L’Alpe Cimbra, ovvero la zona del Trentino compresa tra Folgaria, Lavarone e Luserna, è un territorio alpino dove i panorami, l’aria fresca e gli ampi sentieri e strade bianche attirano ogni anno molti ciclisti.

Su mountainbike.bicilive.it ne stiamo parlando da mesi e quindi abbiamo deciso di partire per un’escursione di un paio di giorni nell’Alpe Cimbra Bike, per “toccare con ruota” i percorsi e scattare le foto che vi mostriamo in questo articolo.

foto dei paesaggi dell'Alpe cimbra bike, il Pra del Finonchio

Il Pra del Finonchio, famosa meta di escursioni e i panorami circostanti.

Io e Matteo Cappè siamo stati accompagnati dalle guide mtb dell’Alpe Cimbra Activity lungo gli itinerari e i paesaggi di questa località trentina, che come vedrete presenta tutte le caratteristiche in grado di accontentare svariati tipi di biker: dall’escursionista all’xc racer fino all’amante della fat bike o l’appassionato di downhill.

Senza dimenticare il trend sempre più in voga, la mtb elettrica, disponibile nei vari noleggi, incentivata dalle stazioni di ricarica nei rifugi e utilizzabile su una rete di strade e sentieri che si snoda lungo tutta la superficie dei 100 km quadrati dell’Alpe Cimbra.

Alpe Cimbra 2016

Per la stagione 2016 è stato fatto un grande lavoro: tutte le istituzioni locali, i comuni di Folgaria, Lavarone, Lusérn, l’Apt Alpe Cimbra, le comunità di Valle, i vari hotel, residence, appartamenti, noleggi, rifugi, l’Alpe Cimbra Activity e le società impiantistiche hanno aderito al “progetto bike” in modo da poter offrire un pacchetto davvero completo.

Sono infatti tre i noleggi dotati ora di un importante parco di e-bike, undici i rifugi “biker friendly” e ventisei le strutture ricettive che possono accogliere il turista-ciclista: dal bike chalet all’hotel con tutti i comfort, oltre il servizio di accompagnamento sui sentieri Alpe Cimbra Activity con guide qualificate.

le bici e i sentieri lungo il lago di Lavarone

“Rider benvenuti” al lago di Lavarone: il Lido Marzari e il Lido Bertoldi propongono a 4 euro sdraio, asciugamano e 2 ore di entrata al lido con doccia e possibilità di lavaggio bici.

La rete dei sentieri è stata sottoposta ad un attento esame per essere adeguata alla normativa provincialecon la mappatura GPS e l’inserimento nella App “Outdoor Active” di 31 percorsi di varie lunghezze e difficoltà, pur restando alla portata di tutti a livello tecnico.

La varietà del territorio, unita alla vicinanza con territori quali la Valsugana e il Garda, fa entrare di diritto l’Alpe Cimbra Bike nel progetto Bike Trentino, che ha l’obiettivo di valorizzare la mtb in tutto il Trentino.

Folgaria, la nostra base

Come già accennato, Matteo ed io abbiamo accettato l’invito di Daniela Vecchiato dell’Apt Alpe Cimbra e una volta caricata la macchina con attrezzature fotografiche, zaini e caschetti da bici, ci siamo diretti verso Folgaria (TN).

Folgaria, coi suoi  1168 metri s.l.m. e 3175 abitanti, è un’importante stazione turistica invernale ed estiva e si trova ai piedi del monte Cornetto (2060 m.s.l.m).

È stata il nostro punto di appoggio e ritrovo con le guide di Alpe Cimbra Activity Marco Gober e Linda Tezzele, oltre che base logistica e alloggio grazie al Folgaria Post Hotel.

Arrivando nel tardo pomeriggio, abbiamo approfittato della luce particolare e delle nubi basse per un breve giro fino al tramonto, sfruttando un pick-up per guadagnare subito quota e non perdere tempo prezioso. Le bici sono state fornite dal noleggio Test-One di Lavarone e Moda Sport di Costa.

foto della segnaletica dell'Alpe cimbra bike e il lago Coe.

La nuova segnaletica dell’Alpe Cimbra Bike e il lago Coe.

Il lago artificiale Coe è un luogo di facile accesso anche per le famiglie e la pista ciclabile che percorre il suo perimetro è ampiamente sfruttata nelle giornate soleggiate sia da ciclisti sia da turisti in relax per un pic nic o un po’ di abbronzatura, anche se lo specchio d’acqua non è balneabile essendo una riserva idrica.

Il lago Coe rappresenta l’arrivo di una delle due “salite da mito” ed è stato teatro della 17ª tappa del Giro d’Italia nel 2002, conclusasi a Folgaria con la vittoria del russo Pavel Tonkov.

Dopo qualche scatto ci siamo spostati al monte Finonchio, meta da tempo conosciuta dai biker e parte del tracciato “Scalata Finonchio” disponibile sulla App Outdooractive.

Il bike chalet Rifugio Finonchio “F.lli Filzi” a 1603 m.s.l.m. è a disposizione dei biker con 13 posti letto e una cucina tipica trentina e mantovana, in quanto i gestori sono di Mantova, oltre alla spettacolare vista sulla sulla Vallagarina, da Rovereto a Trento. L’arrivo al rifugio è anche possibile dall’abitato di Serrada con una semplice pedalata o passeggiata seguendo il segnavia 104.

Tornati al Folgaria Post Hotel, grazie alla bike room disponibile, abbiamo potuto depositare le nostre bici ed effettuare i piccoli lavori di manutenzione dopo il giro. A cena lo staff dell’hotel del simpatico Gastone Struffi ci ha deliziato con piatti tipici e dell’ottimo vino ovviamente locale, un Teroldego.

foto dei piatti tipici del folgaria post hotel

Risotto al Teroldego e spätzle alla farina di castagne, tiramisù alla nutella, l’immancabile strudel, lo stracotto di manzo con spinaci e “fungo” di patate e l’ottimo Teroldego Armilo. Grazie al Folgaria Post Hotel per averci letteralmente “viziati”.

Seconda giornata

Come di consueto (per chi abbia mai provato a trascorrere qualche giorno con un fotografo) sveglia all’alba e alle 6.30 via in sella: questioni di luce adatta alle foto…

Fortunatamente i deliziosi strudel di Gastone (appena fatti, con pasta frolla oppure pasta sfoglia, spariti in 5 minuti) e l’abbondante colazione ci infondono l’energia necessaria per affrontare al meglio la giornata.

Foto della fontana e del sentiero verso la cascata dell'Hofenthol

La fontana “d’epoca” (1936) a Guardia e il sentiero verso la cascata dell’Hofenthol.

Prima tappa, il paesino di Guardia, per due scatti alla cascata dell’Hofenthol, raggiungibile tramite un sentiero per pedoni, anche se non ci siamo tirati indietro dal provarlo con le nostre e-mtb front da 29″ motorizzate Bosch, visto l’orario molto mattutino.

Grazie all’assistenza del motore anche i sali scendi accentuati di questo sentiero si trasformano in un gioco da ragazzi, attenzione solo a dare sempre la precedenza agli eventuali pedoni che si possano incrociare.

Piccola sosta alla cascata e poi si torna a Guardia, riempiamo le borracce di acqua freschissima alla fontana e partiamo per i tracciati della famosa gara xc 100 km dei Forti, in particolare per la tratta che parte da Serrada passando dalla Parisa verso il forte Dosso delle Somme.

Un breve giro nei numerosi tunnel risalenti al periodo bellico e qualche minuto di pausa per ammirare il panorama sulla valle di Terragnolo che spazia fino al massiccio calcareo del Pasubio.

foto dei prati e le grotte dell'alpe cimbra

Dopo la salita, se siete in cerca di un po’ di fresco i numerosi tunnel vicino ai forti sono il luogo ideale. Una piccola torcia può sempre fare comodo…

Una curiosità, su questi prati si è svolta l’edizione 2012 dei Suoni delle Dolomiti, il festival di musica in quota sulle dolomiti del Trentino.

Montagna e cultura

Il forte Dosso delle Somme, anche conosciuto come Werk Serrada, è una fortificazione militare i cui resti si erigono sull’altopiano di Serrada a un’altitudine di 1.670 m.s.l.m. Il forte è il più grande di tutto il fronte e appartiene all’ampio sistema di fortificazioni austriache, sette in tutto, presenti su questa zona del confine italiano: da qui il nome della gara mtb 100 km dei Forti.

Foto del forte Dosso delle Somme in Alpe Cimbra

Il forte Dosso delle Somme e i suoi cunicoli interni.

Una breve visita è d’obbligo, anche per le sue dimensioni imponenti (100 metri di lunghezza) e l’interno ancora in buono stato.

I pensieri vanno alla prima guerra mondiale, che rappresentò per l’altopiano di Folgaria, Lavarone e Luserna un cambiamento epocale, soprattutto per il passaggio di nazionalità, da quella austroungarica a quella italiana.

Ad esempio i Cimbri, piccola popolazione che ancora si può trovare in alcune zone di Luserna, possono essere considerati un gruppo etnico a sé stante con usanze e tradizioni derivate dalla loro ascendenza germanica.

Foto del forte cherle in alpe Cimbra

Il sentiero che costeggia il Forte Cherle.

Usando ancora il pick up (per risparmiare tempo, ovviamente, non perché eravamo stanchi, eh eh…) ci siamo spostati sul Monte Toraro, sui sentieri e le strade bianche che fanno parte del giro del lago di Coe. Anche qui la traccia è disponibile in formato GPX con tutte le specifiche sul sito dell’Alpe Cimbra Bike.

Un altro tracciato interessante è la scalata al Cornetto, che parte da Passo Sommo e arriva al ripido versante sud del monte Cornetto, fino a quota 1631 metri.

Foto del lago di Lavarone in Alpe Cimbra

La ciclabile che costeggia il lago di Lavarone e il brindisi con un calice di Hugo al Lido Marzari.

Una meritata pausa

La fame e la sete si sono fatte quindi sentire e, tornati a valle, dopo una piccola pausa al lago di Lavarone per gustare un calice di Hugo, l’aperitivo tipico locale (a base di prosecco, sciroppo di fiori di sambuco, seltz, foglie di menta e lime), siamo saliti con la seggiovia del bike park Lavarone per una necessaria sosta, sia per noi che per le batterie delle nostre ebike, alla Tana Incantata.

La partenza di tre dei quattro tracciati del Bike Park Lavarone

La partenza di tre dei quattro tracciati del Bike Park Lavarone e la cartina dei percorsi con il regolamento.

Questo bike chalet si trova sul monte Tablat e mette a disposizione cavalletti per bici e stazioni di ricarica per le ebike. Da qui partono i quattro percorsi del bike park, adatti a tutti i livelli, e alla partenza della seggiovia è presente anche una pumptrack modulare, alcune strutture per i principianti e il noleggio Test-One.

Le prelibatezze della Tana Incantata hanno ricaricato anche le nostre pile e ci siamo quindi diretti verso una delle attrazioni dell’Alpe Cimbra, l’Avez del Prinzep, il più maestoso esemplare di abete bianco esistente sul versante meridionale delle Alpi.

Foto che mostra il sentiero dell'Avez del Prinzep.

Il sentiero che porta al mestoso abete bianco Avez del Prinzep.

Con i suoi 50 metri di altezza, una circonferenza di 6 metri e un’età stimata intorno ai 250 anni è uno spettacolo da ammirare “a naso in su” nel fresco del bosco che lo circonda.

Ultima meta della giornata è stata la salita verso il Pizzo di Levico, sulla strada asfaltata prima e sterrata/ciottolata poi, per giungere al forte Verle e ammirare ancora una volta il panorama, ora a picco sulla sottostante Valsugana e i laghi di Levico e Caldonazzo.

Il percorso è semplice e molto indicato per le fat bike, dato che il fondo è spesso costituito da uno strato di ciottoli su cui le ruotone a basse pressioni permettono di galleggiare meglio. Affrontato con la nostra ebike è poco impegnativo se non per la ricerca del grip che ogni tanto manca, basta un po’ di accortezza nello scegliere dove mettere le ruote.

La vista finale ripaga anche gli sforzi fatti se saliti con una mtb normale, il “Piz de Levico” è uno dei punti più panoramici della zona: si possono ammirare le Dolomiti di Brenta, il gruppo del Lagorai, le cime di Vigolana e Marzola, il Manderiolo e l’Ortigara, il Monte Verena, il Pasubio e le lontane cime del Monte Baldo, oltre ai pratoni del passo Vezzena dove si produce il formaggio tipico che porta lo stesso nome.

un ciclista percorre la strada ciottolata  verso Pizzo di Levico da cui si gode di un ottimo panorama

La strada ciottolata verso il Pizzo di Levico, la cima e lo splendido panorama circostante.

Se si prosegue camminando fino alla croce di Cima Vezzena ci si rende conto che quello su cui poggiano i nostri piedi non è pietra ma i ruderi di cemento dell’ex forte austroungarico di Spitz Verle, totalmente distrutto durante la grande guerra.

La discesa è sulla stessa strada percorsa, con qualche breve “taglio” divertente dei tornanti che farà gioire i biker più esperti, ma bisogna sempre prestare attenzione agli escursionisti.

Foto del panorama dal pizzo di levico

Un’ebike permette a una fetta più ampia di persone di poter godere di panorami simili, ma ricordatevi, bisogna sempre pedalare.

Chiaramente percorrere pedalando tutti questi itinerari in una giornata sola è impossibile, noi per questioni di tempo abbiamo effettuato la maggior parte delle risalite in furgone. Fatevi consigliare dalle disponibilissime guide di Alpe Cimbra Bike Activity, sia sul sito sia di persona se vi trovate in zona, per i vari tempi di percorrenza effettivi.

Per chi è l’Alpe Cimbra

A nostro avviso è un luogo da visitare a prescindere, sia che voi siate pedalatori esperti o alle prime armi, per tutto ciò che offre anche al di fuori della bici. La bellezza dei panorami e comunque anche la testimonianza dei sette Forti rendono l’Alpe Cimbra un posto unico, che dà sensazioni a volte contrastanti, che dona stupore ma rende consapevoli del nostro passato.

La rete di strade bianche e sentieri “double track” cioè strade militari o carrarecce è molto ampia, spesso attraversa gli altipiani del territorio in maniera dolce e alla portata di chi non è molto allenato, soprattutto se si sfrutta l’ausilio delle mtb elettriche.

Per chi ami invece la salita dura e pura, beh, c’è solo da scegliere. Il bike park Lavarone inoltre potrà accontentare i downhiller, mentre le acque del suo lago rinfrescheranno le fidanzate e le mogli in attesa dei propri uomini o essere meta ideale per il relax dopo una pedalata o un giro in pump track con i propri figli.

Anche chi accompagna i propri cari quindi potrà trovare numerose occasioni per svagarsi come il parco avventura AcroPark, il nordic walking, le escursioni e anche il golf ad alta quota.

Una particolare menzione va all’enogatronomia e l’ospitalità, entrambe al top  in una regione, il Trentino, che fa delle tradizioni e dei sapori il suo cavallo di battaglia.

Aggiungiamo i bike chalet, le strutture come i noleggi e i bike hotel e, tirando le somme, non manca nulla: possiamo affermare che l’Alpe Cimbra Bike sia ormai una “bike destination” consolidata, e con ancora molto potenziale da sviluppare.

Sicuramente lo staff di BiciLive.it tornerà a trascorrervi un altro weekend.

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A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!