Pedalare in bici elettrica non significa imbrogliare: ecco i dati Elvezio Sciallis 16 Febbraio 2016 Bike News Nonostante una continua espansione e diffusione, l’e-bike è ancora un mezzo che patisce un senso di inferiorità nei confronti della bicicletta classica e sono in molti i ciclisti che pensano che correre in sella a una bicicletta elettrica sia in sostanza paragonabile al barare. E, a dirla tutta, abbiamo la sensazione che a pensarlo siano anche parte delle persone che possiedono e usano una ebike, non soltanto quindi chi parla del mezzo senza conoscerlo bene. Da tempo qui a ebike.bicilive.it ci stiamo impegnando nel cercare di diffondere la cultura della pedalata assistita e pensiamo che per farlo non ci si debba occupare soltanto di nuovi modelli o di batterie più performanti, ma tentare anche un discorso a 360 gradi, che si occupi di ogni aspetto del tema. E ci siamo quindi imbattuti con grande curiosità e soddisfazione in questo articolo di Paul Willerton, pubblicato sul sito electricbikereport.com, che espone alcuni dati molto interessanti. Adam Alter lavora ad Austin, Texas, e si occupa di aiutare i ciclisti a monitorare le funzioni del proprio corpo e le performance in sella, difficile quindi trovare una persona più adatta a questo studio. Adam percorre ogni giorno circa trenta chilometri per recarsi al lavoro e altrettanti per tornare a casa. Lo so, sembra l’inizio di un problema di matematica delle elementari, ma abbiate fede: i risultati saranno sorprendenti e prenderemo tutti quanti un ottimo voto. Per recarsi in ufficio Adam ha due opzioni: o usare un suv, il suo Yukon XL (ha bambini e serve spazio) o utilizzare, quando le condizioni meteo lo permettono, una delle sue biciclette. Potendo permetterselo con una certa facilità ed essendo il suo campo lavorativo, Adam ha raccolto un vasto insieme di dati riguardanti le giornate in cui impiega le biciclette: Alter possiede due e-bike (una Stromer ST2 e una Focus Adventura Impulse Speed) e due biciclette (Cervelo R5 e Specialized Sirrus) e, oltre a una serie di dati normalmente accessibili, ha potuto anche valutare i Watt forniti dalle sue pedalate grazie a Quarq e Powertap. I risultati, o meglio la parte più interessante degli stessi, li potete vedere nella tabella che vi proponiamo qui sotto. Stesso percorso, stesso ciclista, quattro mezzi diversi, risultato unico: ritmo cardiaco e media di watt prodotti rimangono sostanzialmente invariati mentre a cambiare sensibilmente sono i chilometri orari e di conseguenza il tempo impiegato per raggiungere il posto di lavoro. In sostanza, volendo riassumere in pochissime parole, a bordo di una ebike si compie lo stesso esercizio fisico garantito da una bicicletta, ma si arriva prima e si guadagnano importanti ore settimanali da dedicare a quel che più ci piace. In particolare, usando una bicicletta a pedalata assistita Adam impiega una media di 10,5 ore alla settimana nel viaggio pendolare, ore che salgono a 14,7 quando si impiega una bici normale. Quanto dimostrato da Alter non ha il valore di prova scientifica, chiaro, ma è lecito supporre che una serie di studi più ampi potrebbe comunque a risultati simili. Impiegare una e-bike assicura una forma fisica e uno stato di salute ben simili a quelli di chi pedala in modo classico, a fronte di un notevole risparmio di ore della propria vita. E quando Adam passa a confrontare i dati con i giorni in cui è obbligato a guidare il suo SUV, ecco che il paragone è ancora più impietoso in quanto, a fronte di una maggiore velocità sul percorso, si ritrova con un esercizio fisico ridotto praticamente a zero e una spesa economica (carburante + parcheggio) disastrosamente maggiore. La rivoluzione metropolitana è sempre più elettrica, dobbiamo arrivarci preparati.