Arriva dal Regno Unito ProC2W, una gran bella iniziativa che è in grado di promuovere l’acquisto e l’impiego delle biciclette elettriche con un semplice finanziamento che, a fine operazione, è in grado di far guadagnare tutti i poli coinvolti nell’operazione, dal datore di lavoro al lavoratore, passando per lo Stato e, in generale, favorendo tutti noi.

C2W è l’abbreviazione di Cycle to Work, ovvero “al lavoro in bicicletta”, ed è un sistema di finanziamento che è già attivo da parecchi anni e che funziona tramite un acquisto iniziale da parte del datore di lavoro, che compra quindi la bicicletta che poi consegna al lavoratore. Il lavoratore impiega quindi il mezzo pagandolo in dodici rate che vengono raccolte tramite una riduzione mensile della busta paga.

Sia il datore di lavoro che l’impiegato, grazie alle riduzioni sulle tasse, escono in bilancio positivo da questa manovra in quanto il lavoratore avrà una bicicletta nuova che avrà sì pagato a rate, ma finirà comunque con il pagare un importo minore di tasse in quanto avrà meno reddito imponibile.

Allo stesso modo il datore di lavoro, oltre a recuperare quanto pagato per la bicicletta attraverso le rate in busta paga, pagherà meno tasse sempre per via dell’imponibile ridotto.

Cycle to Work: i lavoratori vanno al lavoro in bicicletta elettrica

In sella a una bici elettrica si viaggia verso l’ufficio col sorriso sulle labbra e tanta salute in più.

Il problema di questa iniziativa era il tetto limite, fissato a mille sterline: ora con ProC2W quel limite è stato abbattuto ed è quindi possibile l’acquisto di modelli di biciclette elettriche di fascia medio alta.

Perché ci piacerebbe vedere un simile modello diffuso anche qui in Italia? I motivi sono tanti, non solo economici, anche se è più difficile far capire il possibile guadagno di queste iniziative se non si parla di denaro.

Prima di tutto questo finanziamento promuoverebbe l’impiego dell’e-bike: spesso si pensa che il bacino degli utenti della bicicletta elettrica coincida alla perfezione con un segmento di quello degli utenti della bicicletta normale, ma è una percezione falsa.

Ci sono molte persone che, con agevolazioni come questa, potrebbero essere spinte a usare la pedelec e che non impiegherebbero mai una bicicletta normale per andare al lavoro, vuoi per la fatica fisica, vuoi per evitare di arrivare sudato al posto di impiego, vuoi per vari altri motivi.

E oltre ai motivi di guadagno economico diretto da parte dei vari poli interessati, ci sono anche molti guadagni indiretti.

Utilizzare una bicicletta al posto di una automobile ha almeno tre effetti positivi già dimostrati da tempo: riduzione del traffico, riduzione dell’inquinamento e miglioramento della salute.

Questi vantaggi si tramutano in ulteriori vantaggi: un lavoratore che incontra meno traffico arriva più puntuale sul posto di lavoro e un lavoratore più in salute prenderà meno giorni di malattia. Questo si tramuta in un miglioramento della produttività che è quindi un dato positivo per il datore.

Allo stesso tempo, un lavoratore che impiega la bicicletta sarà più in salute, con risparmio su disagi e spese mediche, e spenderà generalmente di meno per muoversi, risparmiando anche tempo per il tragitto, tempo che potrà usare come gli pare.

E infine, uno Stato che ha un maggior numero di cittadini in bicicletta è uno Stato più in salute, meno inquinato e più produttivo.

Si tratta di pura logica e non sembrano esserci ragioni forti per non muoversi in questa direzione, ma spesso cambiamenti di questo tipo incontrano resistenze immotivate prima di trovare attuazione.

Cycle to Work: i lavoratori vanno al lavoro in bicicletta elettrica

Noi di ebike.bicilive.it non possiamo far altro che dare sempre spazio ed esposizione a idee brillanti come questa e augurarci che trovino diffusione anche in Italia.

Nel frattempo, per maggiori informazioni, potete visitare il sito di ProC2W.

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A proposito dell'autore

Grande appassionato di natura, cinema e scrittura, collabora da anni con siti di musica, cinema, spettacolo e informazione occupandosi di varie tematiche. Milano gli ha fatto scoprire il mondo della bicicletta e da allora il suo amore per le due ruote continua a crescere inarrestabile.