La mobilità sostenibile urbana è ormai un tema al centro del dibattito su tutti i tavoli delle amministrazioni locali, in Italia, in Europa e nel mondo.

La mobilità sostenibile non è più un concetto astratto, bensì il principio attraverso cui si dovranno sviluppare i piani urbanistici delle città. La scelta della Bicicletta come mezzo urbano di mobilità dolce, diviene cosiì un’esigenza concreta con cui i cittadini si dovranno confrontare nelle città.

È necessario ricordare a ogni livello decisionale che esiste la bicicletta come mezzo di trasporto ottimale in città. In Italia, ma soprattutto a livello di sistema centrale, si fatica a comprendere il ruolo decisivo che può avere la bici nell’ambito della mobilità urbana.

C’è la tendenza a includere questo mezzo ecologico e salutare solo tra le opzioni di svago o sportive, dimenticando un dato fondamentale, cioè che la bici è un mezzo di mobilità e, come l’auto, permette la libertà di movimento individuale al contrario delle forme di trasporto di massa, collettive o condivise.

L’avvento delle “biciclette a pedalata assistita” (ovvero le nostre amate eBike) consente poi, grazie alle nuove tecnologie, un accesso a chiunque, dai bambini agli anziani, senza particolare dispendio di energia, se non solo quello di accompagnare la pedalata “girando” i pedali.

Ciclisti urbani entusiasti

I numerosi vantaggi delle ebike nelle città

Difatti le biciclette a pedalata assistita (chiamate anche pedelec: pedal electric cycle), comunemente (ma erroneamente) chiamate “bici elettriche”, danno un valore aggiunto all’impegno fisico-atletico, essendo in grado di assistere nella pedalata coloro che la usano.

Ovvio che questa predisposizione a essere universalmente utilizzata da qualsiasi soggetto, oltre un vantaggio personale porta con se anche il beneficio collettivo.

Una recente ricerca che ha interessato diverse città europee, ha dimostrato che il 50% degli spostamenti motorizzati in città, copre una distanza compresa tra 3 e 5 km e che il 30% è addirittura inferiore ai 2 km. Ciò significa che parecchi automobilisti e motociclisti per i loro spostamenti potrebbero usare la bici, che risulta di gran lunga vincente sulle corte distanze.

Un tragitto di 3 km, anche con una normale bicicletta (non ebike), si percorre in un quarto d’ora netto, comprese le operazioni di parcheggio. Spesso in macchina questo tempo non risulta sufficiente neanche per la sola ricerca di un “buco” dove parcheggiare. Peggio, a volte si ricorre al parcheggio selvaggio sui marciapiedi o sulla strada, ostruendo il traffico pedonale e veicolare, creando disagio, ingorghi, inquinamento e danno alla comunità.

Il sovvertimento di questo stato di cose dovrebbe essere una delle regole a salvaguardia del cittadino, del pedone e dei bambini. Pensate che con una ebike la distanza media percorribile si triplica, e la situazione migliora per le persone mediamente allenate. Potremmo tranquillamente vedere le strade delle nostre città affollate di silenti ronzanti due ruote, piuttosto che tossici motori rombanti e caotici.

Anche gli spostamenti extraurbani con la e-bike divengono accessibili, grazie alla possibilità di sfruttare un’autonomia sempre più efficiente nei moderni e più sofisticati modelli.

Una foto di bambini a spasso in bici per la città

Appassionati ciclisti urbani con biciclette, elettriche e non

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A proposito dell'autore

Da sempre un grande appassionato di natura e bici e accanito difensore dell’ambiente. Lavora come organizzatore di bike tour con il suo Coast2Coast in tutta l'area del Mediterraneo, inoltre da anni collabora come freelance per alcune delle più importanti riviste di mountain bike italiane.