Viviamo in tempi in cui bastano ormai pochi anni per passare da fantascientifici sogni di laboratorio alle ultime prove su strada prima di cominciare la vendita di modelli futuristici, e proprio questo è accaduto alla bicicletta a idrogeno prodotta da Cycleurope con la collaborazione di Pragma Industries e Ventec.

Solo due anni fa, come scriveva il nostro Alessandro Tedesco, questa bici era un prototipo sul quale si riponevano grandi speranze, e ora la sella di questa particolare due ruote verrà inforcata da alcuni fortunati impiegati del servizio postale francese, La Poste, per una prova su strada ancora più seria e impegnativa del solito, visto che ogni giorno le celle a idrogeno dovranno fornire parecchia energia per recapitare la posta lungo chilometri e chilometri di strade francesi.

Si tratta di quel momento magico nel quale tutti i dati raccolti in laboratorio vengono sottoposti alla prova del nove per capire se la bici potrà essere commercializzata in pochi anni, seguiranno quindi le consuete fasi di esordio sul mercato a prezzi relativamente alti destinati ad abbassarsi poi velocemente, una volta che la bicicletta all’idrogeno diventerà una realtà diffusa e comune.

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Abbiamo già visto, in modo magari più ridotto ma analogo, accadere la stessa cosa con l’e-Bike: esordio con prezzi alti e molti dubbi e quindi una accettazione e impiego sempre maggiore, un interesse crescente fino al momento che stiamo vivendo ora, con eventi dedicati al nuovo mezzo e una diffusione che cresce di anno in anno.

Il prototipo, denominato Alter Bike, è il primo modello di bicicletta a impiegare celle a idrogeno con stoccaggio del carburante in contenitori riciclabili, il tutto unito a una struttura ibrida che distribuisce e bilancia la richiesta energetica fra la batteria al litio e le celle a combustibile idrogeno e l’ipotesi più realistica di esordio sul mercato, che avverrà con il brand Gitane, è per il 2016.

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Proprio come accaduto per le biciclette elettriche, il mondo della pedalata assistita a idrogeno è ora in gran fermento e attivo su vari fronti, dalla bici Hi-Cycle messa a punto presso la New South Wales University fino, guardando in casa nostra, al modello realizzato dall’Università degli studi di Napoli: in varie parti del mondo la ricerca è molto attiva e si ha la sensazione di essere ormai vicini al momento dell’ampia diffusione.

Cycleurope è ottimista, con buone previsioni di diffusione e vendita, in particolare pensando a quanto sta accadendo alle e-Bike che nel 2011 rappresentavano circa il 10% del loro venduto e ora sono già salite al 30%: economiche e prive di impatto ambientale, le biciclette all’idrogeno sono il futuro che sta per smettere di bussare alla porta ed è deciso a entrare nelle nostre vite.

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A proposito dell'autore

Grande appassionato di natura, cinema e scrittura, collabora da anni con siti di musica, cinema, spettacolo e informazione occupandosi di varie tematiche. Milano gli ha fatto scoprire il mondo della bicicletta e da allora il suo amore per le due ruote continua a crescere inarrestabile.