Test Haibike Xduro AllMtn 9.0: una eMTB plus tuttofare Claudio Riotti 1 Luglio 2018 Test La casa tedesca Haibike è una delle aziende con il maggior numero di modelli di ebike in produzione, sono infatti ben 94 le bici disponibili sul catalogo e listino prezzi Haibike 2018. Tra queste abbiamo scelto la Haibike Xduro AllMtn 9.0, una full con 150 mm di escursione votata al “fuoristrada avanzato” così come lo definisce Haibike. Le coperture sono plus da 2,8 pollici. Il modello è un gradino sotto al top di gamma e presenta una motorizzazione Bosch, diversamente dallo Yamaha PW-X della AllMtn 10.0, così come la 8.0 e la 6.0, sempre Yamaha. Il prezzo di listino è di 5.499 euro, il peso rilevato è di 24,5 kg senza pedali in taglia M. La Haibike Xduro AllMtn 9.0 è pensata per un uso all mountain aggressivo. eMTB Haibike Xduro AllMtn 9.0, specifiche tecniche La Xduro AllMtn 9.0 fa parte della categoria “allround” della famiglia Xduro. Le geometrie sono abbastanza aggressive e i montaggi sono robusti e affidabili, tanto da permettere un uso enduro molto spinto senza alcun problema. Su questo modello con mozzi Boost troviamo sospensioni FOX con una forcella FOX 34 Float Performance Elite e un ammortizzatore FOX Float DPX2 Performance Elite dotato di serbatoio aggiuntivo e un piccolo e utile parafango che lo protegge. La trasmissione è 1X11 con un affidabilissimo cambio Shimano Deore XT M8000 Shadow Plus a 11 marce abbinato a un pacco pignoni Shimano SLX M7000 11-46 denti. La corona (o pignone) anteriore è da 16 denti e tornerò su questo nel paragrafo della prova sul campo. I freni sono dei Magura MT5 a doppio pistoncino con dischi 203/180 mm, il reggisella telescopico è un XLC AllMtn da 120 mm, il cockpit prevede una combo tutta Haibike con manopole, manubrio da 780 mm e 35 mm di diametro e attacco da 60 mm. Oltre a una sella Royal Verve, chiude il montaggio un set di ruote Mavic E-XA Elite da 1.995 grammi al paio, 24 raggi e diametro interno canale di 40 mm montate con una coppia di pneumatici Schwalbe Magic Mary 27.5″ x 2.8″ pieghevole e con la nuova mescola Addix Soft dal grande grip. Forcella e ammortizzatore marchiati FOX, quest’ultimo un Float DPX2 dotato di serbatoio separato. Motore Bosch, batteria integrata e tecnologie La Haibike AllMnt 9.0 presenta un motore integrato nel telaio Bosch Performance CX da 250 Watt, 75 Nm di potenza massima e 25 km/h di velocità, controllato dal piccolo e pratico display Purion e alimentato da una batteria Bosch PowerTube da 500 Wh con sistema Intube di Haibike, ovvero integrata. Le tecnologie utilizzate sul mezzo sono diverse, per conoscerle meglio vi rimando al sito ufficiale alla fine dell’articolo. Qui parlerò solo delle più interessanti: – la batteria integrata Intube Haibike (IBC): la nuova batteria Bosch PowerTube permette un maggiore livello di integrazione e dona una linea più moderna alle eMTB che la adottano. Una protezione/copertura la nasconde nel tubo obliquo del telaio. – l’Haibike Sprocket Equalizing System (S.E.S.): serve per ottenere un sistema di sospensione efficiente. Per ovviare al problema del tiro catena durante la compressione dell’ammortizzatore, gli ingegneri Haibike hanno previsto una puleggia in posizione coassiale all’infulcro del carro posteriore. Grazie a questa rotellina quindi (che funge da guidacatena per non far cadere la catena neanche nelle sezioni più dissestate) la sospensione resta più libera di assorbire gli urti mentre pedaliamo. – il Modular Rail System (MRS). Si tratta di un sistema creato per fissare alla struttura della bici diversi componenti come un porta borraccia, una borsa da viaggio o una batteria aggiuntiva (chiamata The Range Extender). Nel tubo obliquo del telaio è stato integrato un binario di fissaggio con un sistema magnetico FidLock che assicura una tenuta stabile così come un facile utilizzo. Purtroppo non ho avuto modo di utilizzarlo non essendo presente l’attacco su questa bici test. – lo SkidPlate Haibike: Haibike già nel 2012 ha dotato le sue eMTB di un elemento plastico di protezione che protegge il motore. Creato in una speciale plastica antiurto che presenta un’elevata stabilità di forma anche in caso di grandi sollecitazioni, lo SkidPlate è sostituibile in caso di rottura a fronte di un costo contenuto. Molto utile, ha protetto egregiamente il motore da alcuni impatti presi sulle sezioni più impegnative. Uno degli scenari in cui ho testato la Allmtn 9.0, l’Alpe Cimbra nel Trentino, con trail di tutti i tipi. Haibike Xduro AllMntn 9.0: il test sul campo Ho portato la Haibike Xduro AllMntn 9.0 su diversi percorsi, spaziando dall’alta montagna del Trentino in Alpe Cimbra, luogo in cui si svolgerà il nostro e-Funcamp rivolto alle ebike, al tracciato tipico da bike park. Questa eMTB non disdegna affatto i salti e ho la certezza di averla spremuta a dovere su rock garden e salti ( o “doppi”) di circa oltre sei metri senza nessun problema. Partiamo innanzitutto dall’estetica: la colorazione e gli accostamenti cromatici sono davvero ben riusciti, la linea del mezzo è aggressiva con la “gobba” del tubo orizzontale ormai molto di moda. Gobba che però obbliga a mantenere diversi spessori sotto l’attacco manubrio se non si vuole far impattare il cambio sul telaio in caso di caduta con sterzo che si gira. La trovo una pecca, presente anche su altre bici in commercio. La batteria integrata maschera molto bene il fatto che sia una mountain bike elettrica. Questa, unita alle dimensioni del tubo obliquo che la contiene e alle coperture plus dà un senso di robustezza alla bici che si ritrova poi nel modo di guidarla, come vedremo a breve. Il passaggio cavi interno, il connettore per caricare la batteria. A destra si nota che il cambio passa molto vicino al telaio pur con diversi spessori sotto lo stem. Postura in sella e appoggi La posizione in sella: il manubrio largo e l’attacco relativamente corto, uniti alle dimensioni delle tubazioni in alluminio idroformato danno una sensazione molto aggressiva. I 780 mm di manubrio sono quasi eccessivi su una bici di questa tipologia, consiglio di provare così ma poi stare sui 760/750 se siete da taglia M. Tuttavia ci si sente ben piazzati sul mezzo grazie a un buon rapporto tra misure e geometrie. Le manopole Haibike sono comode ma molto lisce e leggermente troppo spesse per i miei gusti. I freni Magura MT5 hanno delle leve che non sposano il mio concetto di ergonomia ma anche qui i gusti sono gusti, di certo non mancano di potenza con le pinze a doppio pistoncino. Avrei preferito un disco da 203 anche al posteriore per evitare di surriscaldarlo nelle discese più lunghe. La sella Royal Verve è compatta e molto comoda nella guida fuoristrada ma non nelle lunghe pedalate. I freni Magura MT5 a doppio pistoncino: potenza da vendere. Il sistema S.E.S di Haibike e l’unità elettrica Bosch Performance CX Haibike crede nel carro con schema a quadrilatero con giunto Horst e lo utilizza in tutta la sua gamma sia di mtb che di eMTB. Il sistema S.E.S. nasce per limitare il “pedal feedback”, ovvero isolare la sospensione dagli effetti della pedalata. La sua efficacia è difficilmente avvertibile dai meno esperti e il rumore che la catena produce girando sulla puleggia durante il movimento dei pedali può alla lunga diventare fastidioso, specie quando si esce con altri rider che pedalano ebike più silenziose. Di sicuro la puleggia ha l’effetto positivo di non far sbattere la catena sul fodero quando si affrontano trail scassati. A sinistra la trasmissione Shimano XT 11/46, a destra la puleggia del sistema S.E.S. di Haibike. A mio avviso, ogni eMTB con motore Bosch orientata al divertimento dovrebbe essere dotata del display Purion. Haibike fortunatamente la pensa allo stesso modo e utilizza il compatto e intuitivo display su tutta la gamma delle sue ebike aggressive, fino ad arrivare alla ebike da discesa con forcella doppiapiastra Xduro Dwnll. La modalità walk serve quando si è costretti a spingere la bici su tratti non pedalabili e permette di azionare il motore fino ad avere un’assistenza automatica a 6 km/h. In tutta onestà l’ho utilizzata raramente, anche perché la bici è abbastanza pesante da spingere mentre si tiene schiacciato il bottone + sul display. Soprattutto, se il trail non è pedalabile in salita con una ebike significa che è veramente impraticabile… meglio trovarne un’altra via! 😉 Il display minimale Purion e la protezione della batteria integrata, rimovibile per estrarre la batteria. Il motore Bosch, potente e affidabile, resta facilmente controllabile e composto, così come tutti i Bosch Performance CX in generale. Su questa Haibike lo trovo un’ottima scelta; non ho avuto occasione di provare gli altri modelli con il motore Yamaha e trasmissione con doppia corona anteriore, ma così “a pelle” mi sembrano ormai sorpassati come concetto in un mondo mtb dominato sempre più dalla trasmissione 1X. Tuttavia alcune pecche ci sono: il trascinamento molto avvertibile degli ingranaggi una volta sorpassati i 25 km/h o a motore spento, inoltre dispiace non poter personalizzare le modalità di assistenza tramite app come altri marchi, anche se in futuro sicuramente vedremo delle novità in questo senso anche per Bosch. La forcella da 150 mm FOX Float Performance 34 si sposa bene con l’ammortizzatore Fox Float DPS Performance EVOL, anche se in staccata o nello sconnesso gli steli da 34 mm sembra flettano un po’ sotto la mole del mezzo. In generale, a parte su salite asfaltate, ho sempre tenuto le regolazioni delle compressioni aperte per sfruttare meglio il lavoro delle sospensioni. Ho testato la Xduro AllMtn con un sag variabile dal 30% fino al 20% a seconda delle situazioni: trail alpino, salita tecnica – sospensioni più morbide; bike park, salti e sponde – bici più sostenuta e meno incline al fondocorsa. Il reggisella XCL AllMtn e la sella Royal Verve, un po’ scomoda nelle lunghe pedalate. Il reggisella telescopico HaiBike XLC AllMtn ha lavorato bene durante tutta la durata del test, sensibile al comando e sempre morbido nell’azionamento. La pecca in questo caso è un po’ personale: non si può inserire il reggisella più di quello che si vede nelle foto e quindi la sella, anche tutta abbassata, resta sempre leggermente alta per i miei gusti. Il motivo è nel telaio, con il tubo piantone che si curva e non può ospitare tubi lunghi. Ho già espresso il mio parere sui potenti freni Magura MT5 che tuttavia promuovo nel montaggio della bici. Salita rocciosa e tecnica, il terreno adatto per la Haibike Xduro AllMtn 9.0. Haibike Xduro AllMntn 9.0: come va in salita? In salita la Haibike Xduro AllMnt 9.0, grazie al grip eccezionale dei copertoni Schwalbe Magic Mary con mescola morbida e la potenza del motore Bosch sale davvero dappertutto. Certamente bisogna usare “le maniere forti” per farle salire gradoni o sorpassare tratti molto tecnici, visto il peso di 25 kg con i pedali, ma con una pressione delle gomme intorno a 1 bar e una buona tecnica di guida della ebike in salita si riescono davvero a effettuare passaggi al limite. La cassetta Shimano SLX M7000: il salto di 9 denti dal decimo pignone all’undicesimo è molto evidente. Le pedivelle, visti i 2 cm abbondanti che avanzano oltre il foro del pedale, si urtano facilmente a terra. A volte però, soprattutto prima di alcune rampe in cui bisogna guadagnare velocità, ho notato che il rapporto più agile della cassetta Shimano 11-46, ovvero il 16-46, non è sufficiente. Perché? A causa degli ingranaggi interni al motore, la grandezza reale della corona anteriore del sistema Bosch va calcolata moltiplicando per 2,5, per cui una corona da 16 denti su un motore Bosch è equivalente a una da 40, e da qui si capisce come con il 46 al posteriore il rapporto non è sufficientemente agile sulle rampe più toste. Un pignone da 15 o 14 sarebbe più indicato, oltretutto visto che il rapporto più lungo 16-11 (ovvero 40-11) non lo si pedala mai se non su discese in asfalto da 40 km/h. L’interasse di 1221 mm in taglia M non è sinonimo di agilità ma tutto sommato la AllMnt 9.0 è una buona scalatrice e non costringe a caricare troppo l’avantreno per avere direzionalità, pur con tutti gli spessori sotto allo stem. In discesa basta mollare i freni, guardare avanti e la Haibike AllMtn 9.0 spiana il trail. La Xduro AllMntn 9.0 in discesa Sulle discese scassate la AllMnt 9.0 invita a mollare i freni, grazie all’angolo di sterzo da 66°, l’interasse lungo, la stabilità delle coperture plus e la bontà delle sospensioni FOX. Effettivamente più si affrontano le sezioni in velocità e più la bici “galleggia” sulle asperità. Attenzione qui alla pressione delle gomme: se in salita tecnica è meglio tenerle morbide, con il mio peso di 70 kg vestito anche a 0,8/0,9 bar, in discesa conviene aggiungere aria per minimizzare il classico “effetto deriva” delle gomme plus e soprattutto per evitare di bozzare i cerchi sulle rocce e magari pizzicare la camera d’aria. Evento, quest’ultimo, che in un mese di utilizzo non mi è fortunatamente capitato grazie a una guida pulita, alla bontà delle ruote Mavic e alla spalla sufficientemente spessa delle Schwalbe. A questo proposito, viste le ottime ruote Mavic E-XA Elite che non hanno dato nessun problema durante il test nonostante i soli 24 raggi ciascuna e il peso contenuto. Consiglio personale per ogni ebiker: per migliorare parecchio le prestazioni trasformate in tubeless i pneumatici e utilizzate un sistema di protezione del cerchio. Nella fattispecie mi sono trovato molto bene con l’Abs ROC di Deaneasy, che ora ha cambiato nome e si chiama Airliner. In questo modo sarà possibile mantenere sempre basse pressioni, avere grande grip ma non stallonare e non urtare i cerchi sulle rocce. Tornando alla Haibike, se nello scassato l’effetto “schiacciasassi” è notevole, nel misto stretto, specie se con rilanci, torna a farsi sentire il peso e la guida diventa molto fisica. Il carro da 465 mm è sinonimo di stabilità ma anche di poca reattività nel comportamento complessivo. A conti fatti comunque la AllMnt 9.0 resta ben bilanciata e stabile, quindi in un contesto stile bike park con salti e sponde non si tira indietro e anzi, riesce a far divertire tutti, dal neofita per la sicurezza che infonde al rider esperto che apprezza la facilità di gestione in aria, la stabilità negli atterraggi e nelle curve con paraboliche. Le ottime gomme Schwalbe Magic Mary e le altrettanto valide ruote Mavic E-XA Elite sono il pezzo forte del montaggio. Autonomia della Haibike Xduro AllMntn 9.0 L’unità elettrica Bosch Performance CX della Xduro AllMntn 9.0 ha un consumo che dipende da molti fattori, in primis il peso del rider, la modalità di assistenza utilizzata e quanto il rider stesso spinge sui pedali durante l’uso. Ho effettuato un giro da 43 km e 1600 metri di dislivello tutto in modalità Eco consumando solo 3 tacche su 5 di batteria. Viceversa, in un’altra uscita tutta in Turbo ho consumato sempre 3 tacche ma per 1000 metri di dislivello e solo 17 km. Come si può dedurre, l’autonomia della Haibike AllMnt 9.0 è variabile ma è decisamente buona tenuto conto del peso totale della bici. Conclusioni Nel complesso la Haibike Xduro AllMtn è un’ottima eMTB tuttofare, seppur con la sua massa ragguardevole. Richiede una guida fisica ma sia in salita che in discesa regala grandi soddisfazioni, merito anche delle coperture Schwalbe dal grande grip. Il rapporto qualità prezzo, tenuto conto del montaggio e paragonato a quello che offre oggi il mercato su questa fascia, è abbastanza buono. Cosa ci è piaciuto: La sicurezza che infonde nella guida Il grip delle gomme La capacità di arrampicare Cosa non ci ha convinto: Il peso e la mole complessiva della bici La “gobba” del telaio Test Haibike Xduro AllMtn 9.0: una eMTB plus tuttofare costruzione7 montaggio7 salita8 discesa7.5 autonomia8 qualità prezzo7Infowww.haibike.comPrezzo 5.499 euro 7.4Il nostro votoVoti lettori: (7 Voti)7.4