Fulvio Canadelli, il titolare dell’azienda Fulgur, ha risposto ad alcune nostre domande.

Abbiamo avuto il piacere di capire qualcosa in più del marchio Fulgur, bici che nascono dalla passione di chi crede nella cura del proprio prodotto, nel farlo con materiali di qualità e che ha ancora il coraggio di farlo in Italia.

Queste bici elettriche a pedalata assistita, poco consociute in Italia, hanno trovato negli utlimi anni un buon apprezzamento al di fuori dei confini della nostra penisola.

[ebike.bicilive.it]: Come nasce Fulgur?
Fulgur nasce da un bisogno di trovare un lavoro utile, anche per il sociale, dalla voglia di uscire dalla routine del vecchio lavoro e dalla passione per le biciclette di una parte del gruppo, che poi ha contagiato anche gli altri, è  stata una sfida che è sicuramente “nata ieri” non che pensiamo non finirà mai date le grandi soddisfazioni che ci sta dando.

[ebike.bicilive.it]: Perché avete scelto il nome Fulgur?
Il nome Fulgur che come sai deriva dal latino e significa “saetta o lampo” è per noi il connubio ideale per la nostra immagine di biciclette, fatte per essere veloci come il lampo e utilizzando l’energia elettrica che è rappresentata dalla saetta abbiamo avuto la proiezione mentale del lampo, si è cosi tradotta in Fulgur.

[ebike.bicilive.it]: Dove vengono realizzate le bici?
Dopo i primi prototipi assemblati con materiale commerciale ci siamo resi conto che, per poter fare un ottimo prodotto, dovevamo avere una esclusiva. Cosi abbiamo iniziato a produrre telai e componenti solo per noi, ora la sinergia con i nostri fornitori italiani ci sta aiutando a crescere ed a migliorare, chiaramente la ricerca continua e lo sviluppo di nuove tecnologie non si ferma mai, soprattutto i nostri clienti esteri, che hanno bisogno di  uno standard costate ed elevato, ci hanno  aiutato a crescere e oggi possiamo affermare con orgoglio che i nostri prodotti sono progettati, costruiti, verniciati e montati interamente da noi.

[ebike.bicilive.it]: Perché anche il motore elettrico? Insomma, perché siete passati all’ebike?
Il motore elettrico è stato il frutto di un intuizione avuta anni fa, quando ancora non esisteva l’interesse che c’è oggi, assieme alla voglia di fare un qualcosa di diverso in un settore in cui, pur arrivando da ultimi e in cui esistono migliaia di competitor, abbiamo creduto fin da subito. Da qua la scelta di utilizzate il motore centrale Sunstar e di fare telai specifici per determinati utilizzi e per poter avere rendimenti e bilanciamenti ottimali. Cosi abbiamo potuto inserirci in un distretto che secondo noi dà ancora la possibilità di far emergere un prodotto fatto in Italia che utilizza concetti che esprimono lo stile e la qualità del vero prodotto Made in Italy, ma soprattutto che non erano mai stati applicati a delle e-bike.

[ebike.bicilive.it]: Che sviluppi immagini nella società grazie alla bici a pedalata assistita?
Gli sviluppi della nostra società sono infiniti, purtroppo non velocemente in Italia, ma all’estero, dove noi operiamo di più, se pensiamo al potenziale delle batterie che verranno commercializzate tra un po’ d’anni, si posson ipotizzare biciclette che andranno a sostituire completamente il parco circolante auto, con grandissime autonomie, servizi accessori a bordo e ripari per il cattivo tempo, per cui nessuna limitazione di utilizzo in città e fuori e finalmente un aiuto vero alla riduzione di inquinamento e traffico stressante ed una mobilità sostenibile vera, sperando di lasciare ai nostri posteri un mondo migliore del nostro.

Maggiori informazioni sul sito web ufficiale Fulgur.

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A proposito dell'autore

Appassionato di mountainbike dalla nascita, scopre la fotografia molto giovane, dopo la laurea in architettura non abbandona il sogno di lavorare come fotografo e da quel momento inizia la sua vera carriera da professionista lavorando come fotografo specializzato nell'action photography e fornendo servizi ad aziende di ogni genere... Attualmente ha il ruolo di Direttore Responsabile di BiciLive.it