Motori All-In-One e kit di conversione: dibattito tra professionisti Alessandro Tedesco 25 Gennaio 2014 Bike News Nel forum Electric Bicycle Industry sulla piattaforma LinkedIn si fa un gran parlare di kit di conversione per biciclette elettriche AIO. C’è un interessante dibattito che si tiene su LinkedIn nel forum Electric Bicycle Industry nel merito dei motori AIO. AIO è l’acronimo di All-In-One, con riferimento ai kit di conversione per la trasformazione delle bici in ebike. Stiamo parlando di quelle “ruote con motore elettrico” già ampiamente trattate in passato sulle pagine del nostro ebike.bicilive.it: Ducati, ZeHus Bike+, FlyKly. Il più altamente pubblicizzato (da un punto di vista dei media, non necessariamente da un punto di vista tecnologico, NdA) è il Copenhagen Wheel (detto anche C-Wheel), che si propone di rivoluzionare il mondo del ciclismo urbano. Il team che lavora dietro il kit all-in-one Copenhagen Wheel. Il dibattito si fonda proprio su questa intenzione e sulla eventualità che sia concreta: forse sì, forse no. In questa discussione si evidenzia la gamma di punti di vista espressi da alcuni dei più esperti dirigenti del settore ebike del mondo, tra cui i presidenti di Currie Technologies e Pedego Bicycle, nonché i dirigenti dietro la C-Wheel e ZeHus Bike+. Questi invece sono i ragazzi che hanno sviluppato il progetto Bike+ per Zehus. I kit di conversione AIO rispetteranno ciò che promettono di offrire? Il nocciolo del dibattito è proprio questo. “Gli acquirenti del kit all-in-one si aspettano bici con prestazioni, dove la ruota col motore fa la maggior parte del lavoro, soprattutto quando si sale una collina con pendenza rispettabile: ma se non sarà all’altezza delle loro aspettative, potrà anche danneggiare il resto del settore ebike?” Questa è la posizione assunta dal presidente della Pedego Bicycle. Un kit all-in-one è adatto ai giovani ciclisti urbani? Dall’altro lato della medaglia c’è la considerazione che questi prodotti siano progettati per un pubblico giovane, a cui per lo più sono destinati, biker di città che non sono alla ricerca di un’esperienza di pura bicicletta ma solo un po’ di aiuto ogni tanto in modo che non arrivino al lavoro o ufficio sudati (o che ci sia bisogno di fare la doccia o cambiare i vestiti). È facile farsi belli alla guida di una Bike+ della Zehus. Per loro, il Presidente della Currie sostiene, “la Copenhagen Wheel o la FlyKly saranno un compromesso conveniente a meno di 1.000 euro, una e-bike dedicata completa può significare invece spendere dai 2 ai 4.000 euro”. Ovviamente questo significa un sacco di soldi per i giovani lavoratori urbani che lottano per sbarcare il lunario in un mondo altamente competitivo, dove i “vecchi” non stanno lasciando il mercato del lavoro a un ritmo che consente ai lavoratori più giovani la possibilità di avanzare. È interessante notare che, se si guarda al target di acquirenti della C-Wheel, è principalmente quello dei giovani, la generazione del nuovo millennio. E come ci si potrebbe aspettare, sono i “vecchi” che stanno comprando le ebike dedicate. La Copenhagen Wheel, da poco sul mercato internazionale. Kit di trasformazione all-in-one: chi ha ragione? Forse entrambi, forse nessuno dei due. Il nocciolo del problema è che, al momento, abbiamo solo la parola dello sviluppatore il quale afferma che i loro motori sono abbastanza robusti per fornire assistenza meccanica significativa su tutta la gamma delle attività tipiche della bicicletta. Le tecnologie del C-Wheel, del FlyKly e del Bike+ assomigliano alla trazione ibrida di una Toyota Prius: motore, centralina e batteria sono incorporati nella ruota. Essi non devono essere collegati alla rete per ricaricare la batteria, a differenza di altre biciclette elettriche, ma si basano invece su algoritmi intelligenti per ricaricare la batteria durante la pedalata o in discesa e anche pedalando al contrario. Kit conversione all-in-one: la resa vale la spesa? La domanda è: la spesa vale per una diversa e migliore esperienza di guida offerta e il peso aggiunto rispetto alla bici tradizionale? Non tutti sul forum Electric Bicycle Industry pensano a una risposta positiva. I rispettivi rappresentanti delle società produttrici di AIO, presenti sul forum, assicurano che i loro prodotti sono validissimi. Ci sono diversi test a cui questi prodotti si stanno sottoponendo, la loro validità dovrebbe essere presto dimostrata o messa in discussione. Il kit di conversione in eBike FlyKly. Più di un anno fa, ho iniziato a scrivermi con gli sviluppatori del sistema Bike+ a Milano, dopo che un noto e-bike leader del settore tedesco, Hannes Neupert, ha parlato entusiasticamente del sistema avendone testato un prototipo. Spero che qualche ZeHus point, la startup italiana dello sviluppo del sistema, mi darà la possibilità di testarne uno. Dal momento che già possiedo una e-bike con un motore del mozzo 750W, sarà un confronto interessante. Personalmente, io faccio il tifo affinchè i ragazzi AIO abbiano successo! Perché voglio vedere più persone come noi andare in bicicletta invece di spendere tutto il nostro tempo viaggiando in auto. Lo spaccato del sistema Bike+ di Zehus. Kit conversione all-in-one: una breve riflessione Un’altissima percentuale di spostamenti sono effettuati per meno di tre chilometri e qualcosa come il 70% di questi sono realizzati in automobile. Con tutto il male che l’auto esercita: è un male per la qualità dell’aria (in quanto il catalizzatore non può fare il suo lavoro in tempi così brevi), e, naturalmente, è un male per noi fisicamente. Se i motori/ruota AIO offrono una scusa in più per guidare meno l’auto, allora avranno raggiunto il loro obiettivo!