Wilier Triestina 101X Hybrid con motore Fazua: il test della eMTB da XC Claudio Riotti 9 Dicembre 2019 Test Wilier Triestina ci ha fornito in test la eMTB front da cross country 101X Hybrid con motore rimovibile Fazua, ruote da 29 e forcella da 100 mm di escursione. Wilier è un’azienda italiana con sede a Rossano Veneto ed è stata fondata nel 1906 a Bassano del Grappa (VI) da Pietro Dal Molin. Oltre alle tradizionali bici da strada, le MTB e le gravel, Wilier si è specializzata sempre di più nella produzione di ebike arrivando a proporre ben 28 biciclette a pedalata assistita come si può vedere nel catalogo e listino prezzi ebike Wilier 2020. La Wilier Triestina 101X Hybrid è una front da XC con motore asportabile Fazua. Il nuovo segmento delle ebike ibride La maggior parte delle ebike moderne sono delle biammortizzate o delle front che puntano ad avere sempre più potenza e autonomia grazie a batterie più grosse e pesanti e motori che a fatica si riducono di dimensioni. Nel tutorial su come scegliere un’ebike (front, trail o enduro?) abbiamo parlato della distinzione tra le tre macro categorie principali e come sceglierle in base alle proprie esigenze. Con la Wilier 101X HY entriamo però in un segmento relativamente nuovo in cui diverse aziende propongono ebike front da XC “cattive” o full leggere da marathon, trail ed enduro ben sotto la fatidica soglia dei 20 kg, oltre che gravel ebike e specialissime da corsa elettriche ancora più leggere. Si tratta di ebike ibride, con meno potenza e autonomia ma più naturali e intuitive da guidare, create per chi ama pedalare e vuole un’assistenza non invasiva su un mezzo più leggero rispetto a una elettrica classica. Qual è la prerogativa di questo nuovo segmento di ibride? L’utilizzo del sistema della tedesca Fazua, attualmente l’unico, che favorisce la guidabilità dell’ebike con l’ottimizzazione dei pesi, ampliandone le modalità di utilizzo con la possibilità di avere a tutti gli effetti due bici in una. Come? Basta rimuovere il blocco motore-batteria e si ottiene una “muscolare” dal peso quasi uguale a quello di una bici tradizionale. Ecco il cilindro che contiene motore e batteria assieme. La Wilier 101X Hybrid utilizza infatti la drive unit Fazua per contenere il peso in soli 16,5 kg: un ottimo traguardo su un mezzo che ricalca le geometrie delle mountain bike da cross country 110FX e 110X, cavalli di battaglia usati nelle competizioni internazionali dagli atleti della squadra Wilier Force 7C tra cui Johhny Cattaneo e Massimo Debertolis. Vediamo come si è comportata nel test… Quello tra le pedivelle non è il motore ma uno speciale movimento centrale con coppia conica e ruota libera interna. Wilier Triestina 101X Hybrid, caratteristiche tecniche La 101X Hybrid nel montaggio in test ha un prezzo di 5.100 euro e il montaggio prevede la nuova trasmissione Shimano XT a 12 velocità con manettino e cassetta SLX 10-51. Esistono altri due montaggi da 6.200 euro e 7.000 dove il peso scende ulteriormente e la componentistica diventa top di gamma. Per tutte e tre le versioni il telaio è in leggero carbonio monoscocca. Ho spostato gli spessori da sotto il manubrio a sopra per caricare meglio l’anteriore in salita e avere grip in curva. La forcella della 101X Hybrid in prova è una RockShox SID RL Select da 100 mm con blocco al manubrio utile quando si pedala molto su asfalto o strade bianche. È sensibile a inizio corsa ma anche sostenuta nei fine corsa sugli atterraggi dai salti o sui gradoni. I freni sono degli ottimi Shimano XT 8100 con dischi 180/160mm, le ruote sono Miche 966H e le coperture sono delle Vittoria Barzo da 29×2.25″. La guarnitura è Miche con una bella corona anodizzata giallo/oro da 32 denti che stacca parecchio dal resto della bici. La componentistica è affidata a Ritchey e la sella è una Selle Italia X1. La 101X HY è disponibile in due taglie (S e M/L) con colorazione black/red glossy. Il peso della bici completa è di 16,47 kg senza pedali, taglia S e montata con camere d’aria. Convertendola a tubeless si risparmiano circa 300 grammi. Il pulsante di accensione del sistema Fazua. Basta staccarla la batteria di qualche centimetro dal telaio e si può accendere facilmente, non serve estrarla completamente. Il sistema Fazua Evation 1.0 Per chi non lo conoscesse, i brand che ormai montano Fazua sono più di 40 su bici gravel, da corsa, urban, da bambino ed eMTB. Vediamo come è fatto. Il Fazua Evation 1.0 dispone di una piccola batteria da 252 Wh inserita in un cilindro di alluminio che contiene il motore da 250W e 55 Nm di coppia. Il peso del cilindro è di 3,32 kg mentre tutto il sistema (motore+batteria+movimento centrale) pesa 4,6 kg, quindi molto leggero rispetto alle unità elettriche delle altre aziende dove solo il motore si aggira sui 3 kg. Il sistema Fazua Evation 1.0 nel suo insieme. La Wilier ha il Remote B come display. Il cilindro è estraibile e al suo posto è possibile installare, acquistandolo a parte, un vano identico ma vuoto, la “downtube cover” dal peso di circa 500 grammi. Sul telaio infatti resta solo il movimento centrale Fazua che dispone di una coppia conica e ha praticamente zero attrito in pedalata. Con la downtube cover, ovvero il cilindro che sostituisce motore e batteria, il peso della bici in test sarebbe di 13,67 kg. Sulla sinistra il blocco della forcella e il comando delle assistenze Fazua Remote B, che resta purtroppo un po’ lontano dalla manopola. Il comando del sistema Fazua Il sistema Fazua è comandato tramite un vistoso display al manubrio (stanno lavorando a un nuovo display più minimale) con tre pulsanti e 11 led colorati che ci avvisano sullo stato di carica della batteria, sulle eventuali problematiche del sistema elettrico e in che modalità di assistenza stiamo pedalando. Queste ultime sono tre, salendo di potenza: Breeze (verde) che fornisce indicativamente un 30% di spinta; River (blu) circa il 60% della spinta; Rocket (viola) che sfrutta il 100% del motore. L’undicesimo led indica con dei colori eventuali notifiche di errore. In assenza di errori l’indicatore è spento. Tenendo premuto il tasto “giù” nella modalità “nessuna assistenza” si attiva dopo 2 secondi il Walk. Il comando è Bluetooth e si collega automaticamente allo smartphone scaricando l’app Fazua. L’app è disponibile per Android e Iphone, non permette di modificare le assistenze ma include le seguenti funzionalità: Tachimetro Navigazione e tracciamento GPS Panoramica tecnica, stato di carica della batteria Supporto, accesso diretto al servizio Fazua Interazione e condivisione delle uscite con gli altri Riepilogo e analisi dei dati raccolti dopo un’uscita Rivolgendosi a un centro autorizzato Fazua è possibile aggiornare il sistema, modificare le percentuali di assistenza dei tre livelli ed effettuare eventuali check up. Come accennato, la Downtube Cover è un cilindro portaoggetti (disponibile separatamente), da inserire quando si toglie il sistema Fazua e si usa la 101X HY come una bici normale: la cover contiene facilmente gli attrezzi, la camera d’aria, le bombolette CO2 ma anche una giacca tascabile, barrette e gel. È disponibile a parte al prezzo di 84 euro. L’ingranaggio a tre facce che trasmette il movimento dal motore alle pedivelle. Particolarità del sistema Fazua Se lo stato di carica della batteria è inferiore al 30% o se la bicicletta rimane ferma e non si preme nessun pulsante del comando per tre ore, la batteria si spegne automaticamente e deve essere riavviata estraendola; stesso discorso dopo otto ore di inattività. Con un livello di carica residuo uguale o inferiore al 15-20% il sistema diminuisce le prestazioni di supporto del motore per evitare brusche interruzioni. Nella guida, la cosa che più si avverte e a cui ci si deve abituare è il rumore della ruota libera presente nel movimento centrale che si attiva ogni volta che si fermano i pedali con un “trrrrrr” molto percepibile e un po’ fastidioso per i rider che amano le bici silenziose. La Wilier 101X HY può passare tranquillamente per una bici tradizionale. Il test della Wilier Triestina 101X Hybrid Sono alto 170 cm con un peso di 73 kg in assetto di pedalata. La taglia S della 101X è compatta con un top tube di 592 mm e un reach di 421 mm. Il carro è abbondante con 454 mm e l’interasse totale è di 1160 mm. Gli angoli sono 74,5° per il tubo sella e 69,8° per lo sterzo, più verticali rispetto alla sorella muscolare Wilier 101X che ha un angolo sella di 73,5° e 69° per lo sterzo (taglia S). Molte front da XC 29″ montano manubri da 750 mm, strano quindi trovare sulla 101X una piega da soli 720 mm. Un attacco abbondante da 90 mm, un paio di comode manopole in spugna e una sella confortevole ma un po’ scivolosa completano gli appoggi della 101X HY. Le coperture Barzo di Vittoria sono estremamente scorrevoli e in condizioni asciutte offrono un grip di tutto rispetto, pur non essendo della versione in graphene con mescola 4C. Forse proprio per questo motivo l’aderenza è minore sull’umido e sul bagnato. Come considerazione, su una ebike pur leggera da 17 kg mi permetterei di montare degli pneumatici un po’ più robusti e magari dalla tassellatura ancora più accentuata, ma ovviamente perderei in scorrevolezza, punto forte della Wilier 101X come vedremo tra poco. Certamente una trasformazione in tubeless e l’utilizzo di sistemi per la protezione del cerchio gioverebbero non poco ai comunque validi pneumatici Barzo. Altra osservazione, il magnete sui raggi della ruota posteriore che funge da sensore di velocità è un sistema po’ datato, sarebbe bello, considerando anche il prezzo della bici, trovare un magnete integrato più sicuro e affidabile sul disco posteriore. La Wilier 101X HY in salita Per apprezzare le doti della 1010X HY basta metterla in Rocket, l’assistenza “viola”, e la bici si arrampica ovunque con destrezza e agilità. Di certo non ci si può aspettare la spinta dei motori delle eMTB tradizionali, mezzi con cui non è da paragonare perché a tutti gli effetti è una bici ibrida e non una ebike vera e propria. Tuttavia il Fazua su una front da XC leggera è un ottimo connubio, credo che sia la soluzione migliore provata finora per non snaturare la bici ma comunque fornire una spinta valida e presente. Quindi se siete soliti pedalare bici da cross country, con la 101X HY vi si allargherà il sorriso: scattante, rigida, è molto performante sulle salite scorrevoli ma anche sulle radici e sul tecnico non si tira indietro. Come accennato, nella modalità Rocket si “vola”, mentre negli altri due setting la spinta è meno avvertibile e serve un po’ più di gamba: è qui che si coglie ancor più l’essenza ibrida della Wilier. La modalità Breeze, quella minore, permette di pedalare con un assistenza appena accennata ma tuttavia presente e allunga la durata della batteria da 252 Wh. Per quanto riguarda la guida, la manovrabilità sui tornanti in salita e nello stretto è molto buona grazie al corretto mix di geometrie e angoli e la distribuzione dei pesi è ottimale. Sulle salite con radici e gradoni mi sono sentito leggermente limitato dalla sella alta, difatti come spiegato nel tutorial “guidare un’ebike in salita e discesa“, anche in salita spesso faccio uso del reggisella telescopico abbassandolo di qualche centimetro, in modo da avere più spazio per manovrare la bici affrontando gli ostacoli, lasciando più luce alla sella sotto di me e abbassando il baricentro per migliorare la stabilità. Fortunatamente la bici è predisposta per l’installazione di un dropper post, con guaina integrata all’interno del top tube. La 101X mi ha stupito per la capacità di arrampicarsi, complice anche il carro abbondante che dona una buona stabilità al mezzo. Il motore Fazua aiuta nelle tre modalità con potenza crescente ma mai con strappi o risultando eccessivo. C’è un leggerissimo ritardo nell’avvio del motore nelle partenze da fermo ma non è un grosso problema, visto il peso contenuto dell’ebike e il fatto che questo aspetto su ogni bici sia un po’ da conoscere e imparare a sfruttare al meglio. Il motore Fazua è estremamente silenzioso, si avverte un leggero ronzio solo in Rocket quando la pendenza è importante. A seconda di quanto si spinga sui pedali, i sensori di sforzo reagiscono con molta sensibilità donando un feeling naturale nella pedalata. Un aspetto del sistema Fazua che ho riscontrato anche nel test di altre bici con lo stesso motore è che nelle modalità più potenti River e Rocket, se si pedala a basse frequenze e spingendo poco, si ottiene una spinta del motore un po’ discontinua con un effetto di andatura “ondeggiante”. Ciò è normale perché il motore è progettato per un range ottimale tra le 60 e le 80 pedalate al minuto, quindi consiglio sempre di usarlo con queste cadenze. Discesa Con una hardtail come la Wilier 101X HY certi compromessi sono inevitabili, tutto è finalizzato alla riduzione del peso dato che si tratta di un mezzo votato alla massima performance nel misto e in salita. In un utilizzo cross country con discese scorrevoli e poco pendenti si è rivelata molto divertente ma sui sentieri più tecnici e ripidi ha fatto emergere i suoi limiti, risolvibili in parte con un montaggio più XC/trail e meno “race”. Ad esempio, il manubrio da 720 mm è ottimo se si guida tra alberi stretti ma rende faticosi i cambi di direzione sui terreni sconnessi e fa diminuire la stabilità sul veloce. I dischi dei freni XT a due pistoncini da 180/160 mm, scelti per contenere il peso, a mio avviso sono sottodimensionati su un mezzo da 17 kg e affaticano le mani sulle discese più lunghe. Le coperture Vittoria Barzo, nate per terreni misti, sono molto scorrevoli e veloci in discesa. Se la guida diventa spinta però, in frenata e in curva servirebbe un pizzico di grip in più. L’attacco manubrio da 90 è perfetto in salita ma in discesa sposta il rider troppo avanti e rende più lenta la bici nei cambi di direzione. Sono tutti piccoli dettagli trascurabili tranne uno solo, per la mia tipologia di guida e per come intendo la mountain bike: la mancanza di un reggisella telescopico, ormai utilizzato anche da tanti atleti XC internazionali e anche in Coppa del mondo XCO. La sella alta rende infatti più difficoltoso lo spostamento sopra al mezzo, costringe a guidare a gambe dritte e obbliga a pericolosi fuorisella sui ripidi o mentre si scavalcano gli ostacoli. Come già accennato, la 101X HY nasce con predisposizione per il telescopico, accessorio che consiglio caldamente se si vuole davvero sfruttare al massimo le capacità di questo veloce “cavallo di razza” senza correre il rischio di venire disarcionati. Pianura e percorsi misti Ecco il vero pane della Wilier 101X Hybrid, i percorsi misti con rilanci, i single track lisci e pieni di cambi di ritmo, le salite e discese brevi tipiche dell’XC. Qui il divertimento è ai massimi livelli grazie alla maneggevolezza e reattività del mezzo unita alla possibilità di superare tranquillamente la soglia dei 25 km/h senza sforzo per via del disaccoppiamento del motore Fazua. Rapidissima e veloce nei cambi di ritmo, intuitiva e precisa negli inserimenti in curva e in percorrenza, la Wilier è un spettacolo in questi frangenti. Autonomia Come su ogni ebike, l’autonomia è variabile a seconda del peso del rider, del suo allenamento, dell’assistenza usata, il tipo di percorso ecc. Nel test ho utilizzato la Wilier 101X HY prevalentemente in Rocket (il “turbo”) e su salite ripide ho constatato che con il mio peso e stile di guida si possono salire circa 100 metri di dislivello positivo consumando 2 tacche (su 10) su percorsi ripidi mentre si arriva a consumare 1 tacca ogni 100 metri d+ su salite medie e facili. In Breeze i consumi sono circa di 1 tacca per 150 metri d+ sul ripido e 1 tacca per 250 metri d+ su pendenza medie/facili. In River, la modalità più bassa, si consuma 1 tacca ogni 200/250 metri d+ su salite con pendenze medio-facili, mentre se si vogliono affrontare pendenze più elevate bisogna pedalare parecchio quasi come su una muscolare. In sostanza, con un rider dal buon allenamento la batteria da 252 Wh permette di pedalare approssimativamente un dislivello dai 600 ai 1800 metri a seconda della pendenza. Non sono naturalmente dati scientifici per via delle variabili descritte sopra, tuttavia l’autonomia della Wilier 101X HY è molto buona. Risparmiando l’uso del motore alle sole salite ripide si possono raddoppiare tranquillamente i dislivelli elencati, ovviamente con più fatica da parte del rider. Per chi necessiti di maggiore autonomia c’è comunque l’opzione della seconda batteria nello zaino, il peso è ridotto (7,2 x 7 x 28,5 cm e 1,39 kg) e il prezzo è di 350 euro. Va inoltre tenuto presente che l’ebike in questione, senza cilindro contenente il motore e batteria, arriva a un peso di 13,67 kg e si può tranquillamente utilizzare come una bici tradizionale. Conclusioni La Wilier 101X hybrid non è una ebike normale e non è una eMTB per tutti. Si tratta di un mezzo molto performante in salita e nei percorsi misti da cross country ma che richiede comunque un contributo da parte del rider a livello di spinta sui pedali. In questo frangente la possono apprezzare coloro che non cercano la pedalata assistita classica ma vogliono un mezzo molto simile a una front da XC, reattivo e agile e con un motore che fa dimenticare di essere su una ebike. Per un uso personale modificherei l’attacco manubrio con uno da 60 mm, un manubrio da 750 mm, dischi freno più grandi ma soprattutto monterei un bel reggisella telescopico. Questi accorgimenti permetterebbero più sicurezza e divertimento in salita e discesa e amplierebbero la destinazione d’uso della Wilier 101X HY, senza a mio avviso snaturare l’indole “race” che è ben evidente in ogni suo dettaglio. Cosa ci è piaciuto: L’agilità, reattività e scorrevolezza La spinta silenziosa, discreta ma presente del Fazua Il fatto di essere due bici in una Cosa non ci ha convinto: Il montaggio molto “race oriented” Il rumore della ruota libera del Fazua La mancanza di un reggisella telescopico Wilier Triestina 101X Hybrid con motore Fazua: il test della eMTB da XC costruzione8 montaggio7 salita8.5 discesa8 autonomia8.5 rapporto qualità-prezzo7Infowww.wilier.comPrezzo 5.100 euro 7.8Il nostro votoVoti lettori: (4 Voti)8.2