Inutile dire che Bosch è leader del settore, con 60 marchi e 30 produttori in tutto il mondo che si affidano ai loro sistemi

Questo perchè l’azienda è stata la prima a proporre un sistema basato sul motore centrale (mid motor) che garantisce dei vantaggi non indifferenti come ad esempio baricentro basso e una bici decisamente più equilibrata. Oltre a questo fornisce il suo pacchetto completo che va dalla centralina alla batteria passando per il motore.. Lo sviluppo è continuo ed attinge molte delle sue tecnologie al settore automotive, che copre più del 60% del fatturato.

Una mtb elettrica Scott usata per il giro di prova

Foto Credit: © Davide Cornacchini

L’innovazione per il 2015 ha portato all’introduzione di due nuove piattaforme.

Il sistema Active Line, pensato per chi usa la bici quotidianamente ed il Performance Line, per chi cerca la vera sportiva della propria e-bike. I sistemi sono identici all’apparenza e solo il colore ne identifica l’uso.

L’unità propulsiva vanta una potenza di 250 Watt (solo in Italia la potenza è regolamentata ndr) e una coppia massima di 60 Nm (performance) e 48 Nm (active). L’altezza da terra è aumentata di ben 6 cm rispetto alla vecchia versione, aiutando il superamento di ostacoli sia naturali che artificiali.

I tre sensori all’interno rilevano 1000 volte al secondo le necessità di guida ed il sitema elettronico a 32bit fornisce tutta la velocità di calcolo necessaria per elaborare i dati.

Con l’utilizzo di questa tecnologia non si avvertono più strappi quando il motore eroga potenza e le cambiate sono molto più fluide riducendo l’usura, mentre per i puristi delle prestazioni atletiche anche il fattore Q è stato ridotto di 6 mm.

Altro importante accorgimento introdotto in questo nuovo sistema è la rapportatura interna che, utilizzando un fattore di 2.5 , riduce a 15, 18 o 20 denti la corona anteriore, equivalenti ad una gamma di corone standard di 37.5, 45 o 50.

Un motore elettrco Bosch aperto e sezionato

Foto Credit: © Davide Cornacchini

Per il sitema energetico abbiamo due scelte, sia per la locazione che per la potenza.

Le batterie prevedono due layout, sul tubo obliquo o sul portapacchi ed hanno due potenze, di 300 Watt/h o 400 Watt/h.

A completare il corredo c’è il computer di bordo Intruvia, composto dal dispaly a manubrio e il comando a manettino. Oltre alle funzionalità delle vecchie versioni ora abbiamo la distanza totale percorsa e la regolazione fine della circorferenza ruota. Ma tra tutte queste novità la vera cusiorsità restava sempre sulla stessa questione: l’autonomia.

Francesco Marzari, il resposabile tecnico di Bosch, ci ha spiegato che le prestazioni variano molto e dipendono da moltissimi fattori, quali inclinazione della strada, vento, temperatura ed il modo in cui si utilizza l’assistenza del motore. Si può infatti prosciugare la batteria in soli 20km andando su un percorso ondulato impegnativo facendo salite lunghe e ripide e all’opposto arrivare in modalità Eco a percorrerne più di 150km.

Il parco di mtb elettriche a pedalata assistita Scott per il test

Foto Credit: © Davide Cornacchini

Bosch ci ha proposto un piccolo itinerario nei pressi di Bra di circa 20 km, ma secondo me era troppo riduttivo e per avere sensazioni più “reali” abbiamo dovuto optare per un piccolo giro extra in fuoristrada tra le colline qui attorno.

Nel parco bici allestito da Scott la scelta è caduta su una Spark 27.5″, full da 120 mm di escursione che avevo gia provato a Lecco. In questo ambito meno estremo si può subito saggiare le differenze tra le cinque modalità di aiuto.

A differenza di come si potrebbe intuire, la potenza non è erogata dal motore in modo indipendente secondo la modalità selezionata, bensi è calcolata variando la percentuale di spinta in base allo sforzo esercitato sui pedali. Passiamo da un aiuto quasi nullo utile solamente a trasportare il peso del sistema alla potenza massima che arriva al 200% dello sforzo esercitato.

Il tutto ovviamente limitato ai 25 km/h come da legge, che sono 27,5 con la tolleranza applicata, ponendo un grosso limite a chi ha un minimo di “gamba”.

Superata la soglia di aiuto si avverte il peso della bici e si perde tutta l’agilità. In salita invece è tutta un altra storia.

Anche Davide Cornacchini, il fotografo che mi segue in questa presentazione, nonostante non riesca ad allenarsi con costanza causa impegni lavorativi, è riuscito ad affrontare un vero e proprio muro in single track senza scendere di sella.

Le sensazioni sono davvero buone e non andando a cercare la prestazione agonistica l’assistenza del sistema ti trasporta quasi a sforzo zero.

Ragionando in un ottica più race invece, una persona allenata può trarne beneficio comunque, magari su una salita ripida e tecnica dove a volte le gambe scarseggiano o al contrario, salvando la gamba nei tratti piani per dare tutto quando le pendenze si fanno aspre.

Si potrebbero scrivere mille parole per i luoghi e i sapori che hanno fatto da contorno a questi due giorni, ma preferisco lasciare spazio alle immagini, sicuro di quanto sappiano rendere al meglio l’atmosfera.

Bosch non poteva scegliere paesaggio migliore per incorniciare il proprio evento. Siamo rimasti davvero colpiti dalla bellezza di questi paesaggi, una gioia sia per gli occhi che per gusto e olfatto.

Una bella foto delle Langhe

Foto Credit: © Davide Cornacchini

Vini, Salumi e formaggi hanno fatto da padroni per la serata d’apertura.
Questo territorio offre piaceri culinari di spessore.

La location scelta per ospitarci è stata l’Hotel dell’ Agenzia, situato all’interno del complesso che è sede dell’Università di Scienze Gastronomiche e della Banca del Vino.

In concomitanza con l’FWD (food wine design week), evento che fonde la cucina con il design, siamo stati ospiti ad una “piccola” degustazione a Palazzo Martinengo, nella vicina Monforte d’Alba. Anche qui, una struttura completamente rivista e ristrutturata ci ha accolto con un servizio degno di nota.

Anche alle degustazioni te lo ricordano. Meglio darsi una regolata per tornare a casa con le proprie gambe!

Cinzia Loiodice, responsabile marketing di Bosch, si è prestata come nostra “autista” per questi due giorni in giro per le colline piemontesi.

Cheers! Ehm… Salute!

Quello che mi viene spontaneo è tanto semplice quanto vero. A questa presentazione erano presenti solamente due testate, compresi noi di ebike.bicilive.it, a trattare solamente il mondo della bicicletta. C’era davvero ogni tipo di giornalista e questo mi fa capire quanto questa nuova branca della bicicletta sia solo agli albori, pronta ad espolodere per ogni tipo di utilizzo e utenza.

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