata assistita, tenete conto del peso maggiorato del mezzo e della sua manovrabilità nel traffico lento e nelle curve strette. Fate un po’ di “prove di agilità” in un parcheggio vuoto, vi gioverà senz’altro.

Abbigliamento – estate o inverno, si viaggia più veloci, tenetene conto. Una giacchetta antipioggia e antivento, oltre che essere utile nel caso di maltempo, protegge dal “wind chill”

Pedalare le ripartenze – Se avete tragitti lunghi, sia che l’ebike abbia il cambio o a maggior ragione sia “single speed”, cioè ad un rapporto soltanto, ad ogni ripartenza imprimete una buona forza sui pedali senza sfruttare troppo il motore: risparmierete batteria.

Mai rilassarsi troppo – Con la pedalata assistita sembra tutto più facile, ma l’attenzione deve sempre restare al 100% sul traffico e la strada, soprattutto nelle ore di punta. Leggete a riguardo questo interessante articolo di Matteo Cappè “Modalità Radar“.

Cambio nel mozzo – In città è consigliato l’uso del cambio nel mozzo: si può cambiare anche da fermi, non necessita di manutenzione, va da 2 a 8 a 14 velocità ed è affidabile. Se dovete acquistare una ebike urban tenetene conto, anche della possibilità di associarlo a una trasmissione a cinghia, più pulita e silenziosa di una classica a catena.

Gomme a sezione generosa – Se dotate la vostra pedelec di gomme maggiorate (alcune aziende le chiamano “Balloon tires”) otterrete più comfort di guida con un migliore assorbimento delle asperità del terreno.

Reggisella ammortizzato – Sono poche le ditte che ne producono di validi, noi consigliamo quelli a parallelogramma che funzionano in maniere ottimale a qualsiasi angolazione mentre quelli telescopici lavorano bene solo perpendicolarmente al terreno e sono meno sensibili. Questi prodotti risultano davvero efficaci nel rendere ogni strada dissestata “liscia come l’olio”: si possono tarare a seconda del peso e una volta provati difficilmente si torna indietro.

Sella comoda – Ormai la sella con inserti in gel va per la maggiore, il nostro consiglio qui è scegliere una sella che rispetti le vostre misure antropometriche (ossa del bacino larghe, sella larga e viceversa) per salvaguardare la prostata, vista la grande scelta disponibile al giorno d’oggi. Rivolgetevi a un ciclista esperto per questa misurazione e, se pedalate molto, valutate anche le particolari selle con canale centrale per non sovraccaricare gli organi interni.

Impermeabile tascabile – Il classico poncho: può tornare sempre utile, in qualsiasi stagione. Ne esistono diversi, anche questi tascabili; valutate in fase di acquisto che abbia il cappuccio con i lati trasparenti (per avere una buona visibilità laterale) e sia sufficientemente ampio da coprirvi anche le gambe e i piedi. Attenzione, se non è specifico per biciclette può finire nei raggi con conseguenze poco simpatiche.

reggisella ammortizzato tradizionale o a parallelogramma

Con una bicicletta a pedalata assistita la velocità è più alta e le buche e i tratti sconnessi si sentono maggiormente: vi consigliamo di optare per un reggisella ammortizzato, tradizionale (sx) o a parallelogramma (dx).

Dove e come parcheggiare l’ebike per evitare i furti

Arriviamo a un argomento delicato e chiunque, come il sottoscritto, abbia subito il furto della propria amata due ruote sa cosa significhi essere in “apprensione da bici” quando questa è fuori legata.

Il primo consiglio qui è: non lasciate la bici elettrica legata fuori in strada per molte ore.

Banale, lo so, ma con i tempi che corrono e la lista di furti ai negozi di biciclette che si allunga ogni giorno, eviterei di lasciare l’ebike parcheggiata fuori a lungo, sola e indifesa, in balia a ladri che magari lo fanno di mestiere e conoscono meglio di noi ogni lucchetto e sistema di antifurto.

Tuttavia, se siete costretti a dover legare la bici fuori per molto tempo, iniziate consultando la nostra guida Consigli, trucchi ed errori nel legare la bicicletta per venire a conoscenza di ogni dettaglio, anche quelli più semplici come legare la bici a un punto fisso e non amovibile (certi pali della segnaletica stradale o rastrelliere per bici si riescono a sfilare dal terreno).

Sui lucchetti, nel nostro tutorial Guida alla scelta del lucchetto antifurto per la tua bici trovate davvero tutto sui dispositivi di sicurezza.

lucchetto antifurto per legare una  bici elettrica

Il valore di un’ebike supera quasi sempre i 1.000 e i ladri sono sempre in agguato: cercate di parcheggiarla all’aperto il meno possibile e dotatevi dei migliori sistemi antifurto.

Riassumiamo i punti principali:

Asportare batteria e display – In ambito ebike si può subito parlare di due cose, togliere la batteria e il display se dovete lasciare la vostra bici legata fuori, anche per poco tempo. Alcune bici funzionano solo con il proprio display, e già questo costituisce una sorta di antifurto.

Lucchetti e catene di qualità – Non ha senso spendere 2000 euro per una pedelec e legarla con un lucchetto da 10 euro. Investite su un prodotto che sia di qualità, certificato e garantito. Esistono addirittura lucchetti dotati di sim e GPS integrato.

Usare due o più antifurti assieme – Legate la bici in un luogo bene in vista o che si possa controllare da lontano, utilizzando un punto solido e inamovibile. Legate sempre le ruote e il telaio, senza escludere nessun componente. Non lasciate che la catena o il lucchetto tocchi terra: è più facile da forzare o da tagliare.

Parcheggi custoditi – Se la utilizzate per andare al lavoro è lecito richiedere all’azienda la predisposizione di un’area sicura e controllata dedicata al parcheggio delle biciclette dei dipendenti, anche per incentivarne l’uso tra i colleghi.

Ebike pieghevole – Se viaggiate in macchina oppure in treno e poi dovete spostarvi in città per tragitti medio/brevi, prendete in considerazione la scelta di una ebike pieghevole, la comodità di averla accanto alla scrivania in ufficio sopperirà alle prestazioni limitate.

Noleggiare l’ebike o Bike sharing – Abbiamo scritto i vantaggi di noleggiare una mtb elettrica in montagna, perché non farlo anche in città? Ormai sono numerose le aziende che forniscono questo servizio, dal bike sharing in cui si ha a disposizione l’ebike per un paio di ore al noleggio giornaliero, settimanale e mensile. Chiaramente la possibilità che la bici venga rubata non sparisce, ma ad esempio nel bike sharing il mezzo viene usato solo per andare da un punto A a un punto B e rimesso nella stazione di ricarica.

Assicurare una ebike – Con una breve ricerca sul web ormai si trovano compagnie che assicurano la pedelec contro il furto, sia che accada tra le mura domestiche sia che succeda all’aperto.

Per approfondire l’argomento ebike in ambito urbano e cicloturistico vi invitiamo a leggere anche il nostro articolo intitolato “Ebike e cicloturismo“.


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A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!