B’Twin Village, un viaggio nella fabbrica delle biciclette Alessandro Tedesco 8 Agosto 2014 Bike News Ricordate Willy Wonka e la sua Fabbrica di Cioccolato? Eh, bravi, con il B’Twin Village ci siamo vicini! Bé, non ho trovato il mio biglietto d’oro nella tavoletta di cioccolato, ma è stata la gentilissima Cristina Guarnaschelli, PR di Decathlon Italia, a recapitarmi i biglietti aerei via email. Il giorno 19 giugno inizia così per me un’avventura come fu per il piccolo Charlie: esaltante! Avevo già visitato una fabbrica di biciclette ma, credetemi, il B’Twin Village è qualcosa di unico. Il Viaggio verso Lille Milano-Parigi in aereo, poi TGV dal Charles de Gaulle dove, con nostra grande sorpresa scopriamo che i transalpini sono affetti anche loro da “ritardi e cancellazioni”: il treno superveloce che da Parigi ci doveva portare a Lille è stato cancellato per sciopero. Ci tocca attendere 3 ore al terminal SNCF (la società dei treni francese NdR) dell’aeroporto. Quantomeno troviamo un banchetto di rinfresco Espace Collation organizzato dall’Assistenza SNCF e un simpaticissimo quanto utilissimo carosello a pedali per ricaricare il cellulare con la nostra forza muscolare. E così nel pomeriggio siamo alla stazione di Lille dove un pulmino, attraversando prati verdi, ci porta a destinazione. Siamo alle porte del B’Twin Village e mi aspettavo qualcosa del genere, giá abbiamo avuto occasione di parlarne nell’anteprima della B’Twin Original 7 ebike, e sapevo di cosa si trattava, ma arrivarci col TGV e poi attraverso i prati di questa zona della Francia è una piacevole conferma: mi fermo là davanti ad ammirare il grande portone di ingresso su cui campeggia la headline “Bienvenue dans le merveilleux monde du vélo“. Mi aspetto tante dolci sorprese… Alessandro nel Villaggio delle meraviglie Ottantaduemila metri quadrati di capannoni, quararantacinquemila recuperati al 2010 per settecentocinquanta tonnellate di acciaio, tremilaottocento metri quadrati di vetri che ospitano duemila impiegati solo in quest’area. Era un areostazione all’inizio del ‘900, poi acquisita dalla Galouises dove produceva 20 miliardi di sigarette per anno. E infine recuperata (in tutti i sensi) dalla Decathlon. Il progetto inizia il 31 agosto del 2008 con una festa per tutti i collaboratori e le loro famiglie venuti a scoprire dove risiederà il sito in cui lavoreranno gli “esperti della bicicletta”; nell’anno 2010 vede la luce la più grande Factory al mondo di bici per un preciso target: la famiglia, dal bambino ai genitori fino alla nonna! E la cui mission é creare la bici migliore per il ciclista medio alla metà del prezzo della concorrenza. La brochure del Village riporta questo incipit: “Nei prossimi 50 anni la sensibilità verso i problemi ecologici e le questioni relative alla salute pubblica e al benessere contribuiranno allo sviluppo sostenibile dell’uso della bicicletta, soprattutto in città”. L’ambizione di B’Twin è partecipare attivamente a questo cambiamento, a livello mondiale. E questo, grazie alla sua capacità innovativa e ad un obiettivo: rendere più piacevole, semplice e accessibile a tutti la pratica della bicicletta. B’Twin Village è l’espressione di questa ambizione: è un luogo unico, originale, dove gli appassionati e le loro famiglie possono vivere le emozioni che ruotano intorno alla bicicletta. Al B’Twin Village si vive: – un’esperienza sportiva nel bike park con piste dedicate all’apprendimento per bambini, piste di mtb, di pump track, bmx; – un’esperienza culturale con esposizioni: dalla progettazione alle conferenze che hanno come tema la bicicletta; – un’esperienza di shopping unica: ampia scelta di prodotti e marchi, possibilità di provare le biciclette in situazioni reali; – servizi di riparazione, di rimessaggio, un punto dedicato al lavaggio biciclette. Tutti i professionisti, dai designer, agli spedizionieri, passando per i progettisti tecnici e lo stabilimento di produzione del nostro marchio sono situati a Lille. In questo modo viene favorita la vicinanza ai nostri migliori ideatori, ovvero i clienti e gli sportivi. Migliorare con loro la qualità, il design, l’innovazione e il valore dei nostri prodotti (biciclette, componenti, accessori, tessuti, cal- zature), è il nostro impegno quotidiano. B’Twin Village: benvenuti nel fantastico mondo della bicicletta Ma perché proprio qui a Lille, vi chiederete? Forse per il buon cioccolato che nel confinante Belgio sono capaci di produrre? Forse per la buona birra che in queste terre abbonda? Forse, forse… La ragione principale è che qui nasce Decathlon: la storia del più grande negozio al mondo di sport inizia nel 1976, quando venne creata la società Decathlon Cycle a opera di Michel Leclercq. Più tardi, si espanse in Germania nel 1986 e in Inghilterra nel 1999, anno in cui nasce anche b’Twin che produce la sua prima bicicletta! Entrò, nello stesso anno, nel mercato degli Stati Uniti acquisendo i 20 negozi di MVP Sports e cambiando il marchio in Decathlon USA. Nel 2008, il gruppo ormai multinazionale assume il nome di Oxylane, e Decathlon ne diventa l’insegna principale. B’Twin è presente oggi in 20 Paesi del mondo con più di 650 punti vendita, e la produzione di biciclette è arrivata a sfiorare i 3 milioni di unità nel 2013. Cioccolato e birra fanno bene, lo sapevamo! Olivier “Wonka” Robinet, il Direttore Varco la porta e… B’Twin Village é la Betlemme della bici: spazi ordinati stracolmi di bici e accessori, piste per bambini, palestre, mense, bar, spazi e tavoli per socializzare… Steve Jobs ha dettato le regole per l’industria del futuro, e qui sembrano rispettarle. Veniamo accolti non da un uomo col cilindro sulla testa e un frac rosso, ma da una deliciouse femme: Mathilde, la PR di b’Twin che, senza formalità né stucchevoli convenevoli, ci conduce ad un tavolo della mensa dove incontriamo un affabile uomo dal nome Olivier Robinet, direttore di b’Twin. È lui che ci intrattiene gradevolmente, presentandoci il mondo b’Twin con una conversazione in cui io e gli altri 4 colleghi partecipiamo con golosa attenzione. Olivier ci ripete in un italiano condito da un dolce accento francese che b’Twin lavora per il ciclista medio per cui sono state fatte delle scelte, e su queste scelte vogliono essere i migliori. La scelta è quella di accontentare il cliente medio e di avere un feedback da lui positivo. “Il nostro obiettivo è di avere una valutazione da parte del cliente di 4,5/5. Non 5/5, perché sennò sarebbe un prodotto di lusso e sarebbe carissimo! E neanche 2 o 3, perché sarebbe scandaloso, ma 4,5 al più basso prezzo di mercato.” E continua Olvier guarnendo il suo discorso con panna: “Se vuoi il lusso allora ti compri una Specialized, che è una fantastica bicicletta e così compri un prodotto ecellente con un pezzo di sogno. Noi ti facciamo pagare una bici eccellente, il sogno è gratis! Anche l’innovazione è finalizzata a soddisfare il cliente medio: “b’Twin studia l’innovazione per aiutare i propri clienti a farsi piacere la bicicletta, non per vincere il Tour de France;” dice sempre Olivier, che aggiunge: “Non c’interessa togliere 1 grammo dal telaio, ma inventare, ad esempio, un freno che permetta ai bimbi di non rovinarsi le scarpe, di stare in sicurezza e fare contenti i genitori (le leve StopEasy ndr). b’Twin punta tantissimo sull’innovazione: il 30% degli utili vano spesi in R&I sempre per ottenere una bici accessibile a tutti; la sicurezza è uno dei punti più sensibili per l’innovazione, laddove questa serve ad avvicinare quella piccola percentuale di persone che della bici hanno paura.” E cosa ci dice Olivier sulla produzione delle biciclette B’Twin? Le fabbriche dei telai, degli accessori e anche dell’abbigliamento B’Twin sono dislocate nel mondo in posizione strategica, vicino i centri di distribuzione, in modo da minimizzare i costi di trasporto e quelli per alimentare la catena di distribuzione. E a proposito dei costi di produzione ci precisa che demandare la produzione a realtà aziendali situate in Cina o in Bangladesh non fa parte della filosofia imprenditoriale b’Twin. I dazi doganali imposti farebbero lievitare eccessivamente il costo finale che dovrebbero sostenere, oltre a comportare tempi lunghi per l’approvvigionamento e spese di trasporto molto elevate. Inoltre non avrebbero il totale controllo della qualità nel processo produttivo. Difatti la produzione destinata ai Decathlon del nostro continente viene realizzata in Europa (Portogallo, Belgio, Romania, Italia), sarebbe una follia, a detta di Olivier, farle realizzare in Cina o Taiwan (sebbene in quest’ultimo si producano tutti i telai in carbonio marchiati b’Twin). “Noi saltiamo tutta la catena della distribuzione e abbattiamo i costi di trasporto, solo così possiamo offrire un prodotto dalla qualità altissima al miglior prezzo di mercato” Qualcuno oserebbe dargli torto? Il Negozio, gli spazi, le persone… Ovviamente la parte del leone la fa il negozio che è collocato nell’edificio principale: appena si varca l’immensa “ruota” d’ingresso ci si trova davanti il vastissimo assortimento di tutti gli articoli b’Twin; fai più attenzione e in un angolo ti trovi l’officina fai-da-te, o anche assistita (centratura delle ruote, cambio dei copertoni, piccole riparazioni…) e il servizio di serigrafia personalizzata per l’abbigliamento e di biomeccanica e analisi posturale. E poi ci sono Les Espaces de Pratique e la Zone de Test Intérieure, due spazi interni, uno che permette la pratica della bici ai bambini con dei percorsi disegnati per terra e l’altro, grande, con passerelle, ponti e percorsi che consente di testare le bici e anche di realizzare corsi di formazione per chi, tra gli adulti, vuole imparare sebbene con ritardo ad andare in bici. Niente viene lasciato al caso, e all’ingresso pure la sala b’Twin Fit, con 1200 mq la più grande della città. E gli spazi esterni? 20.000 mq di piste esterne protette, con rivestimenti che le rendono accessibili con qualsiasi condizione meteorologica e una parola chiave: accessibilità. Il b’Twin Park incoraggia numerosi tipi di pratiche sempre all’insegna dell’emozione… Ed ecco di cosa è guarnito il b’Twin Park. Il B’Twin Mountain,12 discese con livello di difficoltà progressivo, che consentono di stare in sella senza correre rischi. Le piste sono polivalenti e possono essere utilizzate con tutti i tipi di biciclette, a patto che siano dotate di copertoni “grassi”. L’Area Cross Country, lo spazio dedicato alla mtb, in cui ci sono 3 livelli di pratica, ciascuno dei quali presenta una pista più o meno impervia, e con rivestimenti che vanno dallo scisto semplice fino alla terra, alle pietre e alle radici. In totale, 1,2 km di piste a disposizione per salite e curve rialzate, studiate però per essere accessibili a tutti. Una Pista di bmx, sviluppata in collaborazione con LUC (Lille Université Club), in grado di ospitare gare internazionali. È un’area moltò tecnica, difatti la pista è recintata e con accesso regolamentato. Il Kid Village; 3 sono le zone del Kid Village. La prima è dedicata alle biciclette da 14/16 pollici (3/5 anni). Una sottile striscia di asfalto, con l’erba sul bordo, aiuta ad apprendere l’ABC della bicicletta: pedalare! Seconda zona, sempre per lo stesso tipo di bicicletta, un viottolo in terra battuta presenta delle curve più ampie per iniziare a controllare il proprio mezzo. Infine, una zona per le 16 pollici e oltre (6/8 anni): quest’area è un vero e proprio parco scuola in asfalto che simula una strada: semafori, cartelli stradali, rotonde, tutto deve consentire l’apprendimento dei primi rudimenti del codice della strada. In concomitanza, 2 circuiti d’accesso propongono dei dislivelli e uno spazio con della sabbia per imparare a fare le scivolate. Il Pump Track. Qui è divertimento puro! Il principio del pump track è semplice: imparare ad andare in bici… senza pedalare! La pista è accessibile agli utenti di bmx, playbike e qualche modello di mtb. Sono state create due piste parallele, con lo scopo di procedere su un circuito indefinito. Credetemi, sono estasiato come Charlie alla Fabbrica di Cioccolato. Il Viaggio tra le Sale Dopo la bella chiacchierata con Olivier, ed esserci guardati un po’ intorno, inizia il nostro viaggio all’interno del capannone. I tempi sono forzati per il primo giorno, il ritardo del treno ci costringe a correre, pas mal! Il nostro cicerone è un simpaticissimo ingegnere italiano Matteo (è lui, sì, sì, Umpa Lumpa!) che si presta a guidarci per tutto il villaggio e a fungere da interprete con i vari capireparto. Giusto il tempo di ambientarci grazie all’introduzione del Direttore, e capire che qui risiede il cuore della progettazione e della produzione di b’Twin. Porte e porticine dove dietro si nascondono segreti e meraviglie, sapere e tentazioni, passato e futuro… L’Area Progettazione dove 40 ingegneri sono al lavoro sulle geometrie, sulle parti di contatto delle bici da strada, mtb, city, urban, trekking, bimbo ed ebike! Matteo ci spiega che ci sono spazi ampi di condivisione del lavoro tra ingegneri, grafici, progettisti, e tester, così che ogni prodotto viene studiato elaborato con la collaborazione e il contributo di tutti. E tutti praticano la bici: dai dirigenti ai dipendenti ciò che sintonizza sulla stessa frequenza tutti è la passione comune per le due ruote. Non trovi una persona, dico una, lì dentro che non usi la bici; chi ex campione di bmx, chi semplice urban biker, chi invece viaggiatore cicloturista, chi biker, chi downiller… Le nostre due guide, Mathilde (PR di b’Twin) e Matteo (Components and Technologies Engineer), ci portano attraverso il prodigio di questo “villaggio” e iniziamo a visitare quelle stanze dove nascono, dai disegni ai prototipi, i prodotti che poi riempiranno le corsie dei Decathlon di tutto il mondo e finiranno sotto centinaia di migliaia di “medi” glutei. È un brulicare di Umpa Lumpa che entrano ed escono da porte con su stampato nomi che lasciano non poco intendere cosa possa succedere lì dietro: la sala Innovation e Realibility e la sala API, Assemblage Prototypage Industriel. Dai progetti degli ingegneri nascono i prototipi di accessori, componenti e bici. Qui nasce il prodotto finale che l’utente poi userá, qualsiasi idea considerata valida per il cliente viene sviluppata e poi realizzata. Qui avviene l’evoluzione darwiniana della prototipazione industriale con tutti i passaggi dal modello più elementare, che gli umpa lumpa b’twiniani chiamano “mostro”, fino al risultato finale che ha una gestazione di 3 anni fino alla validazione. Una simpatica procedura per realizzare i test delle biciclette è quella di reclutare i tester tra coloro che hanno commentato le bici sul sito b’Twin: vengono contattati e ospitati in giornate intere di prova dei nuovi modelli, e le loro osservazioni sono prese in considerazione per eventuali successive modifiche del progetto. Dall’API i prototipi passano poi ai successivi laboratori tra cui quello dei test e passate tutte le severe verifiche a cui b’Twin sottopone questi primi prodotti, si arriva alla sala verniciatura in cui si “veste” definitivamente quello che poi sarà il prodotto finale con le colorazioni più adatte e alla moda e l’applicazione dei decals. Matteo ci spiega che il “piano di design” o addirittura il prototipo approvato viene poi consegnato al costruttore del telaio che lo utilizzerà per realizzare il prodotto finale. Matteo ci guida poi in quello che riconosco essere il “covo degli umpa lumpa”, la direzione tecnica, una distesa di tavoli su cui i suoi colleghi disegnano le loro idee. La specializzazione è altissima, ognuno con un suo preciso settore: ci sono quindici “ingegneri componente”, ad esempio uno degli ingegneri si occupa solo dello sviluppo dei manubri e attacchi, l’altro solo dei pedali… Quelli che si occupano dei telai sono in cinque: Matteo si occupa di strada e mtb, chi solo bimbo, poi città, pieghevoli e progetti speciali. L’ultimo passaggio tra le affascinanti sale di questo Villaggio è quella dell’Atelier tessile dove viene progettato anche tutto l’abbigliamento che b’Twin distribuisce in Europa. I laboratori di produzione e confezionamento sono localizzati in Romania e nei paesi dell’Est europeo, i tessuti sono principalmente di provenienza italiana. Qui a Lille c’è il reparto di progettazione e design, nel quale una sartina e una stilista danno vita ai capi di abbigliamento dedicati ai ciclisti che troviamo nei negozi Decathlon. Lo studio dei colori, viene fatto in coordinato con i modelli di bici della stagione, per la felicità del pimper… Anche qui lo studio e la verifica sono molto approfonditi: i test dei capi di abbigliamento vengono effettuati sia dal personale interno b’Twin che dai partner ufficiali, niente poco di meno che la squadra ciclistica professionistica Francaise des Jeux e il gruppo juniores U19 Racing Team. Lo Stabilimento: la Fabrique Ed a soli trecento metri dalla progettazione si passa all’assemblaggio: un capannone adiacente che porta il nome Fabrique. Lo stabilimento del b’Twin Village assembla buona parte della serie di biciclette b’Twin. Questo stabilimento “a portata di mano” punta alla massima flessibilità, per essere sempre vicino alle aspettative del cliente. Sono 3 le diverse aree dello stabilimento: -un’area per l’assemblaggio delle ruote; -un’area di verniciatura (telai e forcelle delle biciclette); -un’area per l’assemblaggio delle biciclette. Allo Stabilimento del b’Twin Village arrivano dai produttori i telai grezzi che vengono verniciati, trattati e rifiniti con i decals; successivamente viene eseguita l’intera procedura di assemblaggio delle biciclette e la costruzione delle ruote marcate b’Twin, montate manualmente con l’ausilio parziale di macchinari e quindi verificate. Qui si riesce a produrre una quantità media di 1.000 biciclette al giorno grazie alle 4 catene di montaggio sulle quali vengono alternati tutti i 40 modelli b’Twin presenti in catalogo. Per la cronaca, la prima bicicletta «made in Lille» è stata prodotta il 21 aprile 2010. E dallo Stabilimento, il passo ai Decathlon di tutta Europa é davvero breve, basta solo 1 giorno e la vostra b’Twin é pronta. Bè, la prossima puntata vi racconterò delle bici, dei modelli e delle novità. La sera siamo andati a cena in un locale tradizionale di Lille, niente cioccolato, ma gustose zuppe di formaggio e carne innaffiate di ottima birra!