Tre tendenze per il futuro delle bici elettriche a pedalata assistita Elvezio Sciallis 25 Gennaio 2016 Brainstorming Il mercato delle biciclette elettriche è in continua espansione, istituzioni e territorio reagiscono sempre meglio alla diffusione di questo mezzo e la pedelec è ormai una delle grandi protagoniste delle fiere specializzate. Il risultato è una ulteriore spinta produttiva che coinvolge tutti i comparti: proprio osservando i principali eventi di settore si possono identificare alcuni trend che lasceranno un segno importante sulla bicicletta elettrica nel 2016. Marce addio, benvenuto cambio automatico Siamo andati progressivamente incontro a un moltiplicarsi delle marce, con tanti modelli che ormai ne vantano decine e decine ma, perlomeno per quanto riguarda le due ruote elettriche e metropolitane, bisogna tenere conto del recente trend riguardante il cambio automatico. Alfiere di questo cambiamento è senza dubbio NuVinci: il suo nuovo sistema Harmony H/Sync garantisce infinite velocità senza marce e trova già applicazione presso vari produttori. Ma altre società, percependo il cambiamento, sono corse ai ripari: SRAM ha sviluppato il DD3 Pulse, che cambia automaticamente rapporto a seconda della velocità raggiunta (ma si può sempre optare per il cambio manuale), e Shimano propone il suo STePS System, un sistema completo e integrato, che comprende anche batterie e altra componentistica e garantisce tre velocità. Altre società stanno già adattandosi a questa tendenza ed è lecito attendersi un forte impulso in questo settore. Sempre più smart: tecnologia al servizio del ciclista Avere una bicicletta elettrica capace di interfacciarsi con la tecnologia smart apre a un enorme ventaglio di possibilità che cominciamo appena a comprendere. Aspettiamoci un aumento di accessori “intelligenti” in grado di rendere la pedalata sempre più divertente e sicura. La natura elettrica e tecnologica del mezzo è, ancora di più della presenza del motore, quel che distingue una e-bike dalla bicicletta classica e questa differenza diventerà sempre più evidente. Un esempio? Il radar posteriore proposto da Garmin, in grado di identificare le automobili in avvicinamento a più di cento metri e avvisare di conseguenza il ciclista. App-lichiamoci: tante app al comando La tecnologia smart, oltre ai benefici diretti, spinge a una grande ricerca di app destinate a impiegare la tecnologia stessa. Al momento sono stati compiuti grandi passi in avanti sia per quel che concerne l’aspetto di geolocalizzazione del mezzo che per quanto riguarda i dati delle prestazioni nostre e della bici, ma il passare del tempo garantirà molti altri servizi. L’aspetto social aiuterà, tramite condivisione dei dati, a mappare condizioni delle strade e traffico, gestire raduni fra appassionati o permettere di noleggiare la due ruote quando non la usiamo, e la tecnologia GPS è alla base di sistemi antifurto evoluti, in grado di bloccare la bicicletta, mandare segnali al legittimo proprietario e aiutare a ritrovare il mezzo. E le app giocano un ruolo cardine in questo sviluppo, in quanto coinvolgono i cervelli di tantissime persone, ognuna in grado di guardare all’ebike in modo diverso e individuare problemi e soluzioni: il tutto al di fuori dei grandi laboratori di ricerca, che operano con logiche diverse.