Dopo aver provato la bici da downhill, a Livigno ho provato anche la mtb elettrica.

A metà giugno del 2015, durante un press trip, ho contratto la passione per la mtb. Ma Livigno aveva altre sorprese in serbo per me: prima di tutte, il paese stesso.

Benché Livigno superi di poco i seimila abitanti, le attività extra-ciclistiche non mancano. Al di là dello shopping IVA-free ci sono un sacco di cose da fare: oltre al Larix Park, il parco avventura che ho molto apprezzato, ci sono Spa, locali e ristoranti a sufficienza per non annoiarsi anche in un soggiorno medio-lungo.

Per una cena come si deve c’è l’imbarazzo della scelta, tra i tanti raccomando il ristorante Bivio gourmet, che a mio parere non ha nulla da invidiare a una cucina stellata.

la prima volta con una emtb lungo i sentieri di Livigno

A prima vista l’ebike, una Scott E-Spark 720, mi è sembrata molto simile a una normale mountain bike.

Torniamo alle nostre amate due ruote

La mattina successiva al mio battesimo del fuoco, ho provato per la prima volta l’ebike: la bicicletta con la pedalata assistita. Devo dire che, a differenza di alcuni che erano con me, l’idea della mtb elettrica a me è piaciuta immediatamente.

Fin da bambino ho sempre nutrito un grande amore per la montagna, ma non avevo mai approcciato le attività in mtb perché più faticose di quanto mi risultasse piacevole. Al noleggio del Dr. Rent ci hanno dato caschi aperti, protezioni leggere e alcune Scott E-Spark 720 con forcella e ammortizzatore posteriore bloccabili e ruote da 27.5″.

Ai miei occhi di “novizio”, l’unico dettaglio che la distingueva da una normale mtb era il piccolo quadrante montato sul manubrio. Per dimensioni e posizione, sulle prime pensavo che la batteria del motore Bosch Performance fosse la borraccia.

sosta durante una gita in ebike a Livigno

Per la nostra prova abbiamo percorso lo splendido itinerario cross-country della Val delle Mine.

Saliti con la telecabina del bike park Mottolino abbiamo imboccato il sentiero della Val delle Mine. È uno splendido percorso cross-country fra prati fioriti e malghe, su un fondo di sassi, terra, ruscelli e lingue di neve fondente. Grazie agli insegnamenti di downhill del giorno precedente, mi sono goduto le parti in discesa senza troppi problemi, fermandomi di tanto in tanto per fotografare qualche scorcio delle montagne valtellinesi.

Chiaramente, al di là del piacere dell’escursione, ero molto curioso di provare questa mtb elettrica Scott sulle salite. Beh, devo dire che il funzionamento è molto intuitivo: sul manubrio, a sinistra, tramite una pulsantiera simile a quella del cambio si possono impostare quattro diversi gradi di assistenza alla pedalata a seconda di quanto si voglia faticare.

Nel grado di massimo aiuto, la batteria ha un’autonomia di circa 30 km, che possono aumentare fino a quattro volte con i gradi inferiori. Per intenderci: il percorso delle Mine è lungo circa 15 km, io ho tenuto sempre gradi di assistenza medio-alti e a fine percorso avevo consumato circa metà batteria.

La sensazione della pedalata assistita è strana. Mi aspettavo una via di mezzo tra bike e moto, invece non c’entra proprio niente. Un paragone più efficace potrebbe essere di andare in mtb sotto gli effetti della pozione magica di Asterix.

L’aiuto del motore elettrico Bosch non è sempre uguale: se spingi poco dà meno potenza, se invece si pedala un rapporto agile lui “sente” la cadenza e la potenza impressa e reagisce di conseguenza.

Quindi la e-mtb asseconda esattamente i movimenti del ciclista, amplificando la potenza delle sue pedalate e permettendogli di superare salite più ostiche di quanto il suo fiato e le sue forze gli consentirebbero normalmente.

sosta durante un'escursione in ebike a Livigno

Grazie alla pedalata assistita siamo riusciti a superare tutte le difficoltà del percorso senza l’assillo della fatica e ci siamo goduti appieno lo splendido panorama di Livigno.

A seconda di chi si trovi in sella, il vantaggio della e-mtb può declinarsi in benefici molto diversi.Per chi è alle prime armi, l’ebike è un punto di accesso ideale per il mondo della mtb; chi è fuori allenamento potrà partecipare a escursioni impegnative senza timore di sputare i polmoni; chi è già allenato, infine, potrà percorrere sentieri più lunghi e tentare nuove sfide, affrontando anche tratti tecnici in salita in scioltezza come mai fatto prima.

Poter disporre di un motore elettrico torna comodo in ogni caso, quando si affronta un imprevisto come uno strappo muscolare o uno di quei bruschi cambiamenti climatici che sono così frequenti in montagna.

Insomma, le mie speranze sono state ampiamente confermate: lungi dal togliere il piacere della mtb, l’ebike promette al contrario di essere una vera e propria rivoluzione, pari all’introduzione della prospettiva in pittura a opera di Giotto.

Il futuro è ancora tutto da pedalare.

Testo di Livio Gambarini (liviogambarini.blogspot.it)

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